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Impossible Dreams, privata - x Demetri (e Jane??)

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†Heidi~
view post Posted on 2/12/2010, 21:37 by: †Heidi~




Heidi

Come avevo previsto e sentito, mi fu accanto in pochi secondi, inauditamente tanto vicino da potermi quasi toccare. Potevo avvertire il suo falso tepore odoroso di morte, sangue, desiderio, malvagità e virilità, fin dentro ai muscoli, tesi per l'improvviso disprezzo e attrazione che sentii a quell'inesorabile, immutabile, spregiudicata, suadente posizione. Fu come una piccola ma ben più che pungente scossa dentro di me, e me ne adirai sorpresa: bella, indegna!
Non dubitavo coumunque che mi avesse sentita muovermi o fare anche un solo movimento fuori dalla routine dei nostri giorni e delle nostre notti li al castello. Era una cosa che, forse per noia, forse per un ulteriore imperdibile occasione per poter pateticamente autocompiacersi della sua grandezza, gli piaceva molto analizzare e monitorare fino all'ultimo secondo: a Demetri non poteva sfuggire nulla, non se poi il soggetto in questione ero io.
I suoi passi che, anche per un vampiro esperto, sarebbero giunti all'udito felpati come quelli del più grande dei predatori quale lui era, furono per me un eco lontano nel mio più egocentrico caos di pensieri, ma al contrario di quanto la sua superbia aveva certamente supposto, lo avvertii comunque. Mi restava nonostante tutto uno spazio mentale abbastanza grande da poer contenere un'intera generazione di eventi, pensieri, e persone.
Una sola cosa Demetri aveva però sicuramente intuito bene: sapeva che, un pò per disattenzione, ma soprattutto un pò per superbia, non lo avrei degnato di un solo sguardo...o almeno così fu e cosi feci e credetti finchè non mi pose quell'impensabile domanda con quella sua voce meravigliosamente melodica, maledettamente ipnotica, dura, raffinata e altera.
Se avessi avuto un cuore ancora vivo, credo che lo avrei sputato fuori in quel preciso istante, sensazione disgustosamente umana! Non ne sopportavo l'eccessiva e imperfetta intensità!
Come diavolo faceva a saperlo?!!!
Feci scattare il mio volto verso il suo, l'irritante sorpresa di quella stessa domanda impressa nei miei occhi di fuoco e cenere inchiodati ai suoi che, traboccanti di una malizia affilata ma quasi sensuale, divoravano rubinei, pacati ma avidi, ogni centimetro del mio corpo a tal punto da rendermene percepibile l'inesistente, bramoso, virile, selvaggio, elegante, abile tocco esperto. Sapevo, sentivo quanto mi volesse. Era palese sopratutto nel tocco volutamente incompiuto eppure imminente che si era concesso, vinto dal suo stesso desiderio, giungendomi tanto, improvvisamente vicino. Nulla più di quello riusciva a saziarmi, compiacermi, scuotermi forse, e infastidirmi.
Patetica, ad ogni modo, la sua improvvisa gentilezza malamente spesa, seppur perfettamente calcolata con così tanta maestria da riultare quasi pertinente al caso. Non so se mi indisponesse perchè fosse proprio ciò che non potevo accettare di desiderare da lui o perchè fosse proprio quello che non avrei mai voluto ne mai mi sarei aspettata da un vampiro come lo stesso Demetri. In fondo mi era sempre piaciuto...o per meglio dire dire, lo trovavo di sicuro piu interessante di tutti gli altri. Ma era pur vero che non lo sopportavo,...a volte l'odio diventava tedio, a volte, una strana, intensa, attrazione di cui comunque ero sempre stata cosciente e che di certo faceva tutto fuorchè infastidirmi. Amavo le sfide. Ma incurante di tutto e opportunista quale io ero, non avevo ne mai avrei dato un peso eccessivo a quella diatriba interiore. A quanto pare lui di conflitti spirituali ne doveva sapere molto... Del resto era molto, molto più "grande di me". Chissà, forse anche noi, col tempo, potevamo in qualche modo cambiare, avere le nostre fasi, cicli, periodi esistenziali... le nostre metamorfosi, e lui probabilmente, nella sua superficialità estrema, doveva comunque averne attraversato qualcuno, esattamente come io, a mio tempo avevo vissuto i miei fiorenti anni a briglia sciolta da neonata per poi sfociare nella terribile, sensuale, ammaliante, incontrastabile, disarmante macchina dell'omicidio e della seduzione che ero diventata.

Va via, Demetri...

