Twilight GdR

Rain

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agneSStyle
view post Posted on 8/3/2010, 21:28 by: agneSStyle




Ness.

Ok, forse non ero una fan dell’umorismo inglese, ma Mr. Bean lo conoscevo, la parodia che faceva dell’agente segreto bello e dannato, quella no.
“l’episodio mi manca” dissi allora scusandomi “anche se riesco ad immaginare di cosa si possa trattare” sorrisi, e per qualche istante chiusi gli occhi come se mi stessi sforzando ad immaginare un pacchiano 007 che sono più i guai che combina di quelli che riesce a risolvere.
“ no” dissi poi sbattendo le palpebre e scuotendo la testa “preferisco tenermi ben stretta l’immagine che ho di Daniel Craig che sconfigge i cattivi a bordo di un’Aston Martin.
Chiamami pure tradizionalista, ma resto legata al classico”

Appena ebbi finito di parlare, mi ritrovai a fissare gli occhi castani di Josh ad una vicinanza tale da poter studiare tutte le sfumature delle sue iridi scure. La bocca era appena socchiusa, il suo profumo mascolino nel quale bouquet si potevano riconoscere note di mela verde, un cuore di lavanda, un fondo di patchouli… sembrava avermi messo in stanby il cervello. Avevo già sentito quella fragranza, ogni volta che la sentivo addosso a qualcuno non potevo fare a meno di soffermarmi e godere di quella splendida creazione di… Hugo Boss.
Le sue parole mi fecero tornare alla realtà, a quel ristorante, a quel bellissimo volto che avevo di fronte. Guardai le sue labbra scandire le parole “poliziotto sotto copertura” la mia mente elaborò la parola “sotto” associandole un considerevole numero di pensieri che per il momento era meglio reprimere.
Sorrisi. Non era da me pensare certe cose… ma era tutto così piacevolmente strano quella sera…
“Ecco, adesso sì che si torna a ragionare! Stavi perdendo la mia attenzione agente speciale Josh” le labbra incurvate, e le nostre schiene tornarono ad appoggiare agli schienali delle rispettive sedie.
“anche se ovviamente questo non sarà nemmeno il tuo vero nome” scherzai, e la mano andò automaticamente ad afferrare il calice di vino che avevo davanti. Notai che gli occhi del mio interlocutore si soffermarono sulla cicatrice che avevo sul palmo della mano, ricordo di una scampagnata nel bosco con Irvine. Strinsi forte il pugno e ritrassi velocemente la mano appoggiandola sulle ginocchia, lasciando momentaneamente perdere il vino.
Lo sguardo imbarazzato, il sorriso di circostanza, e la mia mente volò verso qualche conversazione alla quale potevo agganciarmi per evitare l’argomento, anche se di fronte a me stava un uomo col naso sanguinante. Avevo imparato a convivere con quel segno lasciatomi dal tempo, ma ero ancora restia a farlo vedere agli altri. Un taglio di sette centimetri che percorreva l’intera lunghezza del palmo sinistro non si sposava certo bene con la mia immagine!
“ e sotto quale copertura saresti?” lo sguardo si fece tagliente, indagatore, carico di trasporto. “ uomo d’affari? Agente tributario?” provai ad indovinare mantenendo la testa leggermente piegata sulla spalla destra “ anzi no.” Trattenni una risata “avvocato, funzionario governativo, ammaestratore di pitbull, anatomopatologo forense… chiropratico” dopo quella sfilza di professioni sparate letteralmente a caso, feci di tutto per evitare di esplodere in una sonora risata, limitandomi ad un ampio sorriso nascosto dietro la mano.
" se addestri realmente pitbull sappi che sarai il benvenuto a casa Van der Vaart... Bucefalo non è sempre educatissimo"
sorrisi ancora ed addentai un croccante grissino.

Edited by agneSStyle - 9/3/2010, 19:49
 
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