Twilight GdR

Le début, alla ricerca di nuovi orizzonti

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Ariel Fontaine
view post Posted on 10/3/2010, 19:38 by: Ariel Fontaine




Ariel



“ C’est magnifique” esclamai con voce pacata. “ La Francia è un paese stupendo”In quella una marea di ricordi riaffiorarono alla mia mente e quello che un tempo era stato il mio paese d’origine mi riportò con la mente ai felici giorni della mia spensierata fanciullezza tra gli eleganti e radiosi giardini della scuola e le aulenti fronde francesi coi loro fiori variopinti dalle mille fragranze.
Ricordo che la signorina Madeline mi ci portava spesso al parco centrale della antique ville coi suoi arcani monumenti in stile risorgimentale e le elevati torrette che si ergevano alte in un cielo azzurro e terso.
“ Ma ormai appartiene al mio passato…” conclusi in tono di rassegnazione.
Con la coda dell’occhio osservai la ragazza che sembrava pendere dalle mie labbra e scorsi nei suoi occhi un barlume di compassione; Evidentemente, pensai, non ero stato abbastanza bravo a nascondere la forte amarezza che adombrava le mie ragioni.
“ Scusami” mi affrettai a riparare precipitosamente il mio imperdonabile errore; Non c’eravamo nemmeno conosciuti che già avevo cominciato a gravare su di essa il peso del mio tormento.
“ Non era mia intenzione annoiarti con i miei stupidi crucci” Le rivolsi uno sguardo profondo, senza distogliere l’attenzione dai grossi scatoloni coi quali armeggiavo per tenermi occupato ed evitare di combinare disastri teatrali.
“Siediti ti prego” dissi indicandole una comoda poltrona di velluto rosso in soggiorno.
“Io nel frattempo preparo il caffe” Mi schiarii la voce. Tornato in soggiorno le servii il caffe e mi accomodai accanto a lei. Una vampata di flagranza aulente mi inondò subitamente le narici. I suoi capelli emanavano un profumo delizioso e la sua pelle rosea era liscia e vellutata come la seta.
Mi accorsi che sul polpaccio destro, alla cavità della gamba, aveva un piccolo tatuaggio raffigurante una farfalla nera dalle ali spigliate.
“ E’ molto carino quel tatuaggio” mi affrettai a dire, per sovrastare l’imbarazzo che il mio lungo ed eloquente silenzio aveva calato su di noi inesorabilmente “Non intendevo fissarti. Ti chiedo scusa. Succede sempre cosi. E’ che quando vedo qualcosa che colpisce particolarmente la mia attenzione resto fisso in posizione statuaria senza battere ciglio…” Cercai di trovare una facile giustificazione alla mia impacciata stupidità ma una nota di insicurezza nelle mie parole ne tradiva chiaramente il tentativo.
In quell’istante fui pervaso da un’angoscia impetuosa che dal giorno in cui avevo deciso di trasferirmi lì a Forks non ero stato in grado di allontanare. Era una angoscia viva e penetrante che mi lacerava la mente ogni volta che provavo a cacciarla via dalla mia testa.
 
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13 replies since 27/2/2010, 13:28   278 views
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