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Impossible Dreams, privata - x Demetri (e Jane??)

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Hatrax
view post Posted on 6/12/2010, 00:51 by: Hatrax
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Ci sono pugnali nei sorrisi degli uomini.

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Demetri

Sono sogni impossibili. Li tocco con un dito e poi scappano via, sono sogni impossibili. Quando dormo sogno noi due, sono sogni impossibili. Un giorno sarei stato felice, sono sogni impossibili.

Una fredda notte alle prime idi dell'inverno vagavo tra le sale ed i corridoi del castello incosapevole delle soddisfazioni che avrei potuto togliermi quella notte.
Notaì un movimento insolito, o almeno così mi apparve in quel momento, così scattaì sul tetto e la trovaì là, mezza nuda che osservava il paesaggio pensando ad altro.


Le mie parole la fecero voltare ancora una volta ed assimilaì il suo sguardo trasformandolo in qualcosa che pottesse fare da inter tramite tra me e la sua anima.
Rivide nitide le sue preoccupazioni ed il suo sogno.
C'ero io, che avevo stranamente gli occhi azzurri, c'era la tenda che avevo visto poco prima.
V?entravo sapendo di trovare qualcosa, avevo già un obbiettivo negli occhi.
Una donna.
Una delle tante? Una a cui non prestavo particolare attenzione?
Esattamente era anche il mio sogno, era la mia necessità.

Heidi non sembrava particolarmente contenta eppure non mi aspettavo alcuna reazione da lei.
Credevo, e ci avrei messo la mano sul fuoco, che fosse talmente abituata ad essere schernita dalla mia lingua tagliente che ormai c'avesse fatto il callo e che , più che non farci più caso, non avrebbe ribattuto, se non a parole, per non mostrarsi nemmeno un momento alla mia portata.
Non quella notte.

In quella fredda notte alle idi dell'inverno tutto era possibile ed i sogni, che talvolta sembravano impossibili, sembravano potersi realizzare.
Vedere Heidi alle strette ripagava il mio bisogno.
Non c'è che dire, avevo scelto il momento adatto, avevo aspettato quasi 500 anni quel momento ed ora l'avrei assaporato in ogni sua forma.
Era talmente bello il sapore di quella piccola vittoria che non mi negaì più, in futuro, la possibilità di raggiungere in ogni cosa traguardi simili.

Mi aveva spappolato la faccia, lo aveva fatto in un gesto istintivo, era una leonessa in gabbia, una tigre alle strette che reagisce con l'istinto animale.
In effetti è quello che siamo: animali, come animalesca è la violenza, così insensata da non poter essere capita nemmeno dai filosofi più grandi e , quasi mai, compresa dagli intellettuali più rilevanti.

Lo zigomo si era spaccato sotto quel colpo, la mascella s'era lussata, la pelle del mio viso deformata , il mio occhio sinistro s'era completamente chiuso , inpossibilitato a sanguinare a gonfiarsi od a farsi viola per un ematoma, sembrava quasi che volesse uscire fuori dall'orbita.
Il violentissimo colpo mi fece girare il viso nell'altra direzione mentre le parole di Heidi erano velenose e di una violenza e di un impatto inaudito.

Che cosa credeva di fare? Voleva forse sfidare il grande Demetri? No, impossibile, nemmeno lei sarebbe stata così pazza .
V'era però un altro aspetto , sicuramente più interessante, da analizzare in quel momento.
Il mio Orgoglio..
Essere colpito a quel modo certo non era una cosa molto piacevole, sia fisicamente che per il suo orgoglio, o almeno così poteva sembrare.
In effetti , se ci pensiamo bene, era proprio a questo quello a cui volevo arrivare; portarla all'esasperazione tanto dal vederla alzare le mani contro di me , ma perchè mai questo?
Era chiaro come un palo della luce in aperta campagna illuminato dalla luce del sole, esisteva una sorta di attrazione mistica tra noi due.
L'odio che provavamo l'uno per l'altra , e viceversa, stava diventando sempre più un amore violento , fatto della violenza di uno sguardo o di una parola e che, da quel momento in poi, sarebbe stata anche in un certo senso fisica.

Mi mossi lentamente dalla mia posizione iniziale mettendomi dritto davanti a lei, mentre la mia bocca , il mio zigomo e la mia orbita oculare si ricomponevano come per magia.
La mia pelle riacquisiva la sua forma normale e le mie ossa si rcomponevano.
Veloce portaì una mano sul suo volto e le accarezzaì delicatamente la guancia destra con la mano sinistra.

I miei occhi erano di ghiaccio e sul mio viso si delineo un sorriso malizioso eppure crudele e spietato , quasi come avesse davanti la fredda morte che ora la toccava su una guancia.
Toccarla mi faceva un effetto strano eppure bello ed inoltre , lo ammetto, quel tocco mi aveva come rigenerato i sensi, rispettava le aspettative, soprattutto riportava in gioco il mito della grande mangiatrice di uomini qual'era.

Il mio occhio sinistro si aprì di nuovo e il mio zigomo si riformò completamente il mio sorriso mellifluo e sanguinario si mostrò a lei in tutta la sua sfrontatezza.

Avvicinaì il mio naso al suo, successe tutto in un attimo.
Sussurraì tra le nostre bocche.

Heidi

Chiamaì il suo nome invocandolo con voce d'angelo , o forse da Demone , con la voce ammaliante quasi avessi il suo dono della voce.

Quanto sei giovane, quanto sei spregiudicata.. tanto da permetterti addirittura di colpire me..

I miei occhi erano puntati nei suoi, ipnotizzandola quasi, mentre la mia voce era un sussurro leggiadro come il vento, ogni frase era continua quasi non esistessero punti.


Sei alle strette e sai anche il perchè: i sogni sono la manifestazione di ciò che più desideriamo,, lo sai ed hai paura di questo.

tornaì a sorridere, ci furono due secondi esatti di silenzio che parverò un'eternità.

Non passerà molto tempo , Heidi, presto saraì tu a cercare me.

Il mio viso di marmo non si smuoveva dal suo, sembrava quasi che le nostre labbra fossero destinate a toccarsi di li a breve.

La speranza è il sogno di chi è sveglio.
 
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