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Artorius Lucius Septimus de Romanus

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Sylãr
view post Posted on 17/12/2010, 16:58




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Nome: Artorius Lucius Septimus. I suoi tre nomi hanno vari significati: Artorius ha molte origini linguistiche prrovenienti da molti luoghi, ma tutti hanno il medesimo significato che è "orso-uomo". Lucius significa "luminoso, splendente", ma anche "nato nella luce", e potrebbe avere origine a sua volta dalla parola greca leucos, che significa "bianco, luminoso". Septimus invece è un nome dato tradizionalmente al settimo figlio o a chi nasce durante il settimo mese di gravidanza. Attualmente il nome spesso utilizzato è Arthur Lucius Settimo. Egli stesso però preferisce usare il diminutivo Art.
Cognome: de Romanus, che significa letteralmente "di Roma" o "Originario di Roma". Tuttavia non si è certi che questo sia il suo vero cognome.
Razza: Vampiro.
Data di nascita: Roma, 21 Settembre 100 a.C.
Segno zodiacale: Vergine.
Età-apparente: Circa 30 anni.
Età-effettiva: Ha smesso di contare i propri anni da moltissimo tempo, ha sicuramente più di duemila anni.
Poteri: Art come tutti i vampiri è munito di una forza incredibile e una velocità sovrumana che sono notevolmente incredibili considerata la sue grande età. Possiede sensi molto acuti e può vedere e udire chiaramente per un raggio di un miglio. La sua bellezza è incredibilmente intensa e incredibile, tanto che anche questo fattore favorisce la caccia e l'ammaliamento verso creature inferiori. E' immortale per natura e molto difficile da distruggere: l'unico modo è farlo a pezzi e poi bruciarne i resti. Da notare è il fatto che le parti del suo corpo continuano a muoversi anche dopo essere state allontanate, ma non è chiaro se questi "pezzi" rimossi hanno sensazioni o se i loro movimenti siano soltanto tic alla stregua di spasmi muscolari; comunque è sicuro che i resti di un corpo distrutto tendono a ricongiungersi col tempo. Inoltre, non si stanca e non si indebolisce, perciò non ha bisogno di riposo. E' capace di parlare ad un tono di voce più basso e più velocemente di quanto un umano possa percepire. La sua pelle viene descritta come dura come una roccia e tanto liscia e fredda quanto il marmo. Ciò è dato dal fatto che la pelle si è trasformata in una sostanza simile al diamante, ed ogni cellula risplende al sole perché si è mutata in un singolo frammento di roccia. Non possiede calore corporeo ed è molto resistente grazie alla solidità della sua carne.
Potere speciale: Art fin da umano ha dimostrato la capacità di creare dei sottili campi di forza formati da energia invisibile e composti da una sostanza psicocinetica simile al plasma. Una volta divenuto un vampiro, Art si è allenato duramente per molti anni in modo da rendere più attivo tale potere, cosa che in effetti avvenne. Ora Art può generare un campo di forza, ovvero una forma di energia tangibile che è praticamente indistruttibile. Il campo esiste solo se il vampiro è cosciente poiché tale potere può essere attivato solamente se anche la mente è concentrata e vigile. I campi di forza non sono soggetti alla forza di gravità ma possono essere attraversati dalle onde sonore e resiste particolarmente bene agli attacchi di natura psichica, non può annullarli ma può comunque indebolirne l'intensità. Ha infatti una resistenza superiore quando gli attacchi sono di natura solida o comunque materiale e fisica.
Art può creare il campo di forza ovunque lui voglia, e modellarlo in ogni forma e dimensione, manipolandone anche la densità, in modo da renderlo più duro dell'acciaio oppure della stessa consistenza della schiuma (tecnica particolarmente utile per riuscire ad interrompere brusche cadute, venendo comodamente avvolta dal campo di forza senza schiantarvisi contro). Il campo può essere usato in due modi principali:
Difensiva: Art ha la capacità di circondarsi da un campo di forza, usandolo come scudo difendendosi a 360 gradi da qualsiasi tipo di attacco esterno, eccetto per i poteri che possono agire al loro interno. Può inoltre circondare qualsiasi cosa voglia, anche a distanza, con il suo campo, per poi muoverlo o, al contrario, immobilizzarlo.
Offensiva: Art può attaccare creando un campo all'interno di un corpo, espandendolo fino all'esplosione o viceversa, inglobare un corpo e comprimere il campo fino all'implosione del corpo, oppure provocare il soffocamento con un campo attorno alla testa o all'interno di un organo respiratorio, l'esplosione interna di un organo vitale con l'espansione o la compressione di un campo, blocco della circolazione con un campo nelle vene e altro ancora. Un altro utilizzo offensivo è quello di scagliare contro l'avversario un campo, provocando un dirompente effetto simile a quello ottenibile tramite raggi di energia percussiva, provocando così la frantumazione del bersagli. Può inoltre usare i campi di forza per alzarsi in volo, ad esempio materializzando sotto di sè piattaforme fluttuanti e muovendosi tramite essa come un surfista.
Descrizione fisica: Art possiede un fisico paragonabile a quello di un vichingo o di un Dio in terra: il suo corpo è puramente muscoloso e ben piazzato. I muscoli sono scolpiti nella sua magrezza donandogli un dorso robusto e delle spalle larghe. In particolare il dorso e le braccia sono muniti di muscoli intensi e molto robusti mentre le gambe possiedono muscoli allungati e più dediti a scattare con rapidità. Il volto è segnato da lineamenti lisci ma duri e decisi che gli donano una bellezza quasi fuori dal comune perfino tra i vampiri, inoltre la sua lunga età ha reso la sua pelle leggermente diafana ma comunque attraente e liscia al contatto. La sua altezza fisica si aggira attorno ai 1,90/1,95 metri.
Le sue mani assomigliano molto a dei piccoli ragni in quanto le sue dita sono leggermente lunghe e tozze dal tocco piacevole ma allo stesso tempo forte e sicura.
La sua voce è molto piacevole a causa del suo timbro profondo e sensuale. I capelli di un biondo dorato sono tenuti pettinati all'indietro con eleganza sebbene a volte preferisca tenerli più lunghi e lisci.
Gli occhi invece un tempo brillavano di un grigio bellissimo simile al colore del mare durante i giorni di tempesta. Una volta divenuto un vampiro il colore è mutato in un rosso accesso e vivido e sono rimasti tali nell'arco dei primi anni da neonato. Quando ha sete invece diventano del tutto neri come la pece. Art preferisce nutrirsi di sangue umano e per questo il colore naturale dei suoi occhi è di un rosso rubino molto accesso e intenso dallo sguardo penetrante e terribilmente sensuale.
Situazione sentimentale: La situazione sentimentale di Art è sempre stata colma di dolore e passione assieme.
Egli da quando era umano era innamorato profondamente della sorella prediletta: Pandora, è stata il suo primo amore e forse l'unico più vero tanto che, sebbene lei fosse morta e lui divenuto un vampiro, è stato un amore ancora vivo nel cuore di Art per gran parte della sua lunga esistenza.
Freya è stata la sua prima e vera compagna, è lei che lo ha trasformato dopo la morte di Pandora e il suo ritorno a Roma e da lei ha appreso molte tattiche politiche nonché il controllo dei suoi poteri straordinari. La loro relazione era solida ma basata solo sul reciproco rispetto e l'attrazione sessuale. Art stesso ha sempre considerato Freya come uno strumento per arrivare sempre più in alto, cosa che in effetti è successo quando è stato preso sotto l'ala protettiva di Stefan e Vladimir.
Coi reali rumeni ha dall'inizio un forte rapporto di rispetto e devozione, Art è convinto infatti che i due vampiri siano potenti e inattaccabili. Eppure le sue certezze, cosi come il suo affetto per loro, vengono a crollare quando i due vampiri mostrano la loro impotenza con la rivelazione della storia dei Freddi e dell'arrivo di Aro e dei Volturi in Romania.
Coi Volturi non ha mai stretto particolari legami, eccetto che con Aro. Lo considera il padre che non ha mai avuto nella sua immortalità e il suo Maestro. Fin da subito fra i due vi è un forte legame di stima, affetto e rispetto puro. Tanto che Art è l'unico membro del corpo di guardia ad assistere alla morte di Didyme, sorella di Aro, da parte di quest'ultimo. Il loro rapporto è cosi forte che Art rimane in contatto col suo mentore anche una volta lasciata Volterra e la casata reale. E' sopratutto grazie ad Aro che Art non cede alla follia dopo la morte della consorte vampirica.
Andrej e Olga cosi come Loki, fratello di Freya, non sono niente per Art. Con questi tre vampiri ha solamente sviluppato un profondo legame di rispetto, più approfondito però con Andrej. Ma ben presto col vampiro russo il rapporto muta in puro odio dopo che quest'ultimo ordina l'uccisione di Anastasja, sua progenie e moglie di Art.
Non vi sono tuttavia spiegazioni su quale rapporto legasse Art all'unica vampira che forse abbia veramente amato: Anastasja. Inizialmente fra i due vi era solo un rapporto nato dal rispetto e dalla pura attrazione sessuale, una specie di copia del legame che legava Art alla sua creatrice. Tuttavia col tempo tale legame si è rafforzato tanto che Art soffrì almeno in parte la separazione dalla bella russa. Ritornato a Mosca, i due si riuniscono di nuovo e ben presto il loro legame diventa cosi forte che Art trova la degna compagna della sua vita. I due sono cosi in sintonia che bastano poche parole e molti gesti per comprendersi a vicenda, è un legame forte ed emotivamente perfetto che però viene distrutto dalla violenza della gelosia e del possedimento del creatore di Anastasja: Andrej.
Dopo la vampira russa, Art ha chiuso il proprio cuore sebbene però parte di lui è convinta che la sua vera compagna dovrà ancora entrare nella sua vita.
Foto personaggio:

