Twilight GdR

Foresta e sole

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Nautiz
view post Posted on 8/12/2010, 11:51




Nauthiz

La luce filtrava fioca tra gli alberi, sembravano lunghe dita che da cielo si facevano largo tra le fronde degli alberi per cercare di raggiungere il sottobosco.
Il vampiro camminava tranquillo, era stato mandato li a controllare la situazione. Dopo aver terminato il suo lavoro non gli restava altro da fare che aspettare di averne uno nuovo.

Forks era un bel posto, tranquillo, apparentemente, con i suoi posti con i suoi colori, con le sue persone.
Nauthiz era fermo in una piccola radura , era sul bordo di un cono di luce e guardava il suo avambraccio destro, la sua pelle, dopo tutti quegli anni ancora perdeva tempo ad osservare e la cosa gli piaceva, era contento di essere un vampiro, forse.
Senza perdere altro tempo il vampiro tirò su anche l'altra manica della camicia bluastra facendo un risvolto alla bene e meglio e iniziò a correre, correva più veloce del vento e si sentiva bene, si sentiva per una volta tranquillo.
Aveva mangiato da non molto e ora puntava alla parte alta della foresta, voleva vedere com'era questo paese.

Chissà se dall'alto riesco a scoprire dove potrei trovarmi del cibo

Non era mai stato da quelle parti, per lo più i suoi compiti fino a quel momento erano stati eseguiti in Germania, Svizzera, Inghilterra, est Europa.
La prima volta in America è qualcosa di particolare persino per un vampiro, un continente che riesce a regalarti tanto e Forks era un posto che gli umani avrebbero sicuramente chiamato "angolo di paradiso"
Se solo i poveretti avessero saputo che nemmeno li erano totalmente al sicuro, non c'era un posto perfetto per vivere per chi non era Immortale, erano sempre a rischio.
Mentre pensava a tutto questo Nauthiz si accorse per un attimo che si sentiva veramente onnipotente, lo aveva sempre saputo, o meglio, lo aveva capito da circa 390 anni ma ora si sentiva in grado di fare qualsiasi cosa.
Era una sensazione strana ma era come se avesse riscoperto la capacità di spezzare un umano con uno sforzo ridicolo per lui e la cosa gli piaceva e gli faceva vibrare gli atri.
Aveva voglia di cacciare, gli sarebbe piaciuto incontrare un vampiro ora, magari anche uno dei Volturi, era possibile che avessero mandato qualcun'altro magari anche per scopi differenti dai suoi.

Finalmente arrivò in una parte alta della collina, da li, salendo sugli alberi, avrebbe potuto vedere tutta la zona probabilmente ma ora, voleva fermarsi, erano quasi 4 secoli che non si sentiva così, in questo posto c'era qualcosa, qualcuno o una presenza che poteva essere davvero in grado di calmarlo così tanto?

Devo trovarlo, devo assolutamente capire cos'e

Nauthiz si sedette su una roccia osservando il cielo e le cime degli alberi.

Questa sensazione davvero non riusciva a capirla, era così strana, non si era davvero mai sentito come in quel momento in quasi 400anni, dire che aveva paura era fin troppo azzardato, un vampiro, sopratutto Nauthiz non prova paura.
Possibile che fosse proprio quel luogo, quella città?
No! Non era possibile, l'immortale percepiva qualcosa che non poteva essere quel paese doveva per forza essere altro.
Per ora era sicuramente meglio evitare di pensarci oltre, ora stava meglio del solito e voleva approfittarne, sapeva che i Volturi lo avrebbero chiamato presto per un altro incarico, dopotutto erano loro che comandavano i Vampiri non potevano perdere tempo in frivolezze anche se spesso erano divertenti
 
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~ Hermione Cullen •
view post Posted on 13/12/2010, 18:54




Cassandra

Dolce come il nettare degli dei, caldo non appena spillato da un corpo e denso come la vita che lascia l'essere umano.



