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Anastasia Nicolaievna Vandemberg

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Hey_Anya!
view post Posted on 28/12/2010, 18:47




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Nome:
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Anastasia Nicolaievna, i nomi sono entrambi stati scelti da mia madre che essendo russa voleva imprimermi qualcosa della sua cultura. Nessuno mi ha mai chiamata con il mio nome completo, solitamente usano sempre Anja, semplice, breve e dritto al punto. Nicolaievna era il nome della mia nonna materna, nonostante io non l’abbia mai conosciuta mia madre continua sempre a ripetermi che le assomiglio molto, non solo dal punto di vista fisico ma anche caratteriale, da quando sono piccola non fa che raccontarmi della tenacia e della testardaggine della nonna e che io sono la sua fotocopia sputata.
Cognome:
Vandemberg, se il mio nome è di origine russa il mio cognome lo è altrettanto, casato nato intorno al V sec d.C., il fondatore fu Alexander Nicolai I, che sposò Anna Maria I Von Liechtiestein. Lo stemma dei Vandemberg è una grossa Chimera, animale mitologico che aveva corpo di capra, coda di serpente e testa di leone, si diceva che la testa del leone potesse sputare fuoco e che il morso del serpente era velenoso.
Razza:
Eh già, sono un vampiro, devo dire che all’inizio la cosa è stata traumatica, da umana a vampiro la differenza è molta però se non ci si piange addosso per il proprio destino la cosa diventa positiva, non so se ve ne rendete conto ma io non invecchierò mai. Non vedrò mai il mio corpo subire i segni del tempo.
Data di nascita: 3/9/1750
Segno zodiacale: Vergine, ma non pensate che io sia ancora tale.
Età-apparente:
mostrare solamente 22 anni?! È il sogno di ogni donna, quale donna non vorrebbe rimanere imprigionata nel suo corpo di 20enne senza che questo cambi?!
Età-effettiva:
Diciamo che ho solamente 260 anni, tutto sommato sono un vampiro giovane, sono nata in Russia mentre l’Europa era invasa dalle idee illuministiche.
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Potere:
Di che potere sono dotata?! Semplice adesso ve lo spiego, anche da umana mostravo una certa abilità nel far compiere alle persone ciò che volevo, questo però usando semplici raggiri, giocando d’astuzia.
Quando mi sono trasformata ho mantenuto questa abilità, posso soggiogare le persone al mio volere, posso convincerle a fare ciò che voglio.
Perché posso fare questo?! Semplice riesco a plasmare la loro volontà, è efficace su tutti gli umani, ma non su tutti i vampiri, ci sono delle eccezioni che non vengono minimamente influenzate dal mio volere.
Il mio potere non lo posso usare infinite volte su una persona, man mano che lo uso su quella persona nei suoi confronti il mio potere diventa via via meno influente, ciò però non accade per i vampiri, credo che nasca dal fatto che noi detto in termini terra terra siamo morti che camminiamo.
Il mio potere in più mi conferisce anche l’immunità dagli altri poteri di tipo psicologico, sono vulnerabile ai segugi, ma non a coloro che possono ledere con il pensiero.
Descrizione fisica:
Sono alta 1,78 perciò vuol dire che all’epoca ero più alta rispetto alla statura medie delle donne di una volta infatti molto spesso quando ero ancora umana la mia altezza è stata motivo di gelosie futili ed inutili, peso 65 kg, non è poi molto considerando che posso sollevare un peso 100 volte più pesante del mio.
Adoro i miei lunghi capelli biondo grano, sono i stessi di mia nonna, nonostante il suo ricordo svanisca nel tempo so che le assomiglio molto, anzi posso quasi dire di essere la sua immagine speculare.
Gli occhi erano azzurri, molto chiari, sono il tratto distintivo della mia famiglia, non esiste un Vandemberg con gli occhi che non siano azzurri, ora però i miei sono rossi, mi sembra strano, ma devo dire che mi donano.
Ho due segni particolari che ho sempre definito come marchi di riconoscimento, il primo sono tre nei che sembrano formare la costellazione di Orione dietro l’orecchio destro, mentre il secondo è una cicatrice che mi sono fatta sul polso quando ero molto piccola.
Situazione sentimentale: Ovviamente single, non ho ancora trovato la mia anima gemella.
Carattere:

La sfacciataggine è il mio punto forte, se non mi stai simpatico te lo dico in faccia, se qualcosa non mi sta bene non faccio tanti giri di parole vado dritta al sodo.
Sono decisa e testarda, questo mi è stato insegnato da mia madre che mi diceva sempre “Se sei una donna non basta essere intelligente devi anche essere decisa e testarda nel seguire i tuoi ideali e obbiettivi altrimenti ti calpesteranno”.
Non voglio che la gente mi dia consigli preferisco andare a sbattere contro un muro anche 10 volte, ma riuscire a trovare la mia strada da sola.
Sono molto solare e attiva, non sto mai ferma se volete una compagnia che non vi faccia mai annoiare chiamatemi sono un vulcano di energia.
Nei momenti opportuni però sono seria e diligente e svolgo il mio lavoro in modo perfetto, dando sempre il meglio. Adoro lavorare sodo per poi gustarmi il frutto dei miei sforzi.
Sono un inguaribile egocentrica, penso sempre a me stessa, infatti per me ci sono prima io, poi io ed infine ancora io, mi piace mettermi davanti a tutto e tutti, perciò toglietevi dalla mia strada.
Quando ero ancora umana ero diversa pensavo agli altri ero solamente leggermente irriverente e per gran parte della mia vita vampiro sono stata così, sono cambiata quando mio padre, il mio creatore chiamatelo come volete mi abbandonata, mi sono trovata ad affrontare la crudeltà del mondo e degli altri della mia specie da sola, ho dovuto farmi le ossa da me.
Pensare solamente a me stessa è stata una cosa automatica, legarsi a persone, vampiri mi avrebbe solamente reso debole, l’anello debole della catena alimentare.
Finire ai margini della società era una cosa che non potevo permettermi.
Amavo poche cose la prima ovviamente il sangue, niente era più potente del sangue, da quando lo avevo provato la prima volta non ero più riuscita farne a meno.
Come faccio ad adescare il mio pranzo?! Semplice basta uscire la sera con qualche miss più corta, fare gli occhi dolci e ti trovi al tuo cospetto maschi allupati, che non aspettano altro che portarti a casa nel loro letto, mi ci portano infatti solo che ad uscirne sono solo io.
Vi starete chiedendo come faccio a nascondere gli occhi rossi?! Semplice lenti a contatto.
Nonostante sia nata sotto il segno della vergine non lo sono affatto, dopo il sangue adoro il sesso nella sua forma più selvaggia, per sfogare i propri istinti liberarsi da quei sentimenti repressi che accumuliamo dentro di noi, ecco perché prima di succhiare al sangue alle mie conquiste li sfrutto per scopi decisamente piacevoli.
Cosa odio?! Semplice i vampiri che si piangono addosso per la loro sventurata sorte, che scappano da ciò che sono rinnegandolo. Quale miglior dono si può ricevere se non l’immortalità?! Vivere per sempre, non invecchiare mai, nessuna malattia?!
Che senso ha piangersi addosso?! Passare l’eternità cupo, insoddisfatto?! Nessuno ecco che senso ha , nessuno, ecco perché meglio viverla al meglio l’eternità che ci è stata donata.