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Carattere: Art è tutto e niente, la sua malvagità non conosce limiti o tabù così come la sua perversione. Ama comandare e non essere comandato, fare sesso domando ed essere domato a sua volta. La lussuria che scorre nella sua mente contorta non gli fà permettere di conoscere limiti, tanto che per lui il sesso è qualcosa che và oltre il legame tra due persone, ma solo una forte attrazione tra due corpi e nulla più. A causa di ciò egli non ha avuto rimorsi a condividere il letto con le sue figlie e nipoti mortali ma anche via via con altre discendenti o parenti vicine al suo stato di nascita. Tuttavia il suo lato perverso non è niente in confronto alla sua malvagità, ama torturare le sue vittime senza alcun problema di rimorso. E' un vero demone privo di anima quando si dice che nulla può scalfirlo. Le lacrime lo divertono e le suppliche lo eccitano, ama torturare sia fisicamente che psicologicamente ogni vittima che gli capita tra le mani. A volte si nutre solamente per divertimento provocando un violento dolore alle sue "cenette" mentre altre le uccide prima per poi nutrirsi. Quando incontra un nemico degno di lui, non lo uccide ma bensi lo trasforma se può rendendolo schiavo della sua stessa perversione per poi ucciderlo buttandolo dentro un falò una volta distrutto il suo corpo. Tuttavia ha anche un lato intrigante, è molto protettivo verso le sue compagne sinché queste non lo stancano ed allora mostra un lato nuovamente spietato uccidendole lui stesso durante un rapporto puramente fisico.
In combattimento è altrettanto spietato e crudele, infatti non esita ad usare ogni vigliaccheria per uccidere il suo nemico. Ma il pericolo maggiore per le sue vittime è quando queste sono la sua ossessione, con loro infatti Art si diverte a pedinarle lasciando loro regali romantici (se si tratta di donne) o messaggi minacciosi (se si tratta di uomini), spesso con le donne fà entrambe le cose. In seguito l'ossessione passa ad un livello più attivo che però varia a seconda delle strategie di Art sempre mutevoli e imprevedibili.
Sebbene sia a tutti gli effetti un sadico e un folle, Art mostra anche una grande cultura, amante infatti dell'arte della musica, letteratura, teatro e delle arti decorative, il vampiro ama suonare il violino e il pianoforte (due strumenti che suona con grande maestria), adora leggere davanti a un buon fuoco e adora i balletti russi e le sculture ritraenti dei o personaggi mitologici.
Prestavolto: Alexander Skarsgård.