La libidine in un solo morso, la perfezione...alle volte mi dimenticavo che il sangue umano donava un attimo che aveva dell'infinito. Me lo dimenticavo proprio.
Mi alzai da terra senza dispiacermi per quell'uomo che avevo lasciato supino nel terriccio sempre un po umido sotto le fronde degli alberi che come una coperta volante copriva gran parte di quel territorio. Non era difficile osservare la morte per me, non avevo vi sto alto, per molto tempo avevo sempre osservato la morte negli occhi, anche mentre ero in vita. Avevo comandato di uccidere, bruciare, sgozzare e spezzare ogni minima speranza di vita e non mi ero mai sentita meglio. Lo facevo nel nome del Signore, lo facevo per lui...ed ora? Per che cosa lo facevo. Per sfamarmi. L'istinto più basso dopo la libido del corpo era quella del gusto per me e non potevo fare altro che soddisfarla fino a saziarmi. Scossi la chioma nera e lucida che si mosse attorno a me come in una danza coreografata dalla perfezione assoluta. Negli anni avevo imparato a non macchiare di sangue i miei abiti ma era facile che ne lasciassi alcune gocce sulle labbra come fosse tintura anche se di una dolcezza magica. Distolsi appena lo sguardo dalla mia "preda" che nemmeno sapevo come si chiamasse e non mi importava.
Ero strana, una persona dal voltafaccia che un secondo prima poteva essere misericordiosa nei confronti di una persona che richiedeva aiuto e quello successivo poteva aver affondato il morso nel collo ed avrebbe spillato tutto il nettare che aveva da offrirmi quel corpo.

- Povera anima...nessuno avrà pietà delle tue spoglie ma sappi che tu mi stai dando la vita! -



Spesso usavo dire queste parole come per giustificare la mia azione davanti alle spoglie di una vittima di un pasto appena consumato.
Fiutai l'aria attorno a me e qualcosa catturò la mia attenzione. Un odore della mia stirpe, di morte antica, di un dolore e di una ricerca di tranquillo. Non potevo sapere chi fosse ma non era di certo Jean...lui, il suo odore, la sua scia...lo avrei riconosciuto ovunque. Ci eravamo separati da poco, solo per il mio pasto ma già avevo avvertito una fitta della sua lontananza.
Quello era un odore strano. Mi fermai...immobile come un corpo morto e salda come una roccia nel terreno. Osservavo...ascoltavo...annusavo.
Non doveva essere lontano!
L'immortale non doveva essere più vecchio di me ma non riuscivo mai a dirlo con certezza se non si parlava di ovvietà di novizi nati da poco. Aveva un che di profondo ed intenso quell'odore che dalle mie narici mi aveva raggiunto la testa come quando ero a caccia. Non volevo lo scontro, due immortali non si scontravano per nulla; lo scontro era soltanto per quegli esseri fin troppo bassi per poter regolare i propri istinti animali...come gli umani. Costantemente alla ricerca della morte, costantemente alla ricerca di qualcosa che facesse si che questo scontro avvenisse. Ripugnavo quello che ero stata in vita, odiavo l'idea di quella bassezza di spirito e quella poca forza che avevo avuto. Ero sciocca e terribilmente giovane anche in veneranda età per un umano.
Mi scossi appena muovendo qualche passo nella direzione in cui avevo avvertito un leggero movimento.
Era in marcia...

Edited by ~ Hermione Cullen • - 14/12/2010, 15:19
 
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Nautiz
view post Posted on 14/12/2010, 17:59




Nauthiz

Tra le fronde della foresta Nauthiz ancora rimuginava sul suo essere, sul suo esistere
Non era sicuramente un pensiero facile per un vampiro, un essere che esiste materialmente ma non spiritualmente, qualcosa di quasi etereo ma tangibile.
Gli occhi cremisi dell'immortale scrutavano il cielo sereno che si apriva sopra i rami. Probabilmente pochi di quelle antiche piante raggiungevano la sua età eppure sembravano eterne, tranquille, come se avessero raggiunto una pace che lui non potrà mai avere in tutta la sua esistenza
Tranne che a Forks, li si sentiva stranamente appagato da tutto.

