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...Twilight Saga - Citazioni..., Raccolta delle frasi più belle ed emozionanti di libri e film

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.°•. °•. stety .•° .•°.
view post Posted on 29/12/2010, 10:09




Cari utenti,
abbiamo pensato di aprire questo topic per raccogliere quelle che secondo noi ("noi" inteso come "noi accaniti twilighter", il che comprende anche voi :)) sono le frasi più belle, più emozionanti e più significative della saga che, nonostante la veneranda età di alcuni, staff compreso, ci fa battere ancora il cuore :heart:
Come potete vedere, abbiamo iniziato con una nostra selezione, ma ovviamente potrete aggiungere anche voi le frasi che preferite, semplicemente rispondendo con un post che contenga le seguenti informazioni:
- citazione scelta
- libro o film da cui è tratta (potete anche essere più specifici indicando il capitolo o addirittura la pagine se volete ^.^)
Lo staff provvederà ad aggiungere anche le citazioni che preferite alla lista ed il vostro post verrà cancellato, per non creare una confusione immensa... Ovviamente se conoscete la precisa ubicazione, non specificata, di una delle citazioni già presenti, siete liberissimi di avvisarci e provvederemo a modificare.
Noterete che ci sono anche frasi in lingua originale, perché l'inglese è la lingua della nostra zia steph e a noi piace tanto vero? :D
Ricordate però che se decidete di fare citazioni in lingua inglese, dovrete riportare la traduzione in italiano ^_^
Detto questo: sbizzarritevi!!! (e state attenti che la frase che volete non sia già nella lista :P)



TWILIGHT, IL LIBRO

"Quante volte" chiesi disinvolta.
"Come? " Sembrava l'avessi distolto da chissà quale catena di pensieri.
Non mi voltai. "Quante volte sei venuto qui? ".
"Vengo a trovarti quasi tutte le notti".
Mi voltai di scatto, stupita: "Perché?"
"Sei interessante quando dormi". Lo diceva come se niente fosse. "Parli nel sonno".
"No! " sbottai, rossa di vergogna fino ai capelli.
Era dispiaciuto, glielo leggevo negli occhi. "Sei tanto arrabbiata con me?"
"Dipende! " Mi sentii come se qualcuno mi avesse rubato l'aria.
Aspettò che chiarissi.
"Da... " mi sollecitò dopo un po'.
"Da quel che hai sentito! " strillai.
All'istante, in silenzio si materializzò al mio fianco e mi prese le mani con delicatezza.
"Non essere così sconvolta" Si chinò su di me e da pochi centimetri di distanza mi fissò negli occhi.
Ero imbarazzata, e cercai di distogliere lo sguardo.
"Ti manca tua madre" sussurrò.
"E che altro?"
Sapeva dove volevo arrivare. "Hai pronunciato il mio nome" ammise.
Sospirai, rassegnata: "Tante volte?"
"Quante sarebbero precisamente - tante-?"
"Oh, no! " chinai la testa.
"Non prendertela con te stessa" mi sussurrò in un orecchio. "Se fossi capace di sognare, sognerei te. E non me ne vergogno".
(cap. 14, pag. 249)

Certo che Rosalie è bellissima, a suo modo, ma anche se non fosse come una sorella, anche se Emmett non ci vivesse insieme, lei non riuscirebbe a scatenare in me un decimo dell'attrazione che mi lega a te.
Per quasi novant’anni ho vissuto tra quelli della mia specie, e della tua…
sempre certo di bastare a me stesso, senza sapere ciò che stavo cercando.
E senza trovare nulla, perché non eri ancora nata.
(cap. 14, pag. 257)

Mi rivolse il suo solito sorriso sghembo, che mi fermò il respiro e il cuore.
Non riuscivo a immaginare un angelo più splendido.
In lui non c’erano imperfezioni da correggere.

"Mi sbagliavo, tu non attiri guai, ma catastrofi!"

