Twilight GdR

Sister's day , private

« Older   Newer »
  Share  
~Chuzzie
icon12  view post Posted on 18/2/2010, 21:52






Ma se mi gira la Ciribiricoccola,
vado in giardino e
prendo una lucertola.
Gliela nascondo,
dentro alle pantofole;
sai che paura quando
lei le metterà.


Violet


Un' altra giornata era cominciata splendidamente a Forks.Il sole splendeva, stranamente, e il freddo era attenuato da un leggero venticello proveniente dal sud.A parere di Lely lo scirocco, un vento caldo e secco. Occasione giusta per non dover indossare quei maglioni pruriginosi che era costretta ad infilarsi d' inverno.Quella mattina Violet aveva proprio voglia di fare un giro. Dopoutto era appena arrivata. Una ragazza di nome Blair l'aveva adottata mentre Lely vagava, afflitta dalla morte del suo maestro. Così le due si erano conosciute e Blair aveva deciso di adottare Lely, che aveva ormai perso ogni speranza. Non credeva che avrebbe ottenuto una nuova famiglia. Inoltre, la sua nuova sorellona era ricca e viziata. Insomma, era perfetta! Era molto diversa da Violet ma come si suol dire... Gli opposti si attraggono. Niente fraintendimenti, eh!! Stiamo parlando di sorellanza u.u Però che sorellanza ragazzi, direi LA sorellanza. Fra le due c'era un ottimo rapporto. Ormai era da quasi un anno che Violet viveva in compagnia della sorella e si trovava benissimo. Non le mancava nulla, era molto stranita dal lusso di Blair. Ora che si era abituata a stare con lei capiva l'importanza di avere una famiglia. L'importanza di avere qualcuno accanto che ti consigli... Lely era stata quasi sempre sola. Con i suoi genitori e Alex aveva trascorso poco tempo. Ora lei sperava solo che il vampiro che aveva ucciso i suoi cari non la trovasse anche qui. Non voleva mettere a rischio Blair. Aveva troppi morti sulla coscienza u.u Comunque, tornando a noi, durante quella strana ma bella mattinata a Forks. Lely aveva intenzione di uscire. E non c'era niente che poteva dissuaderla. Nemmeno una banana split, quindi immaginatevi <.< Violet uscì dalla sua cameretta azzurra. Perchè la piccola adorava l' azzurro *-* Zampettò per l'enorme casOna e raggiunse la camera di Blair. Dato che era mattino presto era presumibile che la ragazza dormisse ancora così Violet si buttò sul suo letto e le scoccò un bacino sulla guancia calda., per svegliarla.
«Shorellona?? Andiamo affare un giro al pacco??»
E le mostrò una faccina irresistibile ^-^ Era sicura di sè e sapeva che sarebbero sicuramente uscite e magari avrebbero anche fatto 'sciopping'. Le carezzo le testa affettuosamente e la tirò su dal letto con forza: aveva una voglia matta di uscire. Si vestì velocemente con le prime cose che le capitarono a tiro e tornò da Blair. Quanto ci metteva?? .-. Certo che era lenta =) Le si avvicinò e le tirò i pantaloni
«Tei ponta?? Pecchè io voglio uscire...»
Eh sì, testarda com'era non poteva accettare un no come risposta. Così le fece segno di spicciarsi e verso le dieci le due uscirono. Quando arrivarono al parco c'era un sacco di gente o.o Ma nessun bimbo... *Uff* Sospirò Lely. Non c'era mai nessun bambino che giocasse con lei alla lotta, che squallore. Le panchine erano quasi tutte occupate. A quanto pare erano in molti ad aver avuto l'idea di Violet. Il parco era un bel posto dove trascorrere una giornata assolata. Nello spazio giochi per i bimbi, però, non c'era nessuno. Non che a Violet andasse tanto di giocare un po' con la sabbia e i giochini da mocciosi, voleva solo fare nuove amicizie. Possibilmente qualcuno non come lei. Perchè Lely odiava i vampiri ed era per colpa loro che ora lei si trovava in quell' aspra situazione. Certo, senza di loro non avrebbe mai conosciuto Blair, ma non poteva perdonare coloro i quali le avevano ammazzato lafamiglia. Poi la bimba aveva una dignità e la onorava, essendo una delle poche cose ad esserle rimasta accanto in tutta la sua corta vita. Mentre lei e la sorella passeggiavano per le vie affollate del parco, questi pensieri le venivano in mente, mescolandosi pian piano fra di loro e una sensazione di subbuglio penetrava dentro il corpicino di Lely. Aveva solo 3 anni e mezzo ed era destinata ad un' esistenza limitata. Avrebbe dovuto fingere, nascondersi e scappare per sempre. Avrebbe visto tutti morire ed era anche per questo che Violet non voleva ricostruire dalle ceneri, perchè se si fosse ri-afezionata a qualcuno avrebbe portato solo morte e dolore. E non poteva permetterselo, non poteva fare questo a Blair. Per tutti questi motivi la piccola doveva architettare qualcosa. Certamente non voleva abbandonare la nuova sorella ma non desiderava che il brutto vampiro si rifacesse vivo. Eh no! Questa volta sarebbe stato decisivo un incontro con lui. Ma Violet preferì evitare di fare un tuffo nel passato e tornò alla realtà. Guardò Blair sorridendo. La conosceva da poco e non si apriva con facilità ma con la sorella adottiva era stato tutto diverso, più facile...
«Shorellona... Ma te mi vuoi bene veramette?»
Quella domanda le sorse improvvisamente. Perchè se Blair non avesse voluto veramente bene a Lely, per la piccola sarebbe stato tutto più semplice. Più semplice e più brutto. Infinitamente brutto. Perchè anche se Blair non le avesse voluto tanto bene, Violet provava ancora un sentimento d'affetto per lei che non si sarebbe estirpato come l'erba secca u.u Basta. Violet non voleva pensare a queste cose brutte. Tornò alla realtà. Gli uccellini cinguettanti, il profumo dell' erba fresca e la brezza calda che soffiava. Non doveva sfuggirle nemmeno un minuto della nuova vita, finchè sarebbe durata.