« Vita umana »

La notte del 21 Settembre del 100 a.C. Una donna diede alla luce il suo settimo figlio morendo poco dopo di parto.
Non fu un caso quando Lucius Artorius decise di donare al suo ultimogenito il proprio nome assegnandogli infine l'appellativo Septimus e designandolo come la causa della rottura della sua stirpe.
Prima del parto infatti, il Senatore Lucius si era recato da un veggente al tempio del sommo Apollo dal quale era tornato in seguito sconvolto dalle notizie che costui gli riferii riguardo il suo ultimo figlio concepito. Il veggente infatti profetizzò che l'ultimo nato sarebbe stato portatore di morte e distruzione e che la prima vittima da lui prescelta sarebbe stata colei che l'avrebbe partorito.
Sebbene Artorius fosse stato il fautore della morte di colei che avrebbe chiamato madre, egli fu cresciuto, amato e temuto da coloro che lo conobbero. I tre fratelli maggiori lo evitavano in quanto erano decisi a concludere i loro studi per divenire Senatore, generale e medico. Furono le tre sorelle maggiori ad occuparsi di Artorius crescendolo con amorevole affetto, colei che però gli fu più vicina era Pandora Ottaviana.
Pandora era la figlia più bella del Senatore Lucius e per questo vantava molti pretendenti tra cavalieri e uomini più anziani di lei, tuttavia ella pareva avere una predilezione solamente per un solo uomo: Artorius stesso. E fu questo forte attaccamento a rendere in seguito l'ultimo fratello un amante dell'adulterio ma anche dell'incesso.
Appena raggiunti i nove anni, Artorius fu separato dalla sorella e rinchiuso in un ateneo poco fuori Roma dove fu seguito da un gruppo di precettori e filosofi negli studi della diplomazia mentre il fratello Bruto, divenuto nel frattempo un soldato, prese a insegnare al fratello minore l'arte della spada e della guerra. Degli altri due fratelli maggiori e delle sorelle non vi sono notizie, eccetto che si sposarono unendosi a famiglie di alto lignaggio e che prosperarono.
Durante il periodo vissuto poco fuori Roma, Artorius conobbe Giulio Gaio Cesare e con lui passò gran parte dell'infanzia a studiare politica e filosofia finché nell'anno 85 a.C. Artorius non fu richiamato a Roma.
Ritornato nella dimora natale, Artorius riabbracciò la sorella Pandora, l'unica figlia che era rimasta ancora nella villa del padre e venne a scoprire che la sorella era destinata a sposare un generale di origini etrusche molto più povero e vecchio di lei. Furente col padre per aver concordato una simile unione solo per il bene di Roma, Artorius rapì la sorella fuggendo assieme a lei lontano dalla capitale.
Rifugiatosi con Pandora in un piccolo villaggio nell'aperta campagna, i due presero a vivere insieme. Mentre Pandora si divertiva a stare in casa dedicandosi sopratutto alla cura delle piante, Artorius prese a stare nei campi dove fu li che per la prima volta si manifestò il suo potere.
Al villaggio tutti avevano notato i due stranieri, sopratutto la bella Pandora. In particolare un giovane dal carattere austero di nome Claudius. Costui si vantava di essere il figlio del capo villaggio e pretendeva Pandora come sua compagna con prepotenza, ma la giovane aveva dichiarato che solo suo fratello avrebbe scelto lo sposo giusto per lei.
Una mattina, mentre era a lavorare nei campi, Claudius attaccò briga con Artorius arrivando perfino a minacciarlo di lasciargli sposare la sorella o l'avrebbe uccisa. Sotto tali minacce e non sopportando l'arroganza bonaria del futuro capo villaggio, Artorius si lasciò prendere dalla rabbia generando un sottile campo di forza che urtò violentemente Claudius rompendogli parte dello sterno, uccidendolo sul colpo.
Come Artorius riuscì ad evitare una condanna a morte è ignoto, tuttavia per lunghi anni egli poté vivere insieme alla sorella nel villaggio e nel giro di pochi mesi dall'omicidio, Pandora decise di concedere la mano al proprio fratello sconvolgendo non solo la comunità ma anche Artorius stesso che però accettò in quanto da sempre innamorato della sorella.
La loro unione fu però non benedetta dai sacerdoti del villaggio, anzi, il giorno del matrimonio Pandora fu arsa al rogo come seguace delle tenebre la quale bellezza aveva corrotto l'animo del fratello e indotto lo stesso Artorius a praticare riti dedicati alle divinità malvagie.

« Freya e la trasformazione »

Non è noto come Artorius tornò a Roma nelle grazie del padre, tuttavia quando egli ebbe 30 anni rincontrò Giulio Cesare con la quale ebbe una piacevole chiacchierata riguardo l'immortalità. Artorius infatti era incappato in alcuni manoscritti appartenuti alla madre dove si parlavano di creature eterne, nutritori di sangue e dotati di poteri straordinari, quasi divini.
Tale argomento tuttavia spaventò Cesare che allontanò l'amico d'infanzia proprio durante la sua accesa politica considerandolo un vero pericolo per la sua persona.
Una notte, Artorius si trovava in un bordello di Roma dove spesso giaceva con donne somiglianti alla sua amata e perduta sorella, spesso però ci andava solamente per bere e scatenare qualche rissa consapevole che in caso di pericolo il suo dono oscuro l'avrebbe protetto.
Fu cosi che una sera egli catturò l'attenzione di una donna straniera che a sua volta attirò l'attenzione del medesimo giovane. Costei, secondo le notizie avute da Artorius, era una giovane nobile proveniente dalle terre nordiche della Scandinavia ed era giunta a Roma per trovare un degno consorte. Trovando insolito la presenza di una nobile donna in un locale di basso borgo, Artorius le si avvicinò a rimase affascinato dalla bellezza della dama tanto che ella prese ad ospitare i suoi sogni ogni volta che tornava a casa.
Da allora, per almeno tre mesi, Artorius non frequentò più i locali ma passò le notti insieme a Freya nella sua dimora di Roma parlando di politica e delle terre Scandinave dalla quale proveniva la donna, tanto che ben presto Freya gli domandò se volesse divenire il suo consorte e compagno. Offerta che Artorius accettò di buon grado andando però contro i voleri del padre e dei fratelli, costoro infatti vedevano nella misteriosa donna del nord una minaccia per Roma.
Fu una notte di inverno quando la vita di Artorius cambiò per sempre. Egli si trovava nella dimora di Freya come sempre, i due stavano ormai concordando la data della loro unione quando la donna lo colse di sorpresa rivelandogli di essere una vampira. Una creatura delle tenebre bevitrice di sangue umano.
All'inizio Artorius non le credette ma quando Freya con somma facilità riuscii a bloccarlo contro una parete, il ragazzo le chiese di trasformarlo. La scelta era dovuta dal fatto che negli ultimi anni il ragazzo aveva colmato una sete di gloria eterna e potere ed era disposto a fare pure un patto col male per raggiungere i suoi scopi rivelandosi cosi un uomo privo di dottrina morale. Freya acconsentì e lo morse ferocemente al collo iniettandogli il veleno all'interno del suo sangue per poi farlo riposare nella sua stanza personale mentre la vampira sarebbe andata a caccia.
Furono tre giorni di puro delirio e dolore puro per Artorius, sentiva il suo corpo bruciare come se fosse scaldato da un fuoco interno e divorante. Percepiva le sue ossa distruggersi e riformarsi e cosi pure i tessuti della sua pelle. Tutto stava iniziando ad avere una nuova forma, lui stesso percepiva quanto sarebbe cambiato dopo quella lunga agonia. E per quanto volesse porre fine a quel dolore cosi terribile, non riusciva a svegliarsi o muoversi. Era come paralizzato.
Quando il sole del terzo giorno tramontò, Artorius si risvegliò come un vampiro neonato, la gola gli bruciava. Aveva sete, desiderio di nutrirsi il prima possibile. Di uccidere e fare ciò che aveva sempre sognato ergendosi al di sopra dei comuni morali. Freya era al suo fianco e non tentò minimamente di fermarlo.
La vampira lo condusse fuori Roma in un villaggio isolato dove Artorius diede sfogo alla sua sete di sangue e violenza, ben presto eliminò gran parte delle sue prede e si nutrì della giovani donne conducendole rapidamente alla morte con dolore. Il vampiro era insaziabile tanto che ben presto la sua natura contorta prese lentamente forma fin dalla sua prima notte da vampiro.
Infatti Freya non era una vampira normale, ma bensì aveva il dolo di risvegliare e plasmare le peggiori nature nascoste dentro le menti di ogni persona. Fu infatti grazie a Freya che il lato oscuro di Artorius emerse del tutto rendendolo un vampiro crudele, sadico e spietato.
Tornati a Roma la notte seguente, Artorius si diresse dal padre e lo uccise brutalmente nutrendosi di lui dopo averlo indosso a lasciare ogni bene e titolo a lui stesso.
In seguito, investito coi nuovi poteri di Senatori, fece arrestare e condannare a morte i fratelli e i cognati obbligando cosi le sorelle Antonia e Giulia a tornare nella dimora natale dove furono vittime di violenze fisiche e torture di Artorius stesso, e fu cosi anche per le loro figlie privandole cosi del diritto di unirsi in matrimonio in quanto non più caste e pure.
Durante tale periodo, Artorius divenne uno dei più potenti e temuti Senatori di Roma, cosi potente che lentamente tornò a far parte della cerchia di Giulio Cesare, nel frattempo divenuto Imperatore. Grazie a Freya in oltre imparò a controllare i suoi poteri ed ad evolverli partecipando a stragi e battaglie in nome di Roma. Temuto sia in politica che in guerra, Artorius fu colui che lentamente, insieme alla sua compagna e creatrice, manipolò i Senatori e i nobili più potenti di Roma muovendoli contro Giulio Cesare.