Un odore, un odore pungente ma raffinato, era un vampiro,non distante da li.
La scia fece pizzicare il naso di Nauthiz che si alzò immediamente

Odore di morte, odore di vampiro

L'immortale saltò frettolosamente su di un albero e iniziò a muoversi rapidamente di ramo in ramo per raggiungere la fonte di quella scia.
Sapeva che anche l'altra creatura lo aveva sentito e ora sapeva che si stava muovendo.
Nessuno dei due sapeva cosa voleva l'altro, lo scontro? la battaglia? Era difficile ma possibile ed era meglio tenersi pronti ad ogni evenienza.

Aspettiamo e vediamo cosa vuoi fare

Nauthiz si bloccò e scese dai rami piombando in una piccola radura, era ritto sulle gambe proteso nella direzione dalla quale sentiva arrivare forte quell'odore che tanto lo attirava.
Era immobile, il tempo e la foresta sembravano trattenere il respiro mentre le due creature si apprestavano a incontrarsi, nulla si muoveva per paura di rovinare l'atmosfera di quel momento.
Non era l'odore dei Volturi, Nauthiz li conosceva e oramai aveva imparato a distinguerli, ma sopratutto, si sarebbero mostrati a lui senza tanta difficoltà, sarebbero arrivati e gli avrebbero spiegato cosa doveva fare, nulla di più, nulla di meno e a lui bastava quello.

Vieni avanti, ti aspetto, non farti attendere
 
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~ Hermione Cullen •
view post Posted on 14/12/2010, 18:54




Cassandra

Si, era uno di noi...Si era mosso in fretta mostrandosi dopo un balzo agile dalle fronde di un albero. I miei occhi già potevano scorgerlo in lontananza. Non affettai il passo, non avevo mai amato la mia velocità, ci si perde un mucchio di cose correndo a perdifiato (ridicolo a dirsi per una come me) ovunque dovessi andare. Era invece piuttosto piacevole passare il mio tempo contemplando quello che avevo attorno. Era sempre tutto così straordinariamente bello che non riuscivo a capacitarmi di quanto male potesse fare l'uomo a quello che lui nemmeno aveva mai pensato di poter creare.

Attende...



Si stava aspettando. Il cipiglio fiero, il fisico agile e la mente colma di pensieri quanto lo era la mia. Almeno sapevo che non era in attesa di uno scontro, nessuno di noi si sarebbe perso l'occasione dell'effetto sorpresa fornito dagli alberi tutti intorno. Siamo esseri prettamente egocentrici e teatrali...non amiamo le banalità anche il più modesto di noi...

- Non stò attendendo uno scontro se è questo che la tua mente si domanda...-



Dissi a tono di voce piuttosto neutro ben sapendo che lui mi avrebbe udita in egual misura che se gli avessi urlato direttamente in viso. Respirai a fondo, il suo odore si stava facendo molto più forte e gradevole. Era un'essenza particolare...ma non del tutto sconosciuta. Aveva una sorta di traccia che il mio fine odorato aveva avvertito. Di morte ancora più antica...Non era stato lui il primo ad emanarlo, lo aveva assunto da un vampiro che frequentava forse, molto più antico di lui.

-Non amo le lotte e non ne cerco...-



Ancora una seconda giustificazione mentre giungevo nella radura al di là della quale lui si trovava perfettamente ritto in piedi. Lo osservai e sorrisi d'istinto, cordiale come dovevo e sapevo essere nei confronti delle persone, sarebbe meglio dire, degli esemplari della mia stessa specie.

- Oltretutto non amo combattere sazia, lascia da parte tutta l'adrenalina per la mancanza delle forze...le cose troppo facili mi annoiano.-



Eccolo il mio solito tono acuto ed appuntito. Se si fosse trattato di un coltello avrei potuto dire che spezzava un capello in quattro parti uguali. Lo osservai ancora studiandolo attentamente. Era il mio metro di giudizio preferito ed anche quello più efficace.

