Twilight GdR

Paris

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†Heidi~
view post Posted on 23/5/2010, 09:48 by: †Heidi~




Heidi

Parigi - Maggio - Ore 20.30

Parigi...puah! Non avrei scambiato l'arte, l'indole calda e la "cucina" italiana per nessuna "lucciola" o romanticismo! Non che, tral'altro il romanticismo fosse il mio stile preferito...Non era nemmeno la miglior tecnica di persuasione e ammaliamento esistente al mondo. Imbattibile ad usarla, mi dilettavo comunque poco nel ricorrere a lei...charme, intriganza e passione per me restavano e restano le armi migliori.
E poi i francesi sono cosi...rozzi! Cosi...sporchi! Cosi trasandati! Cosi presuntuosi e superficiali! Non si direbbe, vero? Beh lo sono sempre stati, solo che col tempo hanno imparato a nasconderlo con usanze e immagini raffinate. Di tutto merito...sicuramente. Ma si sa, l'odio tra inglesi e francesi è secolare e il mio sangue, per quanto ora saturo e inumano, è britannico fino al midollo. E poi la storia si ricorda dell'Inghilterra più che della Francia, passata alla storia per una stupidissima rivoluzione! Il re Sole non potrà mai comparare la grandezza dell'imponente e meravigliosa Elisabetta I di Inghilterra. Io, vestita come una delle più ricche dame di corte, ero li, l'ho vista, ho visto l'oro colare dalle sue mani e diffondersi in tutta la grande isola...la libertà, la forza, l'indipendenza, la ricchezza, l'abbondanza, l'esplosione dell'arte, Shakespeare, la libertà di religione, la fine dei roghi e delle torture nei confronti di povere donne innocenti che come me erano state chiamate streghe o eretiche. Beh si, ogni tanto Aro mi lasciava tornare in patria, magari con la scusa di qualche lavoretto qua e la nella mia terra. Ed era lo stesso motivo per cui adesso mi trovavo a Parigi. Aro sapeva quanto mi piacesse viaggiare e, da bravo "edonista" quale era, non faceva mancare mai nulla che arrecasse benessere a noi e a se stesso. Inoltre, anche non reputandomi all'altezza, Demetri, Felix, Alec e Jane erano impegnati altrove: questioni di massacro e torture. Per quanto a volte gratificasse anche me andare oltre l'uso del mio potere, cosa che non mi riusciva affatto male, non è mai stato da me ricorrere a tali bassismi per raggiungere i miei scopi con la stessa "violenta" e repentina efficacia. Io ho una mente molto più complessa, articolata e sfaccettata e non mi accontento di qualche carneficina, se non ogni tanto per gioco o per dar sfogo a quella che in fondo è la mia natura. Ho bisogno di qualcosa che sia mentalmente più stimolante e appagante. Qualcosa di meno ovvio, di meno prevedibile, qualcosa di più accattivante. Qualcosa forse, di più perverso. E poi appartengo ad un rango e ad un clan che non può permettersi palesi barbarie, ma solo...CLASSE! E Aro sapeva che in questo ero sicuramente la migliore...dopo di lui ovviamente. Demetri era una grande mente, un cacciatore spietato e impeccabile, Felix era probabilmente il più forte e terrificante di tutti noi senza nulla togliere alla sua composta e imponente virilità, Jane, con la sua caparbietà priva di giudizio tipica della tenerà età in cui era stata intrappolata per sempre, era sicuramente la più tremenda. Ma per un'azione davvero "diplomatica" e di stile come quella per cui ero stata mandata...servivo io! In caso di scontro, in ogni caso, difficilmente avrei avuto la peggio. Ero una tra le più veloci e questo mi avvantaggiava sia l'attacco che la fuga.