« Idi di Marzo »

44 a.C.
Le Idi di Marzo erano vicine. Artorius è ormai divenuto uno dei più potenti signori di Roma e un Senatore abile e temuto, tuttavia egli rimase sempre nell'ombra manipolando grazie ai poteri della compagna Freya le menti di coloro che invece furono sempre in bella vista a Roma. Per questo la sua figura non appare mai nei libri di storia giunti fino ad oggi.
Il piano per uccidere Cesare era ormai attuato eppure vi erano ancora molti potenziali pericoli: primo fra tutti la presenza di Marco Antonio che fin dalla guerra in Gallia sospettava che Artorius nascondesse qualche capacità sovrumana.
Il giorno delle Idi di Marzo tutto fu pronto e mentre la presenza di Marco Antonio fu facilmente deviata grazie all'intervento di Decimo Bruto, il vampiro poté assicurarsi la totale assenza del protettore di Cesare e incitare i vari Senatori interessati nel complotto ad eliminare il loro Imperatore.
Tuttavia però avvenne qualcosa di inaspettato, un paggio di Cesare che aveva assistito di nascosto alla scena, aggredì Freya e Artorius mentre costoro erano nascosti ad assistere alla scena. Tale paggio si rivelò essere un licantropo cogliendo la coppia di Freddi di sorpresa e costringendoli alla fuga immediata.
Abbandonata Roma, i due vampiri fuggirono lungo il Lazio inseguiti dal licantropo intenzionato a vendicare la morte dell'Imperatore. I tre si ritrovano a scontrarsi proprio al tramonto di quel giorno fatidico proprio ai confini del paese e solamente l'intervento dei poteri di Artorius e l'arrivo di un nuovo vampiro eliminò per sempre la minaccia del licantropo.
Freya era compiaciuta dalla presenza dello sconosciuto: alto, bruno e dall'aria imponente di chi avrebbe potuto uccidere solamente con una stretta di mano. Tale vampiro di immensa forza fisica si chiamava Loki ed era il fratello della sensuale creatrice di Artorius stesso.
Tuttavia il messaggio che Loki portava colpì di sorpresa il giovane vampiro: I reali lo stavano aspettando.

« Stefan e Vladimir »