Edited by ~Chuzzie - 19/2/2010, 08:57
 
Top
•°•QueenB•°•
view post Posted on 20/2/2010, 12:17




Blair

Ok....non so cosa mi era saltato in mente adottando quell'orfanella, ma mi ispirava così tanta dolcezza che non avrei mai potuto lasciarla lì, sola e abbandonata, in mezzo alla strada. Sono o no premurosa?? u.u
L'avevo trovata mentre girovagava per le strade di Port Angeles, sporca e infreddolita, con le guance rigate dalle mille lacrime che aveva versato. Era così piccola e così bella che mi sarei sentita un vero mostro ad ignorarla. Così avevo pensato che adottare una piccola boccuccia da sfamare non sarebbe stato un problema nè per me, che me ne sarei presa cura come se lei fosse stata una figlia, nè per mia madre, che mi avrebbe aiutato a crescerla. Inoltre nella grande casa di Forks c'era posto in abbondanza anche per lei. Avevamo adibito l'abituale stanza degli ospiti come sua cameretta. L'avevamo praticamente ridipinta e riammobiliata (?) per farla proprio come avrebbe voluto lei. chissà come mai, un pomeriggio mi era comparsa in mente la sua idea di stanza perfetta e così io, mia madre e Dorota c'eravamo messe subito al lavoro per chiamare arredartori, imbianchini e addetti ai traslochi per riprodurre la cameretta.
Forse sapevo come mi era venuta in testa quell'idea. Guardando Lely, la mia piccola sorellina, capivo all'istante quello che voleva e quello che le piaceva. Una cosa strana, sì, ma la comprendevo al volo. Non sapevo se dipendeva da quello che era lei. Perchè ho detto questo? Ok...lo ammetto. Pure io ero rimasta sconvolta quando mi aveva raccontato la sua storia, ma per non deludere la piccola, avevo cercato di contenere il mio stupore e la mia paura.
Siete un po' confusi? Lo ero anch'io, ma una volta che si entra nell'ordine delle idee diventa tutto più facile da accettare.
Durante il nostro primo incontro, la bimba mi raccontò tutto, la sua vita, la sua storia. I suoi genitori erano stati uccisi da un "mostro cattivo", così mi aveva detto la piccola. E a quanto pareva quel mostro era un vampiro. Prima aveva ucciso i due adulti, trasformando in seguito la piccola.
Quindi ora pure lei era una piccola vampira. Ecco perchè all'inizio ero spaventata. Ma poi lei mi aveva spiegato che non si nutriva di sangue umano, ma solo di quello animale....orribile vero?? Ma nonostante questa storia non avevo potuto lasciarla sola, nonostante tutta la paura, non potevo non velerle bene. Ormai era diventata come una mia piccola figlioletta, anche se molto più spesso la chiamavo sorellina. D'altronde ero troooppo giovane per diventare madre. Ecco perchè le avevo proibito di chiamarmi mamma e imposto di vedermi come la sua "Shorellona".