-Ora voglio sapere se sei tu, per caso, a cercare lo scontro...-

 
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Nautiz
view post Posted on 14/12/2010, 20:33




Nauthiz

Era ancora immobile, la vide arrivare e rimase immobile, imperturbabile.
Lei, immortale come lui, era ferma nella radura e lo osservava, lo studiava.
In quel momento la sua mente si svuotò per lasciare posto alla concentrazione, voleva capire chi aveva davanti e per questo gli serviva carpire ogni minimo gesto.
Dopo il discorso della donna fu Nauthiz il primo a spezzare spello stallo, mosse i piedi e si avvicinò in maniera cauta.
Mano a mano che si avvicinava sentiva crescere sempre di più l'odore del vampiro.
Pochi passi e fu davanti all'immortale

Lo scontro? Non cerco assolutamente lo scontro mia cara

Nauthiz mimò un leggero inchino per poi farsi vicino a lei e iniziando lentamente a girarle attorno per imparare qualcosa su di lei se ne avesse avuto l'opportunita.

Nauthiz, al vostro servizio...

Non voleva realmente istigarla a qualcosa o spingerla verso una reazione particolare, si stava divertendo.
A Nauthiz piaceva giocare un po' con tutto, anche con i propri simili. Gli piaceva stuzzicare e farli sentire sotto pressione come se lui stesso dovesse giudicare qualcosa.

Particolare, l'immortale avrebbe definito così quel vampiro, molto particolare. Poteva apparire la classica ragazza che fa innamorare tutti di se con la sua spigliatezze e la sua bellezza, come direbbero i ragazzi di oggi la classica Cheerleader dietro alla quale corre tutta la suola, mentre la realtà era una bestia assetata di sangue.
Lui in quel momento invece sembrava il ragazzo della Cheerleader, alto, moro con i capelli fluenti lasciati alla lunghezza delle spalle, il fisico atletico e il viso dai lineamenti morbidi lo incorniciavano perfettamente nella parte.
 
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~ Hermione Cullen •
view post Posted on 14/12/2010, 21:16




Cassandra

Sorrisi restando ferma esattamente dove mi trovavo. Non intendevo dargli modo di credere che io sarei potuta cadere in quel suo piccolo giochetto che io ben conoscevo. Lo faceva spesso anche Jean, solo per provocarmi. Io non ero mai caduta in quel genere di tranelli ma era sempre divertente stare al gioco se l'occasione lo richiedeva.

- Non serve qualcuno al mio servizio...-



Dissi senza alcun genere di sentimento avverso nei suoi confronti anche se sempre con quella punta di malizia che mi avrebbe contraddistinta tra milioni di persone. Era un tratto del mio carattere particolarmente marcato che tutti erano capaci di notare; anche gli umani, il che era tutto dire. Lo osservai voltando il capo a seconda di dove lui si trovava seguendolo ogni secondo con gli occhi.

- E di tuo normale uso il girare intorno alla gente come se fossi un predatore qualunque? -



Mi voltai fronteggiandolo nella mia altezza, anche se non era troppo consistente come poteva essere quella di lui. Incrociai le braccia al petto anche se non ne avrei avuto assoluto bisogno di trovare una posizione più comoda di quella che assumevo sempre e costantemente. Dopotutto, mi sarei trovata comoda ed a mio agio in ogni posizione umanamente concepibile. Nessuno di noi provava il senso di fastidio che gli umani provano in una posizione scomoda e non proviamo mai dolore fisico.

- Non finirò mai di stupirmi di certe cose...anche se sono fatte con alcun motivo apparente. -

Risi chinando il capo di lato lasciando fluire i capelli lungo la spalla fino ad appoggiarsi sul petto e sul collo. Era una bella sensazione che avevo sempre amato anche quando ero in vita. Molto vanitosa, anche troppo vanitosa per non peccare al solo pensiero di fare questo gesto. Infondo sono sempre stata una donna Pia fino a che non mi sono resa conto che era molto più semplice essere peccatrice ed amare il mio peccato.

Edited by ~ Hermione Cullen • - 14/12/2010, 23:19
 
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Nautiz
view post Posted on 15/12/2010, 18:02




Nauthiz

Nauthiz si bloccò quando lei si girò incrociando le braccia al petto come una bimbetta viziata che pretende il suo gioco

E' di vostro normale uso non pronunciare il vostro nome?

