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Contatti Umani...

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edwardcullen
view post Posted on 21/7/2011, 16:33 by: edwardcullen




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Mi sentivo stranamente sazio e intontito. Emmet mi aveva convinto ad aggiungere un po' di pepe alla nostra caccia con una piccola scommessa: vinceva chi catturava il predatore più grosso nel minor tempo possibile. Di solito non sono propenso ad accettare questo genere di cose ma Emmett aveva protestato sostenendo che, dall'arrivo di Bella, ero diventato noioso quindi, visto che farlo contento dopotutto non mi costava niente, avevo accettato la sfida. Emmett era partito a raffica verso la prima tana di orso nei paraggi. Io avevo sorriso e avevo iniziato a darmi da fare. Non mi era interessato vincere, avevo sperato solo di imbattermi nella mia preda preferita: un puma. Dopo qualche ora trascorsa a setacciare la foresta, mi ero reso conto che quello non era il mio giorno fortunato e avevo optato per il primo carnivoro che mi fosse capitato a tiro. Una volta individuata una scia promettente, mi ero quindi lasciato guidare dai miei istinti fino alla preda: un leopardo. Il suo sangue, seppure non invitante come quello umano, mi era sembrato appetitoso e, senza pensarci due volte, lavevo attaccato.
Non era stata una morte netta come avevo sperato. Il felino si era accorto di me un attimo prima che lo agguantassi e, purtroppo per lui, aveva provato a fare uno scatto in avanti per evitarmi. I miei denti avevano quindi lacerato la gola più del necessario e per la prima volta, dopo tanti anni, mi macchiai la camicia. Da quanto tempo non mi nutrivo di un felino? Semplice, da quando avevo conosciuto Bella. Era capitato di rado che mi allontanassi troppo da casa. Prima l'ansia di lasciarla sola, umana e indifesa; poi la preoccupazione per la crescita accelerata di Renesmee... infine l'incontro/scontro con i Volturi. La caccia non era stata una delle mie principali priorità e mi ero dovuto accontentare del sangue di alci, cervi ed erbivori vari.

Ora mi sentivo sazio e appagato. Lasciai andare il leopardo e mi diedi una ripulita. Dall'ultima visita dei Volturi ero diventato troppo paranoico. Certo avevo le mie ragioni... Per fortuna ero riuscito a convincere Bella che tutto era andato bene e che i Volturi si erano ritirati e non ci avrebbero più dato problemi in futuro. In realtà avevo visto chiaramente i pensieri che si agitavano nella mente di Aro.

Era stato colto di sorpresa dalla scoperta di Renesmee e subito era nato in lui il desiderio di averla nella sua collezione. Ma come poteva riuscirci? Anche senza considerare lo scudo di Bella, la cosa che più terrorizzava Aro era il legame di sangue che univa Renesmee a noi. Sapeva che nessun potere avrebbe potuto legarla al corpo di guardia se avesse dato l'ordine di ucciderci. Allo stesso tempo aveva visto nella mia mente che mai, da vivo, avrei permesso a Renesmee di diventare un suo strumento di potere. In ogni caso era stato chiaro che prima o poi sarebbe tornato alla carica infatti, prima ancora di lasciare la radura, le sua mente era orientata alle future macchinazioni. Si era rimproverato di aver agito troppo tardi, di aver permesso, senza volerlo, che diventassimo forti abbastanza da minare il suo potere. Non poteva permetterlo. Doveva trovare un modo per porre fine alla minaccia che rappresentavamo. A quanto ne sapeva solo Renesmee tra gli ibridi aveva ereditato dei talenti straordinari ma ciò non escludeva che ne esistessero altri nascosti tra gli umani. Era partito per l'Italia deciso a setacciare il pianeta per trovarli. L'ultima cosa che ero riuscito a sentire prima che Aro uscisse dal mio raggio d'azione era l'ipotesi di crearsi una sua guardia scudo personale, di trasformare Charlie, il padre di Bella, così da poterne sfruttare il suo talento latente molto simile a quello di Bella. Era colpa mia. Ero stato io a scoprire, quando avevo incontrato Bella, che Charlie riusciva a bloccare, quasi interamente il mio talento. Certo come scudo non sarebbe stato potente quanto Bella, ma sarebbe servito ai suoi scopi.

Credo fosse stato questo a convincermi che era meglio tenere Bella all'oscuro. Se le avessi raccontato tutto, sarebbe stata di nuovo male, in apprensione per Charlie. Preferii invece parlarne solo con Carlisle. Dovevamo proteggere Charlie e per farlo sarebbe stato necessario restare a Forks più tempo di quanto normalmente ci era consentito. Ad ogni modo, tutto sembrava andare bene; Alice non aveva avuto visioni che parlavano di un eventuale ritorno imminente di Aro o del clan italiano. Ma allora perchè continuavo a provare questa ansia? Da quando ero uscito di casa avevo questo brutto presentimento che mi scorreva lungo la schiena; qualcosa mi urlava nella testa di tornare subito indietro. Provai a scacciare quella sensazione. Sospirai e mi caricai sulle spalle il leopardo per portarlo ad Emmett come prova della mia buona volontà. Non appena iniziai a correre verso casa, sentii la morsa allo stomaco alleggerirsi.

Mentre correvo stavo ben attento alle scie di odori che incrociavo deciso a individuare quella di Jasper. Non ero mai stato un buon segugio ma la scia di Jasper doveva essere ancora fresca visto che ci eravamo separati da qualche ora. Di certo non sarebbe stato un problema raggiungerlo.
All'improvviso incrociai una strana scia familiare. Apparteneva a un vampiro, qualcuno di sgradevole. Lasciai cadere il leopardo e tornai indietro per sentire meglio il suo odore. Ringhiai istintivamente. Demetri!!! Cosa ci faceva la scia di Demetri nella foresta di Forks a pochi passi da casa mia? Fu un lampo e dopo pochi attimi capii. Bella e Renesmee... iniziai a correre sul serio, verso casa, sperando che niente fosse accaduto a Bella o alla nostra bambina. Superai il fiume ma continuavo a non sentire niente... Demetri non era in casa così come nessun altro... Ero in preda al panico. Pregai che Bella stesse bene anche se, naturalmente, non riuscivo a sentire i suoi pensieri. La scia di Demetri, più fresca, puntava dritta verso casa. Ringhiai. Anche se era stato in casa, adesso non c'era.
Mi fermai davanti alla porta, terrorizzato all'idea di entrare in casa e non trovare nessuno.
- Bella?! bisbigliai. La voce mi uscì roca per l'ansia. Se era in casa, se stava bene... di certo mi aveva sentito.

Edited by edwardcullen - 22/7/2011, 06:06
 
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