Quella mattina stavo dormendo beatamente. La sera prima avevo dovuto giocare con la piccolina fino all'una. Primo perchè lei non dormiva e quindi non volevo lasciarla sola a lungo, secondo perchè appena le dicevo che sarei andata a letto, lei iniziava ad urlare e mi lanciava quelle occhiate da cane bastonato alle quali non sapevo resistere. Finalmente all'una aveva capito che se non mi lasciava andare a letto, il giorno dopo non lo avrei passato con lei, ma in compagnia del mio enooorme lettone.
Tornando a moi, stavo dormendo, noncurante del pericolo che si stava avvicinando. Il piccolo mostriciattolo ( è un vezzeggiativo...... :heart: ) Saltò su mio letto, come faceva praticamente ogni mattina, per lasciarmi un enorme bacio gelato sulla guancia.
CODICE
«Shorellona?? Andiamo affare un giro al pacco??»

Mi voltai piano piano verso di lei, indecisa se arrabbiarmi o risponderle dolcemente, ma non appena vidi la sua facciotta, un enorme sorriso mi naque sulle labbra...impossibile resisterle...
-Bambolotta...lasciami indossare qualcosa di più che non la camicia da notte e sono tutta tua.-
E aiutata dalla forza sovraumana di Lely, mi alzai dal letto, desiderosa di inziare una nuova giornata in compagnia della piccola...
Entrai nell'enorme cabiana armadio, inilando delle calze grige, un vestitino nero con disegni grigio scuro, delle parigine e sopra un cappottino nero, non pesante visto che si prospettava una giornata abbastanza calda.
-Ma quanto sei impaziente piccola....abbiamo tutta la giornata davanti!-
Le dissi sorridendo e con un tono dolce. Non mi sarei mai potuta arrabbiare con lei, non avrei mai potuto farla soffrire.
-Sono pronta.- Affermai, appoggiando la spazzola con la quale mie ero appena siatemata i capelli. -Andiamo al parco!-
Uscimmo di casa, mano nella mano, lasciando mia madre e Dorota.
Ci avviammo al parco, mentre lei mi raccontava quello che aveva fatto l'ennesima notte passata senza di me. Quando arrivammo, vidi la delusione dipinta sul suo dolce volto, osservando he non c'erano bambini se non lei stessa. Il suo visetto si fece pensieroso per un attimo, per poi tornare a sorridermi.
CODICE
«Shorellona... Ma te mi vuoi bene veramette?»

Questa domanda mi prese in contropiede. Perchè credeva che non le volessi bene? Perchè voleva avere questa sicurezza?
-Ma che domande!! Certo che ti voglio bene...anzi....di più!!-
Sapevo che Lely era una bambina intelligete e quindi non aveva posto la domanda così, a caso. Voleva qualcosa, voleva certezze.
-Ma perchè questa domanda, piccolina?-