Un leggero sorriso sembrò disegnarsi sulle labbra del "giovane" vampiro mentre i suoi occhi rossi come l'inferno fissavano quelli di lei senza un fremito, senza nessun movimento.
Nauthiz attendeva una risposta, voleva sapere chi aveva davanti, era realmente interessato a scoprirlo, era una sensazione che non capitava da tempo, ultimamente, per i lavori che svolgeva per conto dei Volturi, si limitava ad arrivare sul luogo e sbrigare la faccenda senza scavare in profondità, un po' come faceva in vita quando lavorava come sicario.
Ora viveva una non-vita e voleva provare l'emozione della scoperta che, dopo 400 anni, viene praticamente dimenticata, oramai sapeva già troppo per poter affermare di aver scoperto qualcosa di nuovo per lui, bene, quella donna era un nuovo punto di partenza.

Il suo profumo, il suo sguardo, il suo modo di porsi lo attirava in una maniera che non gli era ancora ben chiara, sicuramente sarebbe stato molto interessante andare a caccia assieme.
Lei sembrava più categorica, un vampiro che arriva, uccide e si nutre. Lui, diversamente, adorava strapazzare la vittima, divertirsi con lei.

Con un viso così penso che il vostro nome debba poterlo incorniciare in maniera perfetta

Le ginocchia di Nauthiz, che fino a quel momento erano rimaste leggermente piegate, pronte a qualsiasi evenienza, ora si distesero.
Le palpebre di lui si fecero leggermente più chiuse come per vederci meglio come se in qualche modo potessero penetrare nella mente di lei, ovviamente non stava cercando di leggerne i pensieri ne tantomeno, stava cercando di osservarla meglio, era un semplice gesto che era rimasto impresso in lui da quando era ancora umano.

Si distaccò leggermente dalla vampira non per paura, anzi, ma forse per un semplice gesto di cortesia, dopotutto nel suo periodo, non si era abituati a stare così vicini ad una persona che non si conosceva e questo, era un'altro gesto che era rimasto impresso nella sua mente e che spesso riaffiorava come in quel momento.
 
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~ Hermione Cullen •
view post Posted on 15/12/2010, 19:10




Cassandra


Se non altro era gentile. Non si stava comportando male quanto me almeno. Solitamente ero io quella che era ritenuta più sgarbata e meno carina nei confronti degli estranei mentre Jean invece era sempre tanto affabile quanto sapeva essere spietato...un po come diavolo ed acqua santa.

- Io uso dire il mio nome quando mi fido della situazione, delle persone e sopratutto delle parole che loro pronunciano. Non pretendo che tu possa comprendere questo mio pensiero perchè è un mio amico caro da prima che morissi...-



Mi ero anche già sbilanciata più di quello che usavo fare solitamente. Soltanto con chi conoscevo o con chi voleva battersi direttamente riuscivo ad essere così espansiva. Quando stai per affrontare una battaglia, uno scontro, racconteresti la tua esistenza anche agli alberi ed alle rocce se questi ultimi stessero ad ascoltare.

- Il tuo appunto sul mio viso ti ha fatto guadagnare qualche punto, straniero! Devi aver imparato che le donne, ancora più se immortali amano sentirsi ripetere assiduamente ed ossessivamente che sono belle... -



Non avrei saputo confermare realmente queste mie parole ma almeno per me erano come l'oracolo. Chiunque avesse a che fare con me doveva parlarmi in un certo modo...non lo pretendevo ma era gradito.

- Cassandra...-



Mi decisi infine a dire. Durante quel flusso di pensieri n on staccai mai gli occhi da predatore da lui come se ancora non fossi certa se potevo fidarmi o meno. Lui aveva abbassato la guardia ma io ero sempre anche troppo restia a farlo.









SPOILER (click to view)
Ma quanto è bello orlandoooooooooo!!! <3
 
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Nautiz
view post Posted on 16/12/2010, 12:26




Nauthiz

La donna non era ancora del tutto tranquilla era fredda e distaccata.
Ancora restia a dirmi il suo nome mentre io ammiravo la sua bellezza, aveva cacciato da poco e questo la rendeva, forse, ancora più bella.