Dopo solamente una settimana di viaggio, i tre vampiri arrivarono in Romania in una antica e possente dimora scolpita ai piedi di una montagna ai piedi del Danubio.
Artorius, ammirando la grande maestosità del luogo, entrò nella dimora seguendo i fratelli Freya e Loki arrivando finalmente di fronte alla coppia reale che per circa mille anni aveva preservato l'ordine tra i vampiri e gli umani, prima della venuta dei Volturi. Costoro erano Stefan e Vladimir.
Meravigliato dalla bellezza emanata dai due vampiri, Artorius comprese che erano forse i vampiri più antichi e pericolosi con cui aveva a che fare da quando era entrato nel mondo delle tenebre. Sebbene fosse un giovane vampiro, il suo talento politico era comunque alquanto elevato a causa delle istruzioni ricevute a Roma.
Stefan e Vladimir erano soli, il loro clan si era ridotto da quando Aro aveva preso il potere e contava solamente altri due elementi: Freya e Loki.
Fin da subito, Vladimir si dimostrò un vampiro paziente e gentile con Artorius narrandogli l'origine delle loro specie, ma anche come i vampiri si mescolassero agli umani senza mostrarsi loro pubblicamente in quanto una potenziale esposizione avrebbe fatto cadere il mondo nel caos come lo era alle origini, prima che i rumeni prendessero il potere sul mondo dei Freddi.
Affacciato dai vampiri del clan rumeno, dal loro potere e dalla loro somma ricchezza di bellezze e gloria, Artorius accettò la proposta di Vladimir di unirsi a loro e di ricreare quel grande clan che era stato un tempo.
Tuttavia i due vampiri rumeni non rivelarono niente sul crollo della loro stirpe e del loro regno che ormai apparteneva al casato italiano dei Volturi.
Per cento anni, Artorius e Freya viaggiarono per il mondo per eseguire gli ordini dei loro sovrani portando in Romania potenziali canditati per il loro piccolo esercito e generando morte li dove invece di era la pace. Per ben tre volte, Artorius, tornò in Italia dove sconvolse la vita dei suoi discendenti uccidendoli lentamente fino a distruggere la stirpe dalla quale era nato lui stesso.
Quando si parlò di un Messia nella Terra Santa, Artorius decise di partire verso quella terra solamente per rimaner deluso da ciò che sentì dire dagli abitanti sul famigerato Cristo, cosi deluso che non si sforzò minimamente di raggiungerlo e seguire la sua storia da vicino.
502 d.C.
Stefan e Vladimir convocarono Artorius, Freya e Loki nelle loro sale private.
I reali erano infatti preoccupati dell'arrivo di alcuni vampiri provenienti dall'Italia: i Volturi.
Artorius fu colpito da tale rivelazione e chiese ai reali maggiori informazioni sul loro regno scoprendo cosi la verità: Stefan e Vladimir erano i signori dei Freddi finché un millennio prima un nuovo casato di vampiri noti come Volturi gli mosse guerra schiacciandoli e privandoli cosi del loro potere e sovranità.
Cosi Artorius comprese che i due reali lo avevano fin dall'inizio mentito e che, ora che i Volturi stavano giungendo per bloccare l'inizio di una nuova guerra, la coppia rumena stavano dimostrando la loro più completa debolezza.
Il momento raggiunse l'apice della tensione quando un gruppo formato da soli tre vampiri entrò nella reggia della coppia reale. Erano tre vampiri in nero, due di essi eliminarono facilmente Freya e Loki costringendo Stefan e Vladimir alla fuga mentre il terzo: un vampiro con una cappa nera di tessuto di maggior pregio lottò contro Artorius stesso.
Il vampiro di Roma rammentò che non c'era mai stato vampiro capace di eguagliarlo in cosi forte misura, era veloce e pareva conoscere ogni sua mossa offensiva tanto che riusciva a prevedere le sue mosse per poi colpirlo e ferirlo anche gravemente. Fu solamente l'uso dei campi di forza a salvarlo quando Artorius lo innalzò in propria difesa prima di perdere i sensi poiché uno dei due compari dello sconosciuto non lo incatenò rendendolo un prigioniero.

« Aro, Volterra e una nuova scelta »

Giunto a Volterra, Artorius si ritrovò prigioniero nel palazzo-torre dove i Volturi risiedevano ormai da molti secoli. Il vampiro non vide più da allora i suoi compagni ma seppe la loro sorte poiché grida di dolore e morte provenivano dal soffitto della sua cella.
Come mai Artorius non fuggi? Semplice, la sua cella era sorvegliata da ben tre vampiri che l'avevano catturato e ormai la sconfitta aveva in parte distrutto il suo animo borioso e desideroso di potere.
Per quattro lunghi mesi, il vampiro non vide mai la luce del sole e fu costretto a cibarsi di umani ridotti quasi in fin di vita che i Volturi gettavano nelle celle per sfamare i loro prigionieri di guerra. Tuttavia quel periodo disgustoso finì presto quando Aro stesso, signore dei Volturi, lo fece chiamare. Le tre guardie aprirono la cella e con brutalità lo condussero nella sala del trono allora avvolta in una piacevole luce pacifica.
Fu per la prima volta che Artorius conobbe i Volturi: Aro, Marcus, Caius, Suplicia, Didyme ed Athenedora.
Mentre tutti erano poco interessati alla presenza di colui che aveva opposto una grande resistenza alla presa del potere dei vampiri italiani, Aro fu il maggior interessato. Egli prese la mano di Artorius per poi accoglierlo con garbate parole di benvenuto, insisté che il suo ospite si nutrisse di sangue umano fresco e cosi Artorius, dopo mesi di fame e sangue scarso, si nutrì di una bella umana colma di sangue caldo ed appagante che lo fece ritornare in forze.
Dopo il pasto, Aro gli parlò di molte cose. Gli spiegò che ormai l'epoca dei rumeni era giunta al tramonto e che era l'alba dell'epoca dei Volturi. Loro stavano prendendo ormai il potere estendendolo su molti clan rendendo cosi palese la loro presa al potere e il loro nuovo rango di stirpe reale tra i Freddi.
Poi Aro si complimentò con Artorius della sua devozione verso i rumeni anche dopo ciò che aveva scoperto su Stefan e Vladimir e su come aveva tentato di proteggere a lungo la loro terra fino alla fine e proprio per questo, Aro, intendeva ricompensarlo donandogli un posto nel primo esercito minore come Generale del suo casato cogliendo le guardie di sorpresa.
Didyme però si dimostrò altrettanto compassionevole e gentile rivelandogli che Aro conosceva il suo potere perché era lui stesso il vampiro che anni prima l'aveva quasi ucciso in combattimento e che era stato Aro stesso a garantirgli la fuga e la salvezza garantendo per Artorius stesso promettendogli una grande fedeltà verso il nuovo regime.
Dopo tale colloquio, Aro lo ospitò direttamente nelle proprie stanze per un colloquio privato. Il vampiro spiegò che egli era un collezionista e che amava avere poteri di grande impatto ma anche vampiri che erano il numero uno nel loro genere ed Artorius rispondeva ad ogni pretesa di Aro con grande classe: diplomatico, potente guerriero e sopratutto era un vampiro dotato di un potere incredibilmente forte. In oltre Aro propose ad Artorius qualcosa che lui aveva perduto: fama, gloria e potere. E fu cosi che Aro accolse come Generale del suo esercito il vampiro originario di Roma che aveva mosso i fili distruggendo l'impero di Cesare.