Edited by •°•QueenB•°• - 20/2/2010, 13:36
 
Top
~Chuzzie
view post Posted on 21/2/2010, 20:43




Violet



Violet e Blair si erano sedute su una panchina. Una panchina piena di scritte tracciate probabilmente dai soliti studenti ribelli che popolavano Forks. O almeno questo supponeva la piccola Violet. Spesso alle uscita della scuole pubbliche trovavi un paio di ragazzetti con la puzza sotto il naso che per fare i cosidetti "fighetti" si mettevano a scrivere da ogni parte scappando ogni qual volta che un poliziotto li stesse inseguendo. Lely odiava quel genere di ersone. Anche perchè gli adolescenti erano tutti uguali, seguivano tutti le stesse mode che li conducevano a diventare tutti identici, stesso carattere, stesso modo di vestire e di pettinarsi, stessi gusti... Insomma, aiuto, il futuro in mano a dei cloni, bella roba... Un' altra osa che indispettiva la bimba erano i ragazzi che odiavano i bambini... Un' altro stereotipo da adolescenti che per farsi belli andavano dicendo che i bambini erano stupidi e spocchiosi. Dei mocciosi sempre fra le scatole. Insomma, queste erano tutte mode passeggere, possibile che nessuno se ne accorgesse?? Tutti i ragazzi, o almeno la maggior parte, ne erano vittima. Comunque, tutto quel pensare incominciava ad infastidire Violet, alla quale prudeva la testa come le capitava se spremeva le meningi. Purtroppo le era difficile riuscire a smettere di pensare perchè di sua natura Lely era chiusa e amava pensare ed immergersi fino al midollo nei sogni anche se ora la maggior parte si erano realizzati grazie a Blair. B si era dimostrata fin da subito un' ottima sorella: le aveva permesso di sistemarsi a suo agio nella grande villa e le aveva fatto fare tanto shopping, che Violet non aveva mai fatto in vita sua. L' aveva accolta quando Lely era sola, l'aveva nutrita e tutto. Violet la chiamava sorella perchè quella non voleva essere chiamata mamma. E la bimba la comprendeva perchè chiunque non avrebbe voluto essere chiamata mamma alla giovane età di diciannove anni u.u Ma tornando a noi, per fortuna Blair aveva accettato come entusiasmo l'idea di uscire a fare una passeggiata e ora si trovavano li, al parco, vicine. Una perfetta giornata da sorelle.

***


In realtà come aveva sospettato Violet prima di uscire Blair si era dovuta preparare ma ci aveva messo meno tempo del previsto. A quanto pare voleva davvero dedicare quella giornata alla sorellina come lo voleva Lely.
CITAZIONE
-Bambolotta...lasciami indossare qualcosa di più che non la camicia da notte e sono tutta tua.-

Aveva semplicemente detto la sorella gentilmente. A volte la vedeva un po' snob e altezzosa ma con lei non lo era mai, anzi, con Violet era sempre gentile, premurosa e tenera, una perfetta sorellona. Intanto Lely che incitava Blair a sbrigarsi aveva ricevuto una risposta sincera. La dimostrazione che Blair teneva a lei, l'accontentava e cercava sempre di farla felice, nascondendo spesso i suoi veri sentimenti e reprimendoli per poter dedicare più attenzioni alla bimbetta.
CITAZIONE
-Ma quanto sei impaziente piccola....abbiamo tutta la giornata davanti!-

Effettivamente prima di uscire Lely aveva insistito un po' e poteva capire la reazione della sorella. Poco male. In fondo era pur sempre vera. Aveva anche più di una giornata, una vita intera accanto a Blair. Anche se quel concetto la rattristava perchè la piccola sapeva grazie ad Alex praticamente sulla natura dei vampiri, lei non sarebbe mai cresciuta più di così e non avrebbe mai raggiunto i quattro anni che tanto ambiva, fisicamente. Ovviamente dentro cresceva e maturava ma l'aspetto di manteneva quello di una bimbetta. A quei tristi pensieri la piccola era infelice. Perchè nel frattempo Blair sarebbe cresciuta, diventata vecchia e Violet, impotente di fermare il tempo si sarebbe ritrovata sola in un battito veloce d' ali.
CITAZIONE
-Sono pronta. Andiamo al parco!-

La risposta era giunta improvvisa da parte di Blair che nel frattempo si era preparata e vestita.