Storia:
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Nasco a San Pietroburgo nel 1750 nella nobile famiglia Vandemberg, figlia del Gran Duca e della Gran Duchessa Vandemberg, nominati custodi e consiglieri della famiglia reale.
Nascere come primogenita non è stata una grande idea, ma d’altronde non l’ho deciso io, mio padre ne rimase deluso, i aspettava un maschio, in grado di succederle come Gran Duca.
Mia madre invece mi amava profondamente, era grata che da quell’unione programmata e non voluta fosse nata una bambina che avrebbe potuto crescere secondo principi più flessibili rispetto a quelli che erano impartiti ai maschi.
Crescere in una famigli agiata nel 1750 era un grande fortuna, la gente, il popolo faceva la fame, molti non resistevano alle rigide temperature invernali e morivano assiderate, molti bambini non vedevano neanche la luce.
I miei genitori non ebbero altri figli, ero figlia unica e destinata ad ereditare le redini del casato Vamdemberg, il ché voleva dire che mio padre avrebbe scelto con più cura ed attenzione il mio sposo.
Sin da piccola avevo dimostrato una natura ribelle, difficilmente domabile ero come un cavallo selvaggio, non mi piacevano le redini imposte dai miei genitori.
Fortunatamente il tumulto delle sommosse scoppiate in Europa distrasse i miei genitori o almeno distrasse mio padre dal trovarmi un uomo da sposare.
Mentre una sera tornavamo al palazzo dopo aver partecipato ai grandi balli a corte la nostra carrozza fu assaltata, all’inizio pensavo si trattasse di popolani adirati, ma dovetti ricredermi quando vidi uno degli uomini che ci aveva assaltato affondare i suoi canini nel collo di mia madre, macchiandole il vestito di sangue.
Non sapevo che cosa mi aspettava se la stessa fine dei miei genitori oppure un destino diverso, ciò che miè accaduto quella notte lo scoprii solamente qualche giorno dopo.
Mi risvegliai qualche giorno dopo, in una stanza spoglia senza finestre, acanto al mio letto un uomo mi fissava intensamente, gli occhi erano iniettati di sangue, ed era la cosa che più mi colpì.
Non riuscivo a parlare, mi sembrava di aver perso il dono della parole ed a questo si aggiungeva un notevole insistente bruciore alla gola.

CITAZIONE
Sai perché ti ho salvata? Disse quell’ uomo senza muovere un muscolo, sembrava una statua tanto era immobile, non riuscivo a rispondergli, non riuscivo ad articolare neanche un no, perciò scossi semplicemente la testa. Perché tu hai una grande abilità, un’abilità che puoi sfruttare a tuo vantaggio, ed io ti insegnerò ad usarla. Disse poggiando i gomiti sulle ginocchia e posando il mento sulle sue mani giunte.

Nonostante il destino a cui mi aveva condannato quell’uomo divenne come un padre per me , mi introdusse a quella che era la mia nuova natura, la mia natura di vampiro.
Nel 1800 cogliendo l’occasione della partenza di una grossa nave ”mio padre” mi portò con se in America, un mondo completamente nuovo che doveva ancora sbocciare, nel pieno dei cambiamenti alla ricerca di quella che era la sua indipendenza dalla madre patria.
Ritrovarmi in un mondo così differente dall’Europa, dalla mia Russia era destabilizzante, ero abituata al rigore dei principi della nobiltà qui invece erano così libertini che venni contagiata dalla loro voglia di libertà.
Siccome né io né mio padre invecchiavamo dovevamo cambiare città molto spesso, oramai ero abituata ad allontanarmi oppure a vedere invecchiare le persone a cui mi affezionavo.
Nel 1810 quando vivevamo nella giovane Seattle ritornai in quella che era nostra la casa ritrovandola vuota, in un primo momento pensai che mio padre fosse andato a caccia, molto spesso usciva di notte andava a caccia nei sobborghi, solitamente assaliva campeggiatori o semplici senzatetto che nessuno sarebbe venuto a cercare.
Capii che mi sbagliavo quando trovai una sua lettera in quella che era la mia camera

Cara Anya
Ti prego non ti arrabbiare, ma ho dovuto allontanarmi da te, vago su questa terra da più di 5 secoli, quando ti ho trovata ti ho salvata e presa con me per le tue abilità, ripromettendomi di non affezionarmi a te.
Ho infranto la promessa che avevo fatto a me stesso, stando con te ho riacquistato quella che era parte della mia umanità, i sentimenti di famiglia, calore che tu hai fatto nascere dentro di me.
Puoi odiarmi se vuoi, ma ti prego non venire a cercarmi, io saprò sempre e comunque se tu starai bene, non smetterò mai di vegliare su di te.
Con eterno affetto.
Tuo padre.