« L'angelo della morte »

Entrato a far parte dei Volturi, Artorius fece parte del primo esercito minore di Aro come Generale. Egli fu l'unico testimone, assieme agli altri reali, alla morte di Didyme quando ella assieme a Marcus decisero di lasciare Volterra per vivere insieme come una semplice coppia di vampiri.
Artorius durante il periodo vissuto a fianco di Aro in Italia cambiò anche il proprio nome modernizzandolo in Arturo e fu testimone anche dell'entrata del vampiro Eleazar nel corpo di guardia divenendone un grande amico sebbene però la crudeltà di Arturo spesso infastidiva il carattere compassionevole e giusto di Eleazar.
Per lunghi anni, Arturo fu spedito da Aro lungo l'Europa per eliminare clan ribelli in modo da unire alla collezione del suo signore nuovi vampiri dotati di capacità sovrannaturali oltre fuori misura. Eppure però, il vampiro rimase nell'ombra e non si aggregò a nessun'altro vampiro eccetto Eleazar.
Nel 1100, Arturo fu spedito a Mosca su ordine di Aro e Caius per dare la caccia a un branco pericolo di Figli della Luna. La campagna ebbe un grande successo sopratutto grazie alla presenza di Caius stesso che, affiancando Artuto, guidò il clan alla vittoria alleandolo ad una famiglia reale di vampiri orientali noti come Dragomiroff.
Durante questa campagna, Arturo fu noto come "l'angelo della morte" poiché dove lui passava non sopravviveva nessuno se non era su suo stesso ordine o su ordine indiretto di Aro o dei reali Volturi. A Mosca in oltre, Arturo conobbe la bella e seducente Anastasja. Una vampira più giovane di lui dotata di una bellezza incredibile tanto da renderla l'ammaliatrice del suo clan. Con la bella Anatasja, Arturo visse un periodo colmo di violenza, passione e desiderio di potere finché la campagna contro i Figli della Luna non ebbe termine. Il ché durò ben 3 lunghi anni di guerre e complotti.
Tuttavia sebbene la vita con Anastasja fosse colma di eccitazione e fece vivere ad Arturo il periodo forse più bello della sua immortalità durante la guerra contro i lupi mannari, egli decise di tornare in Italia alla fine della campagna sebbene avesse avuto il permesso diretto da Aro di lasciare la famiglia reale se avesse voluto stare con la bella vampira russa.
Tornato a Volterra, Aro lo richiamò nella sala del trono dopo aver parlato a lungo con Caius. O meglio, dopo aver letto ogni pensiero e ricordo tramite il contatto fisico, cosa che fece altrettanto con Arturo una volta che fu entrato nel grande salone.
Il signore dei Volturi chiese al suo prediletto come mai egli avesse deciso di tornare, e in confidenza, Arturo rispose che sebbene fosse stato felice con Anastasja e Freya egli non sarebbe mai stato più libero di amare eternamente qualcuna come aveva e come avrebbe continuamente amato sua sorella Pandora.
Nel 1170, Arturo fu spedito in Terra Santa per combattere al fianco del re Baldovino IV di Gerusalemme sotto ordine di Aro che vedeva nell'umano e fragile sovrano una figura rispettosa e degna di aiuto nella sua guerra contro il Saladino. Alla morte del sovrano però, Arturo tornò in Italia dirigendosi a Firenze dove portò omicidi e sete di sangue fino al 1200 dove tornò a Volterra.

« Il periodo rosso »

Nel 1280, dopo anni passati a servire Aro, Arturo decise di lasciare definitivamente la corte dei Volturi reclamando il permesso di libertà che Aro stesso gli aveva concesso anni prima.
Divenuto un vampiro indipendente, Arturo partì per l'Inghilterra dove abbandonò il nome italiano per divenire un vampiro noto come "l'angelo della morte" continuando a portare morte e disperazione nei villaggi dove andava. Raramente si soffermò in città come Londra solo per lasciarle il mese seguente dopo aver causato una strage degna di essere raccontata e nota al pubblico.
Dal 1310 fino al 1534, Arthur prese ad uccidere e portare morte per tutta l'Europa fingendosi un nobile signorotto inglese che viaggiava nei vari paesi per motivi di politica e studio. In questo periodo iniziò ad interessarsi alle arti della musica e della scultura tornando raramente in alcune occasioni speciali anche in Italia.
Ebbe numerose compagne, alcune create da lui stesso, che però non si rivelarono niente di speciale per lui. Infatti sebbene fossero passati molti secoli, egli pensava solamente all'unica compagna degna della sua esistenza ancora in vita: Anastasja.
Tuttavia per molti anni ancora, Arthur viaggiò in solitario per l'Europa evitando però di calpestare il terreno russo e dell'Asia. In alcune rare occasioni si unì ad alcuni clan di vampiri bevitori di sangue umano solamente per favorire la sua sete di lussuria e conflitti. Si tenne regolarmente in contatto con Aro sebbene ormai non facesse più parte e della casa reale dei Volturi.
Durante il 1783, Arthur raggiunse la Francia stabilendosi nella corte di Versailles come ambacciatore e nobile locale e prese a frequentare intimamente la regina Maria Antonietta abusando della sua cattiva reputazione.
Fu lui infatti a manipolare dietro le quinte coloro che ben presto fecero piombare la regina nel famigerato Scandalo della Collana per poi sparire dalla comunità Parigina rifugiandosi a Orleans dove rimase nell'ombra limitandosi ad uccidere prostitute e mercanti di minor valore sociale finché non scoppiò la Rivoluzione Francese che pose fine al dominio della monarchia in Francia.

« Il clan Dragomiroff »