"Ecco, tu sei esattamente la mia qualità preferita di eroina".

"Sono stanco di sforzarmi di starti lontano. Perciò ci rinuncio".

Restai seduta senza muovermi, non avevo mai avuto così paura di lui. Non avevo mai visto ciò che nascondeva dietro quella facciata così ben costruita. Non era mai stato meno umano di così... nè più bello. Sedevo lì, il viso cinereo e gli occhi sbarrati, un uccellino ipnotizzato dallo sguardo di un serpente.

Sapevo che avrebbe potuto perdere il controllo in qualsiasi momento e la mia vita sarebbe finita lì, tanto in fretta da non accorgermene neanche. Eppure, non riuscivo a provare paura. Sentivo il contatto con lui e non pensavo ad altro.

Restai seduta senza muovermi, non avevo mai avuto così paura di lui. Non avevo mai visto ciò che nascondeva dietro quella facciata così ben costruita. Non era mai stato meno umano di così... nè più bello. Sedevo lì, il viso cinereo e gli occhi sbarrati, un uccellino ipnotizzato dallo sguardo di un serpente.

Sollevò la mano, indeciso, esitante, stava combattendo con se stesso;
accarezzò svelto il profilo della mia guancia, con la punta delle dita.
La sua pelle era ghiacciata come sempre,
ma la traccia che lasciò sul mio viso era bollente,
una scottatura che non provocava dolore.

Non aveva senso abbandonarmi di nuovo all’ansia, indugiare ancora nel terrore.
La strada era segnata. Dovevo soltanto seguirla…

Ogni tanto mi chiedevo se i miei occhi e quelli del resto del mondo vedessero le stesse cose. Forse il mio cervello era difettoso.

Era come tentare di vincere lo sguardo di un angelo vendicatore.

Sgranò gli occhi. "Questo sarebbe il tuo sogno? Diventare un mostro? ".
"Non proprio", risposi, rabbuiandomi alla parola che aveva scelto. Mostro, figuriamoci. "Più che altro, sogno di restare con te per sempre".
La sua espressione cambiò, resa mesta e dolce dal sottile dolore che m'incrinava la voce.
"Bella". Con le dita sfiorò il contorno delle mie labbra. "Starò sempre con te. Non ti basta?"
Il sorriso mi si aprì sotto le sue dita. "Mi basta, per ora".

"Ho pensato che se proprio devo andare all'inferno, tanto vale andarci in grande stile".

E' stato a quel punto che hai rischiato di morire schiacciata nell'incidente, proprio sotto i miei occhi. Poco dopo, ho architettato un alibi perfetto per giustificare a me stesso il mio comportamento: se non ti avessi salvata, di fronte al tuo sangue non sarei riuscito a nascondere la mia vera natura. Ma questo l'ho pensato dopo. In quel momento, l'unica cosa che avevo in mente era: "Non lei".

"Hai mai pensato che forse la mia ora doveva suonare già la prima volta, con l'incidente del furgoncino, e che tu hai di fatto interferito con il destino?". Cercai di distrarmi con quella riflessione.
"Quella non era la prima volta!", disse, e fu difficile riuscire a sentirlo. Lo fissai, stupita, ma lui teneva gli occhi bassi. "La tua ora è suonata quando ti ho conosciuta".

"Isabella". Pronunciò il mio nome completo con attenzione; poi, con la mano libera, giocò con i miei capelli, scompigliandoli. Quel contatto così casuale mi scatenò una tempesta dentro. "Bella, arriverei a odiare me stesso, se dovessi farti del male. Non hai idea di che tormento sia stato", abbassò gli occhi, intimorito, "il pensiero di te immobile, bianca, fredda... di non vederti più avvampare di rossore, di non poter più cogliere la scintilla nel tuo sguardo quando capisci che ti sto prendendo in giro... non sarei in grado di sopportarlo". Mi fissò con i suoi occhi meravigliosi e angosciati. "Ora sei la cosa più importante per me. La cosa più importante di tutta la mia vita".