Capire che da quel giorno sarei stata da sola ad affrontare un mondo su cui camminavo da quasi due secoli ora mi faceva paura, mi spaventava.
Mi aveva cresciuto, mi aveva aiutato ad evolvere il mio potere e controllarlo, mi ha lasciato scegliere come vivere la mia nuova vita da vampiro.
Ho provato a cercarlo, ma sapevo che sarebbe stato tutto inutile come potevo competere con un vampiro di 500 anni?! Abbandonai presto le ricerche stabilendomi nel Montana, fino ad ora sono riuscita a frequentar diverse scuole, dalla facoltà di legge a quella di letteratura nutrendo la mia mente più che potessi.
Anche se non lo vedo, se non dove si trovi sento che lui veglia su di me, come se fossi veramente sua figlia.
Sentire la mancanza di mio padre fortunatamente durò solo per poco, non potevo certo cercarlo per l’eternità no?! Semplicemente passò, imparai a lasciarmi alle spalle il mio passato e tutto ciò che ve ne aveva fatto parte.

»Alla corte di Luigi Filippo I


Mi trasferii alla corte di Luigi Filippo I, re di Francia, avevo bisogno di tornare in Europa, nella mia amata terra, però prima di ritornare in Russia sostai per qualche anno alla corte francese.
Nella Francia appena uscita dalla rivoluzione si sentiva odore di cambiamento, il popolo veniva preso in considerazione, veniva ascoltato, potevano difendere i loro diritti.
Non era una cosa che mi piaceva, io nata nella nobiltà russa ero abituata all’idea che chi ha il potere comanda gli altri devono obbedire, in fondo in fondo questo era anche il principio secondo il quale funzionava il mio potere.
Non fu facile passare inosservata alla corte francese, mi limitavo a partecipare ai gradi balli dove tutti un po’ brilli non avrebbero fatto caso a quelli che sembravano occhi rossi.
Adoravo i balli, potevo fare sfoggio della mia bellezza senza temere rivali, sapevo che gli occhi erano sempre puntati su di me, come calamite che vengono attratte dal polo opposto.
Conobbi Charles, figlio di Luigi I, giovane dai tratti marcati molto virili, invidiato dai cavalieri e sognato dalle dame.
Attirare le sue attenzioni fu il mio obbiettivo principale, ammaliarlo fu la cosa più semplice, completamente soggiogato riuscii a guadagnarci molto, gioielli, abiti preziosi erano i suoi doni ed essendo figlio di un re poteva permettersi questo ed altro.
La sfortuna volle che una notte dopo aver sfogato i miei bisogni di donna non riuscii a trattenermi, un morso e in qualche secondo cadde a terra morto prosciugato.
Rimanere in Francia fu rischioso, perciò feci velocemente i bagagli e partii il giorno dopo per la mia amata Russia.

»I Volturi


Sapevo dei volturi e pensai di che recargli visita fosse un dovere da assolvere, perciò raccolsi baracca e burattini a partii per l’Italia. Trovai Volterra magnifica, aveva mantenuto il suo aspetto di piccolo borgo medievale e questo mi attraeva particolarmente, le città erano cambiato, mutate, tecnologizzate, ma Volterra sembrava rimanere immutata.
Essere al cospetto dei Volturi mi aveva portato indietro di anni, quando ancora vivevo nella mia madre patria, la mia grande Russia, rivolgersi a loro con toni ossequiosi come facevo al cospetto degli zar di un tempo.
Quando Aro mi prese la mano per leggere i miei pensieri trovò semplicemente una tabula rasa, cosa di cui rimase compiaciuto.
All’inizio credeva che fossi semplicemente uno scudo, che riuscissi a proteggere i miei pensieri con uno scudo, ma quando gli dissi che ero in grado di soggiogare le menti altrui, ma al tempo stesso non potevo subire influenze da poteri di tipo psichico si compiacque maggiormente.
Ovviamente sapeva che sarei stato un membro prezioso nella guardia, ma non mi costrinse ne mi chiese di entrare, mi disse semplicemente che se avessi avuto voglia di tornare avrei trovato la porta dei Volturi aperta.


Il personaggio della mia foto è: Bar Rafaeli



Don’t Copy tutto sotto my ©

Edited by Hey_Anya! - 28/12/2010, 23:47
 
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view post Posted on 28/12/2010, 21:21
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=) e buon divertimento
 
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