Twilight GdR

Sister's day , private

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•°•QueenB•°•
view post Posted on 22/3/2010, 23:27 by: •°•QueenB•°•




Blair

CITAZIONE
«Ehm... Pecchè io ti voglio tanticcimu bene e volevo ettere corripotta. Pecchè volevo ettere ticura che pure tu mi volessi bene quanto te ne voglio io, shorellOna.»

-Ma tesoro....Io ti voglio tantissimo bene e devi promettermi che non ne dubiterai più.-
Quella bambina ormai era diventata tutto, quel tutto che mi riempiva le giornate, che mi faceva ridere, di nuovo. Non mi ero mai sentita così bene da quando avevo lasciato New-York. Ogni giornata che passava vivevo delle nuove emozioni, scoprivo nuove cose sulla mia piccoletta e su quel mondo parallelo del quale la maggior parte degli umani era del tutto inconsapevole. Ma che dico la maggior parte: gli umani che sapevano dell’esistenza di vampiri si potevano contare sulle dita di una mano.
Stavo dicendo, comunque che la vita con Lely costituiva una continua novità. Non avevo mai trascorso un giorno annoiandomi da quando l’avevo adottata, non un pomeriggio uguale a quello precedente. La piccola aveva sempre qualcosa in mente: qualche birichinata da combinare, quindi dovevo tenerla costantemente sott’occhio, senza perderla di vista un istante. E poi ogni mattina la svegliava con una nuova idea, un nuovo gioco che aveva inventato e progettato durante le notti insonne con grande cura. Comunque un giorno l’avrei portata a New-York per farle provare l’ebbrezza di una grande città, enorme, famosa e fantastica come la Grande Mela. L’avrei portata in giro per negozi, le avrei fatto visitare i più grandi musei, avremmo girato per il Central Park per ore e ore ed avrebbe potuto conoscere i miei più grandi amici, quelli con i quali ero cresciuta: Serena, Nate e Chuck.
Serena: la mia migliore amica. La persona con la quale avevo litigato e fatto la pace mille e mille volte. La persona che sapeva tutto di me, ogni piccolo dettaglio della mia vita. Colei che chiamavo nel momento del bisogno e colei nel quale cercavo conforto nelle giornate buie. Quante notti passate insonni a parlare, accucciate sotto il piumone del mio morbido letto a due piazze. Quanti pettegolezzi e chiacchiere avevamo fatto fin dai dodici anni. Lei era come una sorella per me.
Nate: il classico ex-fidanzato. Attuale compagno della mia migliore amica e mio miglior amico. Con lui parlavo di tutto. Sebbene fosse il mio ex, non mi facevo alcun problema a confessargli le mie preoccupazioni o i miei problemi. Fin da quando avevamo entrambi sei anni, ci promettevamo amore eterno. Ero sicura di passare la mia vita intera con lui al mio fianco. Non pensavo di averlo vicino come migliore amico. Mi aveva tradito a sedici anni con la mia migliore amica, sopra nominata. E li lo avevo perdonato. Poi però m’ero accorta che lui non mi amava più, cos’avevo deciso di lasciarlo andare, abbandonandomi nelle braccia del suo migliore amico:
Chuck: il classico bas****o aristocratico. Interessato solo ai soldi ed al successo, ma dotato di grande fascino e forte persuasione, era la persona che amavo. E il mio amore era corrisposto, non preoccupatevi. Ma eravamo entrambi troppo orgogliosi per ammetterlo. Ora sembra sia finita sul serio, ma ogni giorno che passava, sentivo la sua mancanza sempre più forte.
Comunque stavo parlando di quella giornata al parco con la mia piccoletta. Chissà cosa avrebbero detto i miei amici di quell’orfanella.
Assistii ad un piccolo battibecco che coinvolgeva Lely ed un’altra bambina, più piccolina e più deboluccia della mia birbantella. Lely le stava dando della stupida, così decisi che dovevo intervenire prima che la bimba scoppiasse in lacrime.
-Lely, amore, non puoi dire quelle brutte parole a quella bambina. Non ha fatto niente di male. Chiedile scusa prima che si metta a piangere.-
Troppo tardi: la fontana strabordò. I pianti della piccola richiamarono l’attenzione su di noi. Mi sentivo stranamente osservata, da adulti e piccini. Quella che presumevo essere la mamma della bambina piangente, corse verso di noi trafelata.
-Mi scusi. Le bambine hanno avuto un piccola battibecco che è terminato male. Ma ora la piccola Lely è pronta a chiedere scusa. Vero, tesoro?-
Dissi lanciandole un’occhiata d’intesa. Niente di grave naturalmente. Non me la sarei mai potuta prendere con lei.
Mi risedetti sulla solita panchina, osservando la mia piccola intensamente. Stavamo per decidere cosa fare, quando la bimba mi interruppe:
CITAZIONE
«ShorellOna... Ho fame...»

Dovete sapere che quando un vampiro ha fame, non può mangiare un buon gelato alla cioccolata come avrebbero fatto tutti i comuni bambini mortali. Voleva del sangue, sangue animale visto che mi aveva raccontato della sua dieta.
-Bambolotta … dove devo portarti?-
Le chiesi tra la paura e l’agitazione. Doveva nutrirsi di animale, sì, però doveva pure stare molto lontana dal sangue umano, altrimenti avrebbe finito per dissanguare pure un passante. Di solito prendevo il Mercedes e la portavo vicino ad un bosco, poi mi allontanavo e lei si arrangiava da sola. Non avrei mai potuto accompagnarla.
-Ti accompagno al solito posto, va bene?-

SPOILER (click to view)
Scusa tesoro per l'enooooorme ritardo!! :wub: :wub:
 
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4 replies since 18/2/2010, 21:52   89 views
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