Ero immobile, attendevo qualcosa di concreto mentre le labbra di lei vibravano pronunciando alcune parole con un vago sentore di sfida.

Forse non è così fredda come sembrava, dopotutto mi rivela anche il suo nome. Era un nome che mi ricordava tanto, ovviamente non poteva essere la stessa persona ma Cassandra era una famosa donna della mia città natale, si diceva fosse una benefattrice ma, dopotutto, io stesso non la incontrai mai, ci avevo tentato ovvio, la mia situazione, tralasciando quella degli ultimi anni, non era sicuramente una delle migliori, l'aiuto di una benefattrice avrebbe sicuramente risollevato le sorti della sua famiglia, forse, non sarei nemmeno morto e ora non sari li a contemplare quella bellezza.
Era davvero così brutto essere un vampiro? Secondo me no, anzi, impari a conoscere tutto, impari a sopportare il peso dell'immortalità vedendo tutto attorno a te che muta e si trasforma mentre tu rimani lo stesso di 4 secoli passati, nonostante questo, il trucco migliore poteva essere quello di trovare una compagna vampiro.

Cassandra. Che nome perfetto per una creatura come voi

Ero un ragazzo all'antica, anche solo per dire si mi prolungavo perfino troppo, me ne rendevo conto certo, ma erano quelle cose che rimangono attaccate alla tua vita passata e non riesci a scrollarle di dosso.
Sicuramente era utile anche in questi anni per cercare di accalappiare qualche umana, un po' di sano e vecchio savoir-faire e un certo lessico le faceva letteralmente sciogliere , per lo meno, un buona parte.

Non volevo farle più domande, volevo sapere quello che lei si stava domandando, volevo aspettare che fosse lei a chiedermi qualcosa.

In quel momento il flusso dei miei pensieri si riaccese all'improvviso, mi sentivo ancora bene, tralasciando l'inizio un po' rocambolesco avevo capito che lei non era intenzionata ad attaccarmi e non c'era assolutamente motivo di restare perennemente in guardia e in lotta con se stessi come la maggior parte dei vampiri.

Le piante tutt'attorno a noi presero a muoversi lente, un leggero turbinio di vento e foglie mosse i loro profumi e li mischiò, sembrava volesse farli impazzire oppure era semplicemente il vento che voleva giocare con loro.

Mossi la testa un leggermente di lato verso destra come a far capire che aspettavo qualcosa, quasi come chiedere "allora...non devi chiedere nulla? sai già tutto su di me?" Non ero impaziente sia chiaro, un vampiro non conosce l'impazienza non prova nulla potrebbe vagare per anni senza nemmeno porsi una ben che minima domanda, non gli era necessario, poteva essere piacevole, era utile per stare tra gli umani e, magari, integrarsi tra loro.
 
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~ Hermione Cullen •
view post Posted on 16/12/2010, 18:07




Cassandra

Non riuscivo a capirlo, a comprendere il suo atteggiamento. Ero certa che non fosse ostile e che non fosse assolutamente in procinto di attaccare. Era sbruffone, beffardo e molto sicuro di se. Non tutti, anche con il passare degli anni, acquistavano tali meravigliose doti che tanto mi erano sempre piaciute, sia in vita che in questa mia "non vita". Non mi era mai servito particolarmente un tale atteggiamento, solitamente la mia bellezza e la mia dialettica facevano si che null'altro servisse per abbindolare e stregare ogni genere di umano o creatura che incontrassi. Ovviamente eccezione fatta per i nemici giurati della nostra specie...i Licantropi. Avevo conosciuto ibridi ed alcuni esemplari di questa razza che avevano smesso di praticare la trasformazione ed ero convinta che molti di loro non fossero come tutti li descrivevano. Non erano soltanto "Cagnacci" o esseri avversi. Erano persone normali con dei principi e delle storie alle spalle che li differenziavano dagli altri.
Anche il mio nuovo conoscente di certo aveva un trascorso ma non mi sembrava il caso di approfondire quella conoscenza, almeno non in quel momento, così in fretta. Io non mi ero mai fidata troppo della mia stessa specie. Il nemico che è sempre peggiore degli altri è un proprio simile...mi era stato insegnato da Meg nel corso del periodo che avevamo trascorso insieme. Aveva perfettamente ragione ed io non potevo che ricordare, ogni tanto, i suoi insegnamenti.