Dissi fredda spostando nuovamente il mio sguardo altrove con fare esausto, insofferente ed esasperato

Non sono in vena di presuntuose galanterie dal retrogusto velenoso, stanotte... e forse non lo sarò mai più... non con te.

Non mi ero resa conto dell'effetto che adesso era in grado di farmi fin quando non lo avevo guardato negli occhi. D'improvviso il mio sogno si rimaterializzò davanti a me in tutto il suo travolgente, sconvolgente turbine di estatiche, angoscianti emozioni, facendomi riprecipitare nello stesso baratro vuoto che aveva riempito il mio petto appena pochi istanti prima che aprissi gli di nuovo gli occhi sul soffitto della mia camera da letto. Accanto a me non v'era più Demetri il vampiro, ma quel giovane uomo dalla pelle abbronzata, tesa, stanca e sudata che profumava di guerra e sabbia, passione e vigore. Non fece che alimentare il mio disprezzo per lui, forse...anche perchè era figlio di quel mio stesso, inaccettabile, quasi incontrollabile desiderio che cominciava a far bruciare le mie vene vuote ma...ancora fredde. Forse non era solo lo sprezzo e il disinteresse ad aver spinto il mio sguardo lontano da lui. Sapevo che poteva avvertire il tenore dei miei pensieri e non lo sopportavo!

Non hai nient'altro di meglio da fare, stasera, che venire a stuzzicare il mio ego?
Già..dimenticavo che sono il tuo passatempo preferito
.

Dissi con amaro, affilato sarcasmo mentre la mia voce usciva lineare in un sussurro che solo lui avrebbe potuto sentire.

Credo che dovresti inziare a trattarmi più come una possibilità, piuttosto che come una priorità. Io, lo faccio 480 anni. E' ora che impari a farlo anche tu. Hai scoperto le tue carte e questo non mi piace. Mi deludi...mi annoi...

Lo stavo allontanando, lo stavo respingendo con tutta l'oltranza di cui ero capace! Mio malgrado? Non volevo saperlo. Da quando non volevo? Da quando non capivo? Questo non faceva che decimare la mia capacità di sopportazione nei suoi confronti, e pur solo il fatto che potesse spazientirmi tanto lo rendeva meritevole di morire per mia mano.
Frenai a stento l'istinto di scattare indietro ed accuattarmi al muro come una bestia rabbiosa in procinto di scatenare una carneficina. Volevo toccarlo, sentire la sua pelle olivastra e vellutata del suo collo statuario sotto scivolare...no...SGRETOLARSI sotto le mie mani! Cibarmi con gli occhi di ogni suo più sottile, ostile lienamento di quel volto e quel corpo asciutto, sfuggente, rigido e statuario. Ogni mia calcolata, diabolica strategia di seduzione aveva abbandonato la mia persona ormai da diversi minuti...
Optai comunque per qualcosa di meno drastico, qualcosa che avesse ancora la classe della signora che non avrei sopportato di non essere più: ruppi nuovamente il silenzio lasciando che il l'incertezza e il timore del dubbio riempissero almeno in parte la mia voce limpida, ammaliante ma gelida.

Sognare...è possibile, già...ma, dopo quasi 500 anni di non vita, credo di conoscermi abbastanza bene per poter affermare di non possedere il dono delle visioni...
Risparmia il sarcasmo, mio caro... stento a crederci persino io...


feci una pausa, un silenzio dalle fattezze indefinite...

...da quanto tempo sei...o meglio...quanto anni hai...realmente, Demetri...?

Domanda sciocca dopo così tanti secoli di convivenza? No, nemmeno lui avrebbe pensato una cosa simile. Niente di ciò che ci proferivamo a vicenda era mai stato detto per caso. E poi, in fondo nessuno di noi sapeva e aveva mai voluto sapere qualcosa sul passato altrui, li, all'interno della grande "famiglia" dei Volturi. Sopratutto, sapevo che non sarebbe andato via, che lo volessi o no, decisi di non dargli importanza, cosi come decisi di esorcizzare parte del mio orgoglio lasciando che, almeno per una volta, mi vedesse...in qualche modo...vulnerabile. In fondo lui, ai miei occhi, suo malgrado, lo era stato spesso, e forse in quel momento, lo sarebbe stato ancora ma, per la prima volta, in maniera del tutto consapevole. Probabilmente ero la prima, dopo chissà quanti secoli, a chiedere realmente di lui.

Siamo immortali, non siamo umani, ma come ogni creatura su questa terra, almeno una volta nella vita, vorremmo poter non essere soli.
 
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9 replies since 1/12/2010, 14:38   639 views
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