"E così il leone si innamorò dell'agnello" mormorò.
"Che agnello stupido" sospirai.
"Che leone pazzo e masochista"

"And so the lion fell in love with the lamb..." he murmured. I looked away, hiding my eyes as I thrilled to the world.
"What a stupid lamb" I sighed.
"What a sick, masochistic lion".

"Ho risposto alle tue domande, ora è meglio che tu dorma"
"Non so se ci riuscirò"
"Vuoi che me ne vada?"
"No!" dissi, a voce troppo alta.
Rise, e iniziò a sussurrare la stessa ninna nanna sconosciuta di prima: la voce di un arcangelo che mi accarezzava l'orecchio.

"Scusa"
"Come se di questo dovresti scusarti"
"E di cosa dovrei scusarmi?"
"Di aver cercato di sparire dalla mia vita per sempre".

"I tuoi istinti umani" m'interruppi, e lui attese che completassi la frase.
"Beh, mi trovi minimamente attraente anche il quel senso?"
Rise e mi arruffò i capelli quasi asciutti.
"Non sarò un essere umano, ma un uomo sì"

Tutto a un tratto mi sembrò rassegnato. "Cosa vuoi sapere?"
"Quanti anni hai?"
"Diciassette" rispose istantaneamente.
"E da quanto tempo hai diciassette anni?"
"Da un po’ ".

"Hai detto che mi amavi"
"Lo sapevi già"
"Però è stato bello sentirlo"
"Ti amo"
"Tu sei la mia vita adesso".


NEW MOON, IL LIBRO

"Okay", dissi. "Verrò con te"
"Non puoi, Bella. Dove stiamo andando… non è il posto adatto a te".
"Il mio posto è dove sei tu".
(cap. 3, pag. 65)

Prometto che è l’ultima volta che mi vedi. Non tornerò. Non ti costringerò mai più ad affrontare una situazione come questa. Proseguirai la tua vita senza nessuna interferenza da parte mia. Sarà come se non fossi mai esistito.
(cap. 3, pag. 67)

L’amore è irrazionale: più ami qualcuno, più perdi il senso delle cose…
Il tempo passa. Anche quando sembra impossibile. Anche quando il rintocco di ogni secondo fa male come il sangue che pulsa nelle ferite. Passa in maniera disuguale, tra strani scarti e bonacce prolungate, ma passa. Persino per me.
(cap. 4, pag. 85)

Era il paradiso, ma al centro esatto dell’inferno…
(cap. 22, pag. 387)

"Bella, temo che tu sia vittima di un equivoco". Chiuse gli occhi, scosse la testa avanti e indietro e accennò un sorriso. Ma non sembrava allegro. "Pensavo di avertelo già spiegato chiaramente. Non sono in grado di vivere se al mondo non ci sei tu, Bella".
(cap. 23, pag. 401)

"Scusami.
Ma come hai potuto credermi? Dopo che ti ho ripetuto migliaia di volte che ti amavo, com'è stato possibile che una sola parola frantumasse la tua fiducia in me?"
Non risposi. Ero troppo sbalordita per elaborare una frase razionale.
"Lo vedevo nel tuo sguardo, sembravi sinceramente convinta che non ti volessi più. L'idea più assurda e ridicola… come se io potessi mai trovare il modo di esistere senza aver bisogno di te!"
(cap. 23, pag. 402/403)

"Lo sapevo", singhiozzai. "Sapevo che era un sogno".
"Sei incredibile", disse e fece una risata nervosa, irritata.
"Cosa devo fare per convincerti? Non stai dormendo e non sei nemmeno morta. Sono qui e ti amo, ti ho amata sempre e per sempre ti amerò. Ho pensato a te, visto il tuo volto nei ricordi, durante ogni minuto di lontananza. Dirti che non ti volevo è stata una terribile bestemmia".
(cap. 23, pag. 403)