- Posso domandare come mai ti sei palesato? Se fossi stata al tuo posto ed avessi pensato che potevi essere un essere ostile in un qualche modo avrei evitato lo scontro...certo, sempre per quella questione che avevo accennato prima, il fatto del divertimento dato dal brivido della debolezza fisica... -



Un fiume in piena, solo e soltanto un fiume in piena di parole che non avevano praticamente ne capo ne fine. Non mi andava di parlare come se fossi davanti ad un amico appunto perchè quell'essere ancora non lo era diventato anche se sembrava che potesse divenire tale. Aveva un'aura intorno che non mi dispiaceva. Il mistero e il libro aperto che leggevo facilmente in lui erano un connubio piuttosto interessante che mi era sempre piaciuto molto nelle mie conoscenze. Non sarebbe di certo piaciuto a Jean, però; il modo in cui mi osservava e le parole che aveva speso per la mia bellezza non gli sarebbero piaciuti affatto. Lo conoscevo bene e potevo dire che se non era l'essere più geloso della terra allora vi andava molto vicino.

- E un rischio che molti dei nostri fratelli mai correrebbero, sopratutto se avvertono la caccia nell'aria. -

 
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Nautiz
view post Posted on 17/12/2010, 17:35




Nauthiz

Eravamo ancora li a guardarci, a studiarci per capire cosa vuole l'altro.
Le domande e le sensazioni che ci ribollivano nella mente erano tantissime, i profumi, gli atteggiamenti, il modo di parlare, se fosse stato possibile avvicinare quei due immortali si sarebbe potuto fare un documentario come quelli sui predatori.

Devo ammetterlo mia cara, sono stato attirato dalla vostra traccia

Era vero, vero al 100%, avevo sentito forte l'odore della donna e avevo sentito il profumo della caccia ma, dopotutto, quell'essenza era predominante su tutto, ero stato attirato come le api sul miele, non avevo avuto altre possibilità muovermi, in nella direzione che il mio olfatto mi stava indicando ed ora, eccola li

Dopotutto, mi pare che anche voi non abbiate fatto nulla per evitare questo incontro

La mia mano si mosse indicandola come per far ben notare che anche lei era li e lo stava studiando bene.
La situazione si stava facendo leggermente tesa, si stava studiando veramente tanto, forse troppo, non era un incontro normale.
Sarebbe stato divertente se fossero arrivati i Volturi, cosa avrebbero detto di quella situazione, di quella vampira?
 
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~ Hermione Cullen •
view post Posted on 18/12/2010, 22:55




Cassandra

Parlava della mia traccia lui, come se non sapessi che aveva sentito alla perfezione l'odore della caccia e del sangue umano che avevo appena lasciato confluire nel mio corpo, ora caldo di un calore che non mi apparteneva.

Spero sia di tuo gradimento...



Dissi chinando il capo di lato con un sorrisetto beffardo. Mi stavo sciogliendo e stavo lasciando che scoprisse di me, a poco a poco, qualcosa che non avevo ancora mostrato. Non era male lasciarsi scoprire...alle volte poteva sembrare anche piuttosto piacevole.

...perchè non accade spesso avvertire un tale odore in una caccia...sono unica nel mio genere!



Discorso decisamente egocentrico ma che ci potevo fare, era il mio modo di fare, era il mio essere. Ero io.
Tornai a raddrizzare il collo osservandolo con la medesima espressione di attesa per nulla impaziente dipinta in viso. Non sono mai stata una persona poco paziente e non ero peggiorata, per mia enorme fortuna, nel corso dei secoli. Avrei osato dire che il mio carattere era migliorato, e molto anche. Avevo imparato che non tutto era come volevo fin dal principio ma ci bastava poco per renderlo perfetto.
 
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11 replies since 8/12/2010, 11:51   142 views
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