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Buio. Buio. Ancora buio. Non riuscivo ad aprire gli occhi, ero tutta intorpidita. Avevo tentato di muovermi più volte ma ogni qualvolta ci provavo, finivo sempre per rinunciarci, perchè alzare un dito era come alzare un masso mille volte più pesante di esso. Sentivo come un leggero bruciore alle narici. Un qualcosa di buono, pungente, frizzante. Cominciai a inspirare per sentire più forte quell'odore, finchè non cominciai a desiderare di voler trovare la fonte di tale bontà. Mi entrava nei polmoni, mi si imprimeva dentro, e sentivo il bisogno fisico di appropriarmi di esso. Aprii gli occhi, impaziente, notando che ero nel mezzo di una radura. Accanto a me c'era tantissimo sangue. Nella mia mano, quella che adesso muovevo a malapena, c'era una presenza estranea. Un coltello. Non fu difficile provare a ricordare. In un secondo mi passarono alla mente le immagini della sera prima. La ragazza che...avevo ammazzato giaceva lì accanto a me. Respirava, sentivo ancora il rumore debole dei battii del suo cuore. E io...Avevo fame. Tanta fame. Ma non sarei riuscita a tornare in città, debole com'ero. Sentivo ardere il fuoco nelle mie vene e non potevo far altro che lasciarlo fare. Prima che potessi accorgermene, stavo praticamente annusando il suo corpo. Risalii fino al suo braccio, sentendo partire da lì il profumo intenso del sangue che ancora scorreva caldo sotto ill leggero strato di pelle. Ricodavo di lui, il mostro. Colui che mi aveva fatto 'questo'. Lui aveva morso l'altra ragazza soddisfando la sua sete, e l'istinto mi diceva di fare lo stesso. Così non appena mi sentii in grado di farlo, morsi l'incavo del braccio, cominciando a bere il suo sangue. Lo sentivo. Sentivo che entrava in circolo e che mi faceva stare dannatamente bene.
Ecco. Era stato come riprendere le forze ormai perse. Non sapevo dire se ero spiazzata dall'atto terribile di cui ero appen stata capace o del fatto che mi sntivo incredibilmente bene. Non avevo parole per descrivere il mio stato ma sapevo che quel benessere sarebbe crollato. E adesso?! Immaginavo di non avere un bell'aspetto. D'altronde avevo passato cissà quanto tempo in quelle condizioni e...a giudicare dal modo in cui mi ero nutrita potevo immaginare cosa ero diventata. "Se sopravvivi, saprai trovarmi..." Aveva detto. E come?! Presi il pugnale che aveva con sè e che aveva lasciato nelle mie mani per...lasciamo perdere. Lo presi, lo annusai. C'era il suo odore lo sentivo. E lo sentivo anche nell'aria circostante. Era possibile trovarlo allora. Seguii la sua scia, fino in città. Era l'unica...'persona' che conoscessi dopotutto. L'avrebbe pagata. Aveva messo fine alla mia vita.
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