"Prima di te, Bella, la mia vita era una notte senza luna. Molto buia, ma con qualche stella: punti di luce e irrazionalità… Poi hai attraversato il cielo come una meteora. All’improvviso tutto ha preso fuoco: c’era luce, c’era bellezza. Quando sei sparita, la meteora è scomparsa dietro l’orizzonte e il buio è tornato.
Non era cambiato nulla, ma i miei occhi erano rimasti accecati.
Non vedevo più le stelle. Niente aveva più senso"
(cap. 23, pag. 406)

La sua voce squillava più nitida che mai. Ignorai le parole e mi concentrai sul suono della voce. Perché combattere, se ero così felice in quel momento? Persino mentre i polmoni bruciavano, a corto d’aria, e le gambe erano immobilizzate dal freddo, ero contenta. Avevo dimenticato cosa fosse la vera felicità. La felicità. Rendeva sopportabile persino la morte.

Ricordare era vietato, dimenticare mi faceva paura; era un confine difficile da attraversare.

"È il nome che danno a chi scatena l'effetto che fa a me il profumo di Bella. L'hanno chiamata la mia "cantante", perché il suo sangue canta per me".

Amore, vita, significato… la fine di tutto…

"Se ci sei tu, non ho bisogno del paradiso". Si alzò lentamente e si avvicinò per prendermi il viso tra le mani, mentre mi guardava negli occhi. "Per sempre", giurò, ancora scosso. "Non chiedo altro", dissi e in punta di piedi avvicinai le labbra alle sue.

"Pensi che migliorerò mai?", chiesi più a me stessa che a lui. "Che un giorno il mio cuore la smetterà di cercare di uscirmi dal petto ogni volta che mi sfiori?"


ECLIPSE, IL LIBRO

I suoi occhi dorati ardevano a pochi centimetri da me e il suo respiro era freddo sulle mie labbra aperte. Ne sentivo il profumo sulla lingua.
Non ricordavo più la risposta sagace che stavo per dargli. Non ricordavo più neanche il mio nome.
Non mi concesse la possibilità di riprendermi.
Se avessi potuto fare di testa mia avrei passato ogni giorno della mia vita a baciare Edward. Nella mia vita non c’era niente di paragonabile alle sue labbra fredde e marmoree, ma sempre così delicate mentre si muovevano assieme alle mie.
Non riuscivo quasi mai a fare di testa mia.
(cap. 2, pag. 45)

Tornerò talmente presto che non avrai neanche il tempo di sentire la mia mancanza.
Prenditi cura del mio cuore te l’ho lasciato.
(cap. 4, pag. 87)

Mi strinse tra le braccia e riprese a baciarmi in un modo che dovrebbe essere dichiarato illegale.
Provai a restare lucida…senza risultato. Mi arresi subito e in maniera assoluta.
(cap. 20, pag. 363)

"E' come una droga per te, Bella". Il suo tono era rimasto gentile, niente affatto critico. "Ormai ho capito che senza di lui non puoi vivere. E' troppo tardi. Ma io sarei stato una scelta più sana. Non una droga: io sarei stato l'aria, il sole".
Accennai un sorriso malinconico. "Anch'io ne ero convinta, sai. Eri come un sole. Il mio sole personale. Il rimedio migliore alle mie nuvole".
Sospirò, "Con le nuvole posso farcela. Ma non posso cavarmela contro un'eclissi".
(cap. 26, pag. 478)

"He's like a drug for you, Bella". His voice was still gentle, not at all critical. "I see that you can't live without him now. It's too late. But I would have been healthier for you. Not a drug; I would have been the air, the sun".
The corner of my mouth turned up in a half-smile. "I used to think of you that way, you know. Like the sun. My personal sun.
You balanced out the clouds nicely for me".
He sighed. "The clouds I can handle. But I can't fight with an eclipse".

