Twilight GdR

Rain

« Older   Newer »
  Share  
agneSStyle
view post Posted on 17/2/2010, 19:36 by: agneSStyle




Agness

L’indomani sarebbe stato il compleanno di Zio Carter.. Cavolo, e perché mia madre c’aveva messo così tanto a ricordarmelo??? E il bello è che non si era limitata al misero preavviso, ma mi aveva anche insignito dell’ingrato compito di comprargli un regalo. Il giorno prima.
Odioso… mio fratello disse che non ci voleva andare, che “i maschi non vanno a comprare regali per altri machi”, mia madre si limitò ad annuire e ad incolpare una montagna di compiti da correggere per decretare me vincitrice dell’ambitissimo titolo di vicario dello shopping per quel pomeriggio.
Il saluto che rivolsi ai miei familiari somigliò più ad un ringhio che a un comune “ciao”, e sbattendo il portone d’ingresso mi diressi verso l’audi nera parcheggiata nel vialetto.
Buttai la borsa sul sedile del passeggero, allacciai le cinture e accesi il potente motore. Una volta lasciata Forks imboccai la strada che conduceva a Port Angeles.
Come gli avevo promesso, inviai un messaggio ad Irvine per avvisarlo del mio inaspettato spostamento, ed infilai nell’autoradio uno dei cd di Ethan, e subito il groove dei Rolling Stones invase ‘abitacolo della macchina: erano già le cinque e mezzo del pomeriggio. Premetti il piede sull’acceleratore, così da rendere la mia sosta-shopping di Port Angeles il più breve possibile.
Parcheggiai in centro nel primo buco libero che trovai, e una volta scesa dalla macchina mi strinsi forte nella giacca tirandone su il colletto per il freddo pungente e la tipica umidità che annunciava un’imminente temporale.
Camminavo svelta, sapevo esattamente cosa avrei comprato al caro zio Carter: l’ennesima cravatta. Entrai da Paul’s e il campanello annunciò alla commessa l’arrivo della nuova cliente, e subito mi chiese se poteva essermi d’aiuto. “una regimental Blu aviatore e avorio ad intervallo regolare. Ho visto la Dolce in vetrina”
La signora mora che dimostrava una quarantina d’anni mi guardò accigliata, e solo dopo qualche secondo di silenzio si diresse verso un’alta scaffalatura. Guardavo i manichini vestiti di tutto punto che si affacciavano sul marciapiede. Sfiorai con i polpastrelli la camicia di seta indossata dall’uomo di plastica che più mi era vicino, e ne apprezzai la raffinata fattura. M’interruppe solo la commessa, che mi avvertì di aver trovato l’articolo richiestole. Senza neppure guardarla le chiesi di farne un pacchettino ed iniziai a cercare nella borsa il portafoglio. “ scusi” le dissi poi porgendole la carta di credito “mi faccia la cortesia di salutare Mr Paul da parte di Agness Van der Vaart” lei annuì cortese, e dopo aver firmato lo scontrino me ne andai.
Non feci in tempo a fare due passi che alcune gocce iniziarono a cadere sempre più velocemente sul marciapiede. Non avevo nemmeno un ombrello!!!Notai con piacere di trovarmi molto vicina a Lumiere, il ristorante di lusso in cui venivo spesso con i miei genitori per festeggiare qualche evento. Ultimo ma non meno importante, il diploma di mio fratello Ethan lo scorso luglio. Certo ero passata anche per un paio d’aperitivi lungo l’inverno, ma la mia permanenza a Vancouver m’impediva l’assidua frequenza di sempre.
Entrai e chiesi al Maitre un tavolo: Avrei aspettato che cessasse la pioggia per ripartire. Albert, che conoscevo da tempo, non mi fece aspettare anche se mi premesse che avrei avuto compagnia per quell’aperitivo. Sorrisi. L’uomo in livrea mi fece largo fra i tavoli ingombri che riempivano la sala, quand’ecco comparire una sedia vuota. L’uomo seduto mi rivolse un fugace sguardo dopodiché lo riabbassò come a contemplare la candida tovaglia.
“Grazie Albert” dissi mentre l’uomo mi aiutava a togliere la giacca e mi faceva accomodare sulla sedia. “qui andrà benissimo”
“si figuri Miss Van der Vaart. È sempre un piacere averla nostra ospite”
Aspettai che il cameriere si allontanasse per rivolgermi all’uomo che avevo di fronte“ciao” dissi. Aveva capelli corvini inumiditi dalla pioggia che gli coprivano parzialmente la fronte, spalle larghe e mascella squadrata, il suo abbigliamento era elegante ma non troppo rigoroso. Non avrà avuto più di trent'anni.
“scusami, non avrei disturbato se ci fossero stati altri posti” gli dissi poi sistemandomi sulla sedia. Finalmente riuscii a rubagli uno sguardo che durò più di un mezzo secondo. I suoi occhi nocciola mi scrutarono a fondo, e la mia attenzione si spostò velocemente dalle sue iridi scure al naso, che sembrava riportare un recente trauma…particolarmente recente…. insomma, mica ero un medico, ma a dirla tutta mi sembrava che quell’uomo fosse appena uscito da una rissa. “comunque piacere, io sono Agness” e abbassando un po’ la testa sulla spalla destra, allungai una mano sul tavolo.

SPOILER (click to view)
image
 
Top
15 replies since 17/2/2010, 02:07   283 views
  Share