eheh mi fa piacere veramente che abbia suscitato tanti dubbi in voi da costringervi a seguirmi fino a questo capitolo, spero continuiate ancora anche a commentare.
Grazie ad entrambe.
Capitolo V : No fear
Arretrare ancora ed ancora, dalla nebbia non lo si poteva capire.
<<cosa siete?>>
Nessuna risposta, le sagome si fermarono prima ancora di divenire visibili, poi quasi come saette si mossero nella nebbia ai lati e dietro di loro quasi ad accerchiarli.
Gli occhi di lester erano inniettati di paura, Angela era a terra e piangeva mantenendosi la testa con le mani.
<<aiuto...>>
Piagniucolò quella senza ritegno alcuno , nè per l'orgoglio nè per la dignità propria.
Le ombre si muovevano intorno a loro, adesso non erano piu due ma tre .
Il giovane non sapeva dove guardare così si voltava di scatto, sudava freddo ad ogni movimento, era all'erta ma non vedeva nulla oltre la sua paura.
Già, la paura.
Di che cosa? Di una morte violenta.
Perchè mai? Perchè la vita è preziosa, l'avrebbe forse sprecata per il ricordo di un amore? Ovviamente.
Metteva in ballo tutto se stesso, riempiva vasche vuote con il liquido della speranza, interi recipienti che rappresentavano la propria memoria e la propria vita, tutti stracolmi di speranza, tutto cio che avanzava era in eccesso e non serviva più, defluiva nelle fogne perdendosi per sempre.
Fece un respiro più profondo.
ho paura..Lo ammise a se stesso, era terrorizzato.
La mano immediatamente corse al suo petto, l'anello era ancora li.
Fu come una ventata d'aria fresca dopo aver subito il martirio di 3 ore senza respiro; fu nuova forza per la mente, il ricordo di quegli occhi mai visti.
<<3....4...5...quanti sono?>>
era una domanda retorica a cui non avrebbe saputo rispondere, la fece tra i denti stretti, a se stesso, ma non trovò la forza di alzarsi.
<<hai visto?>>
<<ancora tu?>>
<<straniero di te stesso, ti muovi nella nebbia e barcolli alla prima prova?>>
<<prova? Di che parli?>>
<<non vedi oltre le cose straniero di te stesso,; la nebbia non ti lascia passare, per farlo tu devi superare te stesso e le tue paura.>>
<<e se non ci riesco?>>
<<allora torna indietro>>
<<pazzo! io lo faccio per lei>>
<<sei straniero in casa tua , sei figlio di una madre e di un padre che non conosci, sei straniero anche nel nome, nel modo di parlare e nei costumi.
SUpera la paura straniero, guardando oltre di lei.>>
Era andato via.
Le ombre stringevan piano piano il campo, si fermarono adesso, erano ancora due, come chiazze nere coperte dall'ombra.
Poi vi fu uno sparo alle sue spalle.
Una moto irruppe nella scena con una sgommata , due spari.
<<leeroy!>>
<<lester...Angela! >>
L'uomo dai tratti orientali brandiva una carabina e scese dalla moto ormai senza benzina.
<<attento! Attento alle ombre!>>
Quello si volto e si riguardo nella nebbia, regnava solo il bianco.
<<quali ombre?>>
ANgela si alzò lentamente.
A: <<erano qui un attimo fa!>>
Les: <<credile, c'era qualcosa nella nebbia!>>
QUello li guardo con compassione.
Lee <<non avete capito non è vero?>>
Les:<< di che parli?>>
Ang:<<....>>
Lee:<<la nebbia siamo noi!>>
Ang: <<sei impazzito? Cosa vuoi dire?>>
Lee<<la nebbia è l'espressione dei nostri sentimenti, di ciò che proviamo, essi sono fitti e creano la nebbia, oltre la quale purtroppo non riusciamo a vedere. E' l'ottusaggine dell'uomo che non riesce a guardare oltre i propri sentimenti>>
Una risatina si udì nell'aria, era ancora la voce metallica ma ad udirla sembrava ancora essere stato solo Lester.
<<questo ha capito il gioco...>>
Lee:<<la nebbia ci proporrà delle prove, da superare per passarla, la prima era questa, le altre non possiamo saperlo>>
Les:<<come fai ad essere certo di cio che dici? Come lo sai?>>
Lee:<<ma non ti vedi lester.. lo sai anche tu.. è stato il morbo che ci ha fatto dimenticare, la nebbia ha rilasciato il morbo, e noi non riusciamo a ricordare nemmeno i nostri nomi, ce ne siamo dati alcuni per riconoscerci ma nessuno ricorda il suo nome prima della creazione del Lagher.>>
Les:<<perchè sei entrato anche tu?>>
Lee<<perchè voglio scoprire la causa del morbo... esso viene dalla nebbia..ah, non crediate che quelle ombre siano illusioni... esse sono reali e presto si mostreranno... e quando lo faranno dovremmo stare pronti.
Andiamo adesso.>>
Gli altri due annuirono, pronti a proseguire alla cieca nella nebbia.