Al termine della Rivoluzione Francese, Arthur tornò a Mosca dove fu ben accolto da Anastasja e dal clan dei Dragomiroff. Costui era composto da un'altra coppia di vampiri: Andrej e Olga.
Infatti durante tali anni, il clan si era ridotto a soli tre componenti e fu allora che Arthur decise di rimanere unendosi alla famiglia russa di vampiri stabilendosi nuovamente nella città ed iniziando una storia con Anastasja, stavolta più seria e durativa.
Il periodo passato a Mosca fu forse un periodo molto pacifico e intenso. Passando le giornate a correre assieme alla compagna nei geli prati della Siberia e nutrendosi di notte nelle vie nobili della capitale russa, ben presto Arthur si legò maggiormente alla nuova compagna nutrendo per lei dei sinceri sentimenti e decidendo di unirsi in matrimonio dopo secoli passati da scapolo.
Un episodio particolarmente intenso e significativo per Arthur, fu la notte che chiese la bella vampira russa di divenire sua moglie.
Era la sera di Natale del 1890, la neve scendeva dal cielo e ricopriva le strade di un candito mantello splendete. La coppia di vampiri aveva appena squartato ed ucciso una rinomata famiglia della città stabilendosi nella sua dimora per passare le ore più lussuriose per festeggiare il loro Natale privato.
Andrej e Olga avevano deciso infatti di passare quella notte lontano da Mosca, probabilmente a sud della Russia.
Quella notte, Arthur era profondamente preso dalla sua compagna che quasi non smetteva di pensare a lei. Era la prima volta dopo millenni che pensava ad una donna con un sentimento cosi sincero e sicuro. Lei era snella, dal fisico sensuale e generoso. Il volto pallido contornato da capelli color rosso vivo dai riflessi ramati e d'oro. Gli occhi accessi di un rosso vivace e felino. Per Arthur ormai non esisteva nessuna donna più bella ed aggraziata di Anastasja, tanto che ormai era pronto a proteggere la sua bellezza e il suo onore anche contro le offese degli umani, era cosi possessivo nei suoi riguardi che spesso infastidiva la vampira stessa.
Quella notte, Anastasja entrò nel salone che occupavano in quella villa colma di morte e sangue, si sedette sulle ginocchia di Arthur e tra i due scoppiò un bacio appassionato e colmo di desiderio che Arthur dovette fare appello a tutte le sue forze psicologiche per riuscire a resistere al potere della sua compagna.
Ella infatti possedeva una capacità che lei stessa definiva ardeur, ardore. Ovvero era il potere di far eccitare chiunque e di nutrirsi dell'energia vitale di uomini e vampiri attraverso il sesso e l'eccitazione fisica. Era tale potere che la rendeva quindi incredibilmente bella fuori ogni misura.
Una volta resistito al bacio, il vampiro fissò la compagna e la domandò in sposa. Richiesta che fu felicemente approvata. Anastasja amava il suo compagno. Fin dal suo primo periodo in Russia come Volturo, ma alle l'aveva liberamente lasciato andare riconoscendole lo spirito libertino e indomabile, quindi si considerò felice di essere stata prescelta da Arthur quale sua compagna eterna.
Il giorno seguente, i due tornarono nella dimora dei Dragomiroff dove Arthur chiese formalmente ad Andrej, creatore di Anastasja stessa, la mano della donna che ormai diceva di amare e rispettare come unica compagna della sua eternità. All'inizio Andrej non fu convinto dalle parole di Arthur, ma l'intervento di Olga permise ai due vampiri di concordare il matrimonio fra la bella vampira e il vampiro latino-italiano.
Il matrimonio fu subito celebrato al tramonto di quello stesso giorno, e come viaggio di nozze la coppia decise di trasferirsi per un paio di mesi nella bella città di Vienna dove Arthur riprese la sua passione per la musica mentre Anastasja si divertì a ridurre al crollo molti matrimoni uccidendo poi i vari mariti dopo aver ereditato da loro ogni bene grazie alla sua sensuale bellezza.
Fu un periodo colmo di luce, violenza e passione per la coppia che, dopo Vienna, decise di lasciarsi alle spalle la Russia e prendere a viaggiare come nomadi per molti anni giungendo lentamente di nuovo in Italia dove, passati per Volterra, Arthur presentò ad Aro la sua nuova consorte. Tuttavia il periodo in Italia durò poche settimane poiché Aro, desideroso di riavere con se Arthur e di possedere anche Anastasja nel suo esercito, li costrinse a fuggire verso la Germania proprio l'anno in cui scoppiò la Prima Guerra Mondiale.

« La vendetta e il periodo bianco »

La scoppio della guerra in Europa, permise a molti vampiri assetati di sangue di scatenare la loro violenza. Arthur ed Anastasja furono tra questi. Arruolati sotto falso nome nelle milizie tedesche, i due vampiri presero a partecipare a molti scontri nutrendosi di soldati amici e nemici. Rubando quanto potevano dalle rovine delle città e sopratutto scatenando i loro poteri e la loro feroce sete di sangue e distruzione.
Fu senza dubbio un'epoca d'oro finché all'alba del 20 giugno 1917 Anastasja non fu aggredita e distrutta da una truppa di soldati italiani nella Battaglia del Monte Ortigara. I soldati, tra cui militavano alcuni vampiri, presero la bella russa e la ridussero in pezzi approfittando della sua caccia solitaria scatenando l'ira di Arthur.
Il vampiro rintracciò i vari componenti della truppa rimasti in vita dopo quel conflitto e li eliminò uno ad uno sotto atroci torture, dopodiché prese a cercare i vampiri che avevano partecipato alla distruzione di Anastasja scoprendo da uno di loro, che era stato Andrej stesso a porre una taglia sulle teste della coppia fuggitiva.
Furente e desideroso di vendetta, Arthur tornò in Russia assetato di sangue e vendetta.
La notte del 1 Agosto 1917 fu una notte colma di sangue. Arthur rintracciò Olga e dopo averla catturata, attirò l'ex amico in un luogo isolato fuori dalla città proprio nel deserto siberiano. Fu li che i due vampiri si diedero battaglia dopo che Arthur eliminò e distrusse Olga proprio di fronte al capo del clan Dragomiroff ormai ridotto in pezzi.
Durante la battaglia, Andrej spiegò come mai aveva dato quell'ordine di morte nei confronti della figlia e del suo nuovo compagno: Andrej stesso era innamorato della sua progenie e sperava un giorno di eguagliare la fama del conte Dracula sposando tre donne da lui scelte per la loro bellezza e per l'amore che lui stesso provava.
Con tale confezione, Arthur comprese che Andrej era caduto in preda alla follia più nera e dopo una furente battaglia riuscì ad ucciderlo brutalmente facendo letteralmente scoppiare il suo corpo tramite un campo di forza generato all'interno del corpo del suo ex compagno di scorribande.
Dopo aver distrutto ogni traccia del suo passato con i Dragomiroff e dopo aver creato una tomba simbolica per la sua adorata compagna, Arthur riprese a viaggiare per tutta la Russia causando morte e distruzione ovunque andasse. Era cosi uscito di testa che solamente l'intervento di Aro stesso impedì una distruzione di massa nel cuore della Siberia.
Aro gli fece comprendere che il dolore che provava non sarebbe mai svanito, ma che doveva conviverci e sperare in un nuovo avvenire. Dopodiché lo invito di nuovo a Volterra, ma Arthur ormai autodefinitosi un nomade, declinò cortesemente l'invito e lasciò l'est stabilendosi in America.
Da allora prese a vivere principalmente nel Canada per poi scendere verso il Sud America dove prese a raffinare la propria arte di omicidio in modo da essere scambiato per un serial killer umano e sparendo quindi dal radar degli altri clan di vampiri, ma non da quello dei Volturi che continuarono a studiare ogni sua mossa. Per ben cinquant'anni Arthur riuscì a sparire nell'ombra uccidendo e nutrendosi stando all'erta ma anche con maggior crudeltà di prima dando cosi sfogo alla propria follia violenta.
Durante la fine della Seconda Guerra Mondiale e per tutto il periodo della Guerra Fredda, prese a viaggiare dall'America all'Europa divertendosi a uccidere militari americani in modo da accrescere l'astio che questi nutrivano verso l'ex Unione Sovietica. L'odio per la Russia infatti aveva ormai avvelenato il cuore e i ricordi di Arthur cosi a fondo che il vampiro non tornò mai in quelle terre, neppure per porre un fiore alla tomba dell'amata consorte.
Nel 1977, Arthur si stabilì a New York City dove prese a controllare da dietro le quinte, come in passato aveva fatto a Roma e poi a Versailles, un potente studio legale assorbendo il piacere dei profitti, egli infatti era riuscito a prendere sotto le proprie mire con la paura e la seduzione della vita eterna i capi dirigenti dell'ufficio legale per poi però ucciderli quando fu evidente che erano sull'orlo della banca rotta a causa della mancanza di entrare a favore dello studio. Entrate di denaro che Arthur aveva avidamente preso per se.