***


Così ora erano li, su quella bella panchina a respirare aria pulita in quella calda giornata invernale. La bimbetta attendeva ancora una risposta alla sua domanda. Temeva quella risposta perchè sapeva che anche se Blair le avesse voluto tantissimo bene la loro separazione sarebbe comunque avvenuta e quanto più loro si legavano, tanto più sarebbe stato difficile il fardello alla fine. Ma a questo Lely non doveva rimugugnare. Se l'era detto milioni di volte ma era inevitabile che il suo piccolo cervello si ponesse queste domande che andavano solo a complicare tutto. Comunque sia la risposta tanto attesa era arrivata in men che non si dica e nonostante il pensiero inquitante, Violet si era trovata benevolmente sorpresa.
CITAZIONE
-Ma che domande!! Certo che ti voglio bene...anzi....di più!!-

Violet provò gioia, all' inizio. Essa fu però seguita quasi subito da sgomento e paura che alla fine si tramutò definitivamente in commozione. Ora Violet aveva la dertezza che Blair l'avrebbe difesa ad ogni costo e l'avrebbe sempre aiutata. La bimba sorrise sinceramente. Un sorriso che rispecchiava tanti anni di solitudine interiore e di sgomento ma finalmente un sorriso illuminato dalla gioia.
CITAZIONE
-Ma perchè questa domanda, piccolina?-

Aveva detto Blair. Ecco, lo sapeva. Ora voleva delle risposte. Uff... La piccola si sentiva in dovere di risponderle sinceramente però i pensieri che tanto aveva voluto scacciare le sarebbero rivenuti in mente e avrebbero ricominciato ad affollarle la mente. Così decise di rispondere, per il bene di Blair, con una piccola e sana menzogna *___*
«Ehm... Pecchè io ti voglio tanticcimu bene e volevo ettere corripotta. Pecchè volevo ettere ticura che pure tu mi volessi bene quanto te ne voglio io, shorellOna.»
E l'abbracciò. Le voleva tanto di quel bene che avrebbe spostato una montagna pur di renderla felice. E l'avrebbe spostata nel vero senso della parola xD Violet, scesa dalla panchina, si mise a saltellare vicino alla sorella con felicità. Cantava una delle poche canzoni che conosceva. Aveva un repertorio molto limitato >.< Ad un certo punto una bmbina la urtò e Lely non potè far a meno di ribatterle spigolosamente:
«Ehy tu!! Butta bimba, fai più attenshione!!»
E le diede uno spintone. Blair sorrise. In effetti la piccola per la sua età era piuttosto aggressiva e si sapeva certamente difendere.
«'Cusa..».
La piccola incominciò a piangere e corse dalla sua mamma a lamentarsi della scortesia di Violet. Ad un certo punto, però, lo stomaco della bimba cominciò a brontolare. Oh no... le stava venendo un languorino...
«ShorellOna... Ho fame...» Le rivelò vicino all' orecchio. E quello fu il primo problema.


Edited by ~Chuzzie - 7/3/2010, 18:57
 
Top
•°•QueenB•°•
view post Posted on 22/3/2010, 23:27




Blair

CITAZIONE
«Ehm... Pecchè io ti voglio tanticcimu bene e volevo ettere corripotta. Pecchè volevo ettere ticura che pure tu mi volessi bene quanto te ne voglio io, shorellOna.»