Presi una suite a "L'Etoile", un cinque stelle con vista sulla Senna e sulla torre Eiffel, godendomi, per quanto fosse possibile, il panorama dell'enorme balconata barocca della mia stanza. Approfittai immediatamente dei miei sensi da vampiro per "sentire" meglio: cicaleccio nei Cafè, profumo di rose e croissant mischiato a quell'insopportabile lezzo tipico della pelle dei francesi ( l'igiene non è mai stato il loro forte), miriadi di tacchi di scarpe sull'asfalto, lievissimi tintinnii di gioielli e souvenir all'interno dei negozi nella via commerciale principale, lo sciabordio leggero del grande fiume, la placide quiete ovunque, il fruscio di erba e alberi immobili nei giardini, la vita attiva e scalpitante in loro, il vento tiepido, calmo, eppure così sonoro e intonato per i miei timpani....centinaia di cuori palpitanti, tutti con lo stesso canonico ritmo, qualcuno più ansioso, qualcuno più emozionato, alcuni più felici, altri dormienti...alcuni immobili e gelidi come la loro inscalfibile pelle immortale, ma uno...uno solo scalpitava cosi violentemente tanto da poterne avvertire l'immenso calore, forza e innaturalità anche a centinaia di metri di distanza. Non era di certo emozione, non era di certo un caso, vista la rarità della sua condizione: un ibrido. Lo avevo trovato...Aro e Demetri ne avevano seguito le tracce per anni senza mai riuscire a prenderlo o localizzarlo con esattezza. Ma avevano appreso e riferitomi quanto bastava sapere su di lui: una ragazzo dal cuore nobile e sensibile a cui piaceva giocare a fare l'eroe. Nonostante l'accordo con i Cullen riguardo la loro nuova mascotte (riconosciuta la sua natura "abbastanza" innocua per tutti NOI) ne Aro, ne io, ne molti altri di noi, sopratutto Caius, avevamo rinunciato e camabiato idea sulla questione "ammazza l'ibrido". I maschi in particolare erano pericolosi: i loro denti erano velenosi, il loro contatto con gli umani troppo stretto, naturale, spontaneo e per questo rischioso, e l'atteggiamento egocentrico e altruista di questo Daniel era intollerabile e altamente nocivo! Ucciderlo? Noooooh...figuriamoci! Aro voleva solo "parlare" con lui ed io avevo il compito di "negoziare e prelevare" fino a Volterra. Tipico, ingegnoso e ammirevole da parte di Aro far passare l'ipocrisia per buon senso, etichetta, tradizione e bon ton! Il mio potere era ben attivo anche tra i vampiri...quando giunsi a Volterra con Aro, più di mezzo millennio fa, a primo impatto, e spesso tutt'ora, nessuno restò indifferente alla mia bellezza. Riuscii a suscitare persino un certo interesse in Marcus, ormai cosi lontano e passivo verso tutti noi. Anche la diffidenza di Caius sembrò vacillare. Una creatura per metà umana non sarebbe di certo stata un problema per me.

Con un balzo rapido, deciso, aggraziato e fulmineo, invisibile all'occhio umano, mi levai verso il cielo stellato per qualche secondo, in direzione di quel battito frenetico e di quell'odore inconfondibile e strano, piombando in una buia viuzza secondaria alla rustica e pittoresca via dei Cafè in centro. L'aria calda e accogliente del quartiere mi avvolse e disinvolta mi mischiai alla ludica folla serale del grande viale. E lo vidi. Capelli corvini, grandi ed espressivi occhi di un'azzurro inauditamente accesso, corporatura statuaria e non troppo pallida...le guance velate di rosso. Un giovane davvero avvenente, ignaro del suo fascino, dato il suo atteggiamento abbastanza ingenuo. Sarebbe stato un vero piacere avevre a che fare con lui...senza dubbio. Ghignai in modo fascinosamente accattivante, poi riassunsi un aria formale, raffinata, schiva ma sicura, in perfetta armonia col mio tailleur blu notte, le mie scarpe decoltè rosso fuoco i mei capelli fulvi raccolti in un morbido chignon. Un'aria da esperta, professionalissima e disperatamente affascinante diplomatica di mestiere.
Lo raggiunsi con pochi, piccoli, pacati ma rapidissimi passi, rimanendo spaventosamente immobile di fronte a lui in tutta la mia maestosa e innaturale bellezza e fascino soffocante, quel fascino che aveva risvegliato i sogni più reconditi e proibiti di miriadi di uomi. Con i miei occhi scintillanti come rubini, lo guardai diritto nei suoi con espressione contenuta, altezzosa, placida, dura nella sua ambigua cordialità. Infine la mia voce linda e sottile risuonò distaccata, formale, ma spavalda e inquietante nell'aria, mischiandosi al ronzio della folla e sovrastandolo contemporaneamente.

Buona sera, Signor Martin....credo che io e lei dovremmo parlare...

SPOILER (click to view)
spero che non sia troppo lungo e che ti piaccia la piega che ho dato alla storia...volevo renderla movimentata, non la solita ruolata tipica dei primi incontri..XD
 
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20 replies since 22/5/2010, 16:41   286 views
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