Lucas Scott. |
|
| Edward
Quando rientrammo nel bosco dove nessuno più ci poteva vedere staccai la mia mano dalla sua e iniziammo a correre, a frecciare tra gli alberi, mentre la brezza fresca ci accarezzava il volto e ci scompigliava i capelli, l'dore di erba leggermente bagnata, il suono delle foglie che si muovevano danzando seguende le folate di vento che le percorevano e l'odore lasciato dai cacciatori ma molto lieve e quasi nullo. Mi divertì arrampicandomi sugli alberi, girando e facendo salti mortali buttandomi da essi, questa era la cosa che forse più amavo di essere un vampiro, il senso di libertà ma purtroppo allo stesso tempo di progionia... due cose completamente diverse ma a volte così vicine.
La piccola Nessie era veramente al settimo cielo quando le demmo la piccola bambola... mi fece venire solamente il nervoso per poco quando andò a cercare Demetri per fargliela vedere, purtroppo non sembrava capire il pericolo in cui tutti noi potevamo essere se solamente quello che stava succedendo era un trappola ma di certo non me l'ero presa mica con lei, solamente non sapevo come farle capire non avvcinarsi troppo a quel vampiro. Passamo quasi tutto il pomeriggio e la sera con lei, il tempo passò velocissimo... come si poteva dire di no a quella piccola e stupenda bambina. Intorno alle undici crollò tra le mie braccia, adoravo sentire il suo odore, era l'unica cosa che ancora mi ricordava Bella quando era umana, non che ne avessi nostalgia ma a volte mi serviva ripensarci ancora. L'adagiai sul suo letto per poi lasciarle un piccolo bacio sulla sua fronte, uscimmo di casa tranquilli sapendo che tutto sarebbe andato per il meglio e la piccola era protetta visto che c'erano tutti gli altri a proteggerla.
Quando uscimmò la luna era alta nel cielo e illuminava la nostra pelle quasi come il sole... - No, l'ha solamente resa migliore - Infatti nel posto dove volevo portarla a quest'ora mancava poco per il tramonto e sarebbe stato ancora tutti più bello. -Seguimi - Dissi per poi perdermi tra le foglie e gli alberi con le dietro, in poco tempo attraversammo tutto il continente americano per ritrovarci sul versante opposto... La California, precisamente San Francisco... stando attenti a non farci vedere dalle macchine che passavanomi arrampicammo sul ferro aranciano del Golden Gate Bridge, il famoso ponte che univa le due parti della città. Ci sistemammo al riparo da sguardi indesiderati con i piedi a penzoloni e davanti a noi una distesa di acqua che era l'oceano e il sole che stava lentamente scomparendo all'orizzente affogando nell acqua. -Appena in tempo - Sussurrai per poi portare una mia mano sul suo volto per farla così girare verso di me e lasciarle che le mie labbra si muovessero sulle sue come se danzassero...
|
| |