La cosa peggiore è che ho visto tutta… la nostra vita assieme. E la desidero, Jake, la desidero più di ogni cosa. Vorrei restare qui e non andarmene mai più. Vorrei amarti e renderti felice. Ma non posso, e mi sento morire.
(cap. 26, pag. 478)

"Conosci quella storia nella Bibbia?" Domandò Jacob all'improvviso, senza staccare gli occhi da soffitto vuoto. "Quella del re e delle due donne che si contendono il bambino?"
"Certo. Re Salomone."
"Esatto. Re Salomone", ripetè. "Ed egli disse: - tagliate il bambino in due - ... ma era soltanto per metterle alla prova. E vedere chi sarebbe stata disposta a rinunciare alla propria metà pur di salvarlo."
"Sì, ricordo."
Tornò a guardarmi in faccia. "Non voglio più spezzarti a metà, Bella."
Capivo bene il senso delle sue parole. Stava dicendo di volersi arrendere perché mi amava con tutto sé stesso.

"Grazie" sussurrai
"Quando vuoi", rispose baciandomi i capelli, "ciò che vuoi"


BREAKING DAWN, IL LIBRO

Già troppe volte avevo sfiorato la morte, ma non poteva diventare un’abitudine.
Eppure, affrontarla di nuovo sembrava stranamente inevitabile. Come se fossi davvero destinata alla catastrofe. Le sfuggivo ogni volta ma tornava sempre a cercarmi. Questa, però, era una circostanza molto diversa dalle altre. E’ facile scappare da qualcuno di cui hai paura, o tentare di combattere qualcuno che odi. Sapevo reagire nel modo giusto a un genere preciso di assassini: i mostri, i nemici.
Ma se ami chi ti sta uccidendo, non hai alternative. Come puoi scappare, come puoi combattere se così feriresti il tuo adorato? Se la vita è tutto ciò che hai da offrirgli, come fai a negargliela?
Se è qualcuno che ami davvero…
(Prefazione)


TWILIGHT, IL FILM

Di tre cose ero del tutto certa.
Primo, Edward era un vampiro.
Secondo, una parte di lui - chissà quale e quanto importante - aveva sete del mio sangue.
Terzo, ero completamente… incondizionatamente innamorata di lui. (Bella)

About three things I was absolutely positive.
First, Edward was a vampire.
Second, there was a part of him - and I didn’t know how dominant that part might be - that thirsted for my blood.
And third, I was unconditionally and irrevocably in love with him. (Bella)

"Perchè mi odiavi quando ci siamo conosciuti?"
"Ti odiavo… ma solo perchè ti desideravo troppo". (Bella ed Edward)

"Non riesco a trovare la forza di stare lontano da te neanche per un attimo…" (Edward)

"E se non fossi il supereroe? Come la metteresti se fossi il cattivo?" (Edward)


NEW MOON, IL FILM


ECLIPSE, IL FILM

"All'età di 5 anni ci chiedevano cosa volevamo fare da grandi. E noi rispondevamo cose tipo astronauta, presidente… o, nel mio caso, principessa. Quando ce lo richiedevano a 10 anni noi rispondevamo rockstar, cowboy… o, nel mio caso, medaglia d'oro olimpica.
Ma ora siamo cresciuti perciò ci chiedono una risposta seria. Quindi, noi rispondiamo… e chi cavolo lo sa?!?!?
Questo non è il momento di prendere decisioni definitive, adesso è il momento di sbagliare! Di prendere il treno sbagliato e arrivare chissà dove! Di innamorarsi...spesso... Di prendere filosofia perchè nessuno farà mai carriera con filosofia. Di cambiare idea, poi ricambiarla perchè niente è immutabile. Perciò fate più sbagli che potete, così quando ci chiederanno che cosa vogliamo fare non tireremo più a indovinare, lo sapremo." (Jessica)

 
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view post Posted on 29/12/2010, 23:26
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Ci sono pugnali nei sorrisi degli uomini.

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ah che bello che bello!
 
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