-Ma tesoro....Io ti voglio tantissimo bene e devi promettermi che non ne dubiterai più.-
Quella bambina ormai era diventata tutto, quel tutto che mi riempiva le giornate, che mi faceva ridere, di nuovo. Non mi ero mai sentita così bene da quando avevo lasciato New-York. Ogni giornata che passava vivevo delle nuove emozioni, scoprivo nuove cose sulla mia piccoletta e su quel mondo parallelo del quale la maggior parte degli umani era del tutto inconsapevole. Ma che dico la maggior parte: gli umani che sapevano dell’esistenza di vampiri si potevano contare sulle dita di una mano.
Stavo dicendo, comunque che la vita con Lely costituiva una continua novità. Non avevo mai trascorso un giorno annoiandomi da quando l’avevo adottata, non un pomeriggio uguale a quello precedente. La piccola aveva sempre qualcosa in mente: qualche birichinata da combinare, quindi dovevo tenerla costantemente sott’occhio, senza perderla di vista un istante. E poi ogni mattina la svegliava con una nuova idea, un nuovo gioco che aveva inventato e progettato durante le notti insonne con grande cura. Comunque un giorno l’avrei portata a New-York per farle provare l’ebbrezza di una grande città, enorme, famosa e fantastica come la Grande Mela. L’avrei portata in giro per negozi, le avrei fatto visitare i più grandi musei, avremmo girato per il Central Park per ore e ore ed avrebbe potuto conoscere i miei più grandi amici, quelli con i quali ero cresciuta: Serena, Nate e Chuck.
Serena: la mia migliore amica. La persona con la quale avevo litigato e fatto la pace mille e mille volte. La persona che sapeva tutto di me, ogni piccolo dettaglio della mia vita. Colei che chiamavo nel momento del bisogno e colei nel quale cercavo conforto nelle giornate buie. Quante notti passate insonni a parlare, accucciate sotto il piumone del mio morbido letto a due piazze. Quanti pettegolezzi e chiacchiere avevamo fatto fin dai dodici anni. Lei era come una sorella per me.
Nate: il classico ex-fidanzato. Attuale compagno della mia migliore amica e mio miglior amico. Con lui parlavo di tutto. Sebbene fosse il mio ex, non mi facevo alcun problema a confessargli le mie preoccupazioni o i miei problemi. Fin da quando avevamo entrambi sei anni, ci promettevamo amore eterno. Ero sicura di passare la mia vita intera con lui al mio fianco. Non pensavo di averlo vicino come migliore amico. Mi aveva tradito a sedici anni con la mia migliore amica, sopra nominata. E li lo avevo perdonato. Poi però m’ero accorta che lui non mi amava più, cos’avevo deciso di lasciarlo andare, abbandonandomi nelle braccia del suo migliore amico:
Chuck: il classico bas****o aristocratico. Interessato solo ai soldi ed al successo, ma dotato di grande fascino e forte persuasione, era la persona che amavo. E il mio amore era corrisposto, non preoccupatevi. Ma eravamo entrambi troppo orgogliosi per ammetterlo. Ora sembra sia finita sul serio, ma ogni giorno che passava, sentivo la sua mancanza sempre più forte.
Comunque stavo parlando di quella giornata al parco con la mia piccoletta. Chissà cosa avrebbero detto i miei amici di quell’orfanella.
Assistii ad un piccolo battibecco che coinvolgeva Lely ed un’altra bambina, più piccolina e più deboluccia della mia birbantella. Lely le stava dando della stupida, così decisi che dovevo intervenire prima che la bimba scoppiasse in lacrime.
-Lely, amore, non puoi dire quelle brutte parole a quella bambina. Non ha fatto niente di male. Chiedile scusa prima che si metta a piangere.-
Troppo tardi: la fontana strabordò. I pianti della piccola richiamarono l’attenzione su di noi. Mi sentivo stranamente osservata, da adulti e piccini. Quella che presumevo essere la mamma della bambina piangente, corse verso di noi trafelata.
-Mi scusi. Le bambine hanno avuto un piccola battibecco che è terminato male. Ma ora la piccola Lely è pronta a chiedere scusa. Vero, tesoro?-
Dissi lanciandole un’occhiata d’intesa. Niente di grave naturalmente. Non me la sarei mai potuta prendere con lei.
Mi risedetti sulla solita panchina, osservando la mia piccola intensamente. Stavamo per decidere cosa fare, quando la bimba mi interruppe:
CITAZIONE
«ShorellOna... Ho fame...»

Dovete sapere che quando un vampiro ha fame, non può mangiare un buon gelato alla cioccolata come avrebbero fatto tutti i comuni bambini mortali. Voleva del sangue, sangue animale visto che mi aveva raccontato della sua dieta.
-Bambolotta … dove devo portarti?-
Le chiesi tra la paura e l’agitazione. Doveva nutrirsi di animale, sì, però doveva pure stare molto lontana dal sangue umano, altrimenti avrebbe finito per dissanguare pure un passante. Di solito prendevo il Mercedes e la portavo vicino ad un bosco, poi mi allontanavo e lei si arrangiava da sola. Non avrei mai potuto accompagnarla.
-Ti accompagno al solito posto, va bene?-

SPOILER (click to view)
Scusa tesoro per l'enooooorme ritardo!! :wub: :wub:
 
Top
Emma«
view post Posted on 23/3/2010, 17:14




SPOILER (click to view)
niente, appena posso ti rispondo <3
piesse: sono sempre io con un' altro account ;)
 
Top
4 replies since 18/2/2010, 21:52   89 views
  Share