« Ritorno a Volterra »

Nell'ultimo anno, Arthur è venuto a conoscenza che i Volturi hanno calpestato il suolo americano per recarsi a Forks a causa di una falsa notizia riguardante un Bambino Immortale, vampiri la quale creazione è proibita da quando Aro e i Volturi avevano preso il potere sui Freddi come casata reale.
Intenzionato a indagare, Arthur continuò a rimanere nell'ombra entrando però in contatto coi vari testimoni di quell'insolito processo venendo a scoprire molte cose interessanti riguardo il clan dei Cullen e della loro insolita alleanza coi licantropi causata dall'imprinting che uno di loro ha avuto con una mezza-vampira di quel clan di vampiri vegetariani.
Desideroso di scoprirne di più, Arthur decide di tornare a Volterra, intenzionato a tornare nelle file dell'esercito minore di Aro in modo da scoprire di più su questi insoliti vampiri e su questi ibridi che potrebbero costituire una speranza e una minaccia per il mondo dei Freddi.



Edited by Sylãr - 19/12/2010, 15:12
 
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†Heidi~
view post Posted on 18/12/2010, 21:50




Nella Alta guardia dei Volturi non entra nessuno. Ci sono solo i personaggi descritti dalla Meyer e tali resteranno, si pensa che in passato siano sempre stati gli stessi, e così resterà, almeno finchè l'egemonia di Aro sarà intatta. Puoi essere annesso come uno dei mebri migliori , un capo dell'esercito minore, un generale di questo stesso. Correggi quindi in tutti i posti dove hai scritto ALTA GUARDIA e metti magari UNO DEI GENERALI MAGGIORI dell'esercito minore, uno dei più forti e abili, questo ti è concesso ^^

due...i vampiri non bevono sangue di morto...tu mangeresti cibo avariato? potresti farlo senza sentirti male?

i figli della luna non sono VERI licantropi, ma lupi mannari...e credimi c'è una bella differenza...senza contare che i queliutes non sono nemmeno licantropi ma dei mutaforma simili a Licantropi

i Volturi vedono tutto sempre e comuque...anche grazie a Demetri...non si può sparire dal loro radar, se non fossero così potenti non starebbero sul trono su cui stanno
 
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view post Posted on 18/12/2010, 22:00
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CITAZIONE
Artorius ha molte origini linguistiche proveniente da molti luoghi,

Provenienti.

CITAZIONE
E' immortale per natura e molto difficili da distruggere:

difficile.

CITAZIONE
Da notare è il fatto che le parti del loro corpo continuano a muoversi anche dopo essere state

Prima parli al singolare e poi al plurale? Continua al singolare, metti del 'suo' corpo.

CITAZIONE
in oltre

Nella descrizione fisica.

Inoltre.

CITAZIONE
la sua malvagità non conosce limiti o tabù cosi come la sua perversione

così.

L'ho letta solo in parte; perdonami, ma ho un mal di testa atroce. In ogni caso, inizia a modificare e correggere quel che ti ho segnato qui. Appena mi riprendo finisco di leggerla (:
 
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Sylãr
view post Posted on 18/12/2010, 22:17




Spero di aver apportato tutte le modifiche giuste :)
 
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†Heidi~
view post Posted on 18/12/2010, 22:20




devi specificarlo che si tratta dell'esercito MINORE...se no sembrano comunque le Guardie ^^
 
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Sylãr
view post Posted on 18/12/2010, 22:22




Mi era parso di averlo scritto :unsure: oppure dici alla fine della scheda? :unsure:
 
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†Heidi~
view post Posted on 18/12/2010, 22:42




verso la fine....bisogna specificarlo sempre XD
 
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†Heidi~
view post Posted on 18/12/2010, 23:33




c' anche un'errore di data che purtroppo compromette tutte le successive...i volturi sono al potere da 3000 anni....quindi non è possibile che la guerra tra i clan avvenga nel 500 c.a. d.C.
 
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Sylãr
view post Posted on 19/12/2010, 15:14




Corretto il capitolo "Stefan e Vladimir" cancellando "La Grande Guerra" ^^ spero che cosi possa andare :P sicuramente i due rumeni nel settecento mossero guerra a Volterra ma credo che anche in periodi precedenti avessero tentate di formare qualche potenza d'offesa contro Aro e i suoi ^^ altrimenti vedrò di cambiare di nuovo qualcosa :)
 
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†Heidi~
view post Posted on 19/12/2010, 16:15




HEHEHE Bhe che ci abbiano provato diverse volte è sicuro hahaha non è un mistero...aiutano il clan di olimpia in BD proprio per avere un'altra occasione ma questo non ho bisogno di dirtelo perchè è ovvio che lo sai ^^

comunque va bene...apparte...beh
come fanno caius o marcus a incatenare Artorius...nessun vampiro può essere incatenato. Sicuramente al tempo i tre sovrani dei volturi essendo molto piu giovani e vigorosi erano anche molto più forti quindi che Aro abbia steso il tuo Art ci sta benissimo. Ma incatenarlo prima di stenderlo? ehehehe

poi....hai scritto che sono solo in 3...sono solo tre ad entrare al castello e quindi si sottintende che tutti gli altri siano fuori, oppure non ci sono? un po difficile partire in tre, senza contare che aro non ama agire in prima persona quando può servirsi dei suoi gioiellini XD
quindi se gli altri sono fuori, e credo ci debbano essere...sarebbe bello che lo specificassi, visto che la tua scheda è molto dettagliata ^^

ti chiedo di correggere
 
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Sylãr
view post Posted on 21/12/2010, 14:52




Ops ok...ci penso un attimo su come correggere il pasticcio e poi edito :P
 
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10 replies since 17/12/2010, 16:58   146 views
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