Finalmente il mare!

Daniel

Deviai i suoi grandi occhi impauriti,mi mettevano ancor più a disagio.
Scossi la testa e le risposi.
Non ho ripensamenti..ma..
Improvvisamente non volevo più stare lì,anche se lì abbandonavo il
mio cuore,ero abbattuto e disorientato,guardavo la sabbia.
voglio dire..magari ti sono d'impaccio,sai la caccia..io non lo so ti sento distante.

Electra

Ora davvero mi stavo preoccupando, nemmeno mi guardava più negli occhi.
Stavo soffrendo molto, credevo che non avrei mai sofferto, almeno non per causa sua.
Forse gli serviva un pò di tempo per pensare e per stare da solo.
Mi coprii il volto con le mani, volevo piangere, ma i vampiri non possono piangere.
Così mi abbandonai e caddi a terra, sporcandomi le ginocchia di sabbia.
Non riuscivo a parlare, le parole erano soffocate in gola, e sentivo che era come se stessi soffocando.
Non osai nemmeno voltarmi. Sentii un dolore improvviso al petto, come era possibile?
Io... come.... no....
dissi a fatica.
Non puoi pensare ad una cosa del genere... ti prego... dimmi che è uno scherzo!

Daniel

La vidi improvvisamente cadere a terra e mi agitai.
Mi piegai su di lei e la sollevai con le braccia.
No,no dai non fare così. Ti prego!
Le dissi abbracciandonla e cercando di calmarla.
E' tutto ok.Scusa..

Electra

Mi stavo disperando moltissimo, che mi stava succedendo?
Sentii Daniel avvicinarsi e mi sollevò.
E' tutto ok.Scusa..
Sentivo che non avevo più forze, non riuscivo a muovere le gambe, ero davvero patetica.
Nascosi il volto tra la sua spalla e i miei capelli, non volevo che mi vedesse così, non volevo che provasse pena per me, se lui non voleva più starmi accanto bastava dirlo e io a malincuore l'avrei lasciato in pace.
No... mi scuso io... se ho fatto qualcosa di sbagliato...
Balbettai.

Daniel

Le accarezzai i capelli e la spalla.
No tranquilla,non hai fatto nulla..mi dispiace vederti
così..
Dissi caricandomela in spalla.
Senti andiamo in albergo!So che tu non puoi dormire,ma stenditi comunque sul letto.
Dissi dirigendomi verso l'albergo.

Electra

Mi caricò sulle spalle e così ci dirigemmo verso l'albergo.
Non potevo dormire, ma forse distendermi per un pò mi avrebbe fatto bene.
Entrammo nella stanza e Daniel mi posò delicatamente nel letto.
Mi raggomitolai senza parlare in un angolino del letto, avevo davvero toccato il fondo ero molto patetica.
Speravo che lui non avesse davvero pena per me...

Daniel

La lasciai per un po' di minuti lì su letto e andai a caccia per
farla mangiare un po'.
Al mio ritorno avevo un bicchiero pieno di sangue e glielo
misi sul comodino vicino al letto.
Aveva gli occhi socchiusi e l'espressione addolorata.
Mi sentii in colpa per averla ridotta in quello stato.
Mi appoggiai anch'io sul letto al suo fianco e guardai il soffitto,
cosa avevo combinato? Mi sentivo per la prima volta un mostro..

Electra

Sentii che intanto Daniel era uscito, forse aveva bisogno di riflettere.
Dopo qualche minuto ritornò con un bicchiere di sangue che posò poi sul comodino accanto a me.
Lo sentii distendersi sul letto accanto a me. Stava soffrendo, lo sapevo, immaginavo che si stesse sentendo in colpa.
Ma che mi stava capitando? Io ero forte e non conoscevo la debolezza.
Mi alzai e iniziai a sorseggiare il sangue caldo. Mi voltai verso Daniel che guardava il soffitto.
Mi sono comportata da stupida... ho esagerato... mi dispiace...
dissi veramente dispiaciuta e prendendo la sua mano tra le mie.

Daniel

Ele si alzò e iniziò a sorseggiare il suo sangue,intanto io continuavo a
guardare il soffitto pensieroso con le braccia dietro la testa
Mi sono comportata da stupida... ho esagerato... mi dispiace...
Non ti preoccupare,non è tua la colpa.. devi capire
che ho un po' di confusione.
Mi dispiace magari ti sembrerò troppo diretto o cattivo,
ma mi sento già..anziano,insomma c'è qualcosa che tra noi non va.
Me ne sto accorgendo piano piano!

Electra

Lo guardai, ancora mi si bloccò la gola sentendo quelle parole.
Ma stavolta non mi disperai, anzi cercai di rimanere calma, una soluzione si poteva trovare.
Rimanemmo per un pò in silenzio - forse erano secondo o minuti - poi lasciai la sua mano e mi diressi verso la finestra.
Forse hai bisogno di tempo per riflettere.
Forse devi stare da solo per un pò, in ogni caso vado a fare una passeggiata in spiaggia.
Aprii la finestra e mi lasciai cadere nel vuoto. Fuori non c'era nessuno e il sole stava calando, dovevo schiarirmi le idee.
Così iniziai a camminare con la sabbia che mi solleticava i piedi.

Daniel

Forse hai bisogno di tempo per riflettere.
Forse devi stare da solo per un pò, in ogni caso vado a fare una passeggiata in spiaggia.
Mi voltai finalmente solo quando lei si lanciò dalla finetra.
Colpii il letto con il pugno incrinando le assi che mantenevano il
materasso. Mi alzai dal letto e guardai il tramonto..
Mi coprii la faccia con le mani e mi andai a fare una doccia cercando di
schiarirmi le idee.

Electra

Camminai per svariati minuti percorrendo quasi tutta la spiaggia.
Non sarei dovuta andarmene lontana da Daniel, ma sapevo che se non gli fossi stata vicina avrebbe potuto riflettere meglio.
Salii su uno scoglio e poi mi sedetti contemplando il sole rosso ormai dietro l'orizzonte.
Immaginavo che l'avesse presa malissimo, era stato difficile anche per me uscire da quella stanza.
Mi pentii subito e dopo una decina di minuti mi alzai e mi diressi di nuovo verso l'hotel, sperando di non aver combinato qualche guaio.

Daniel

L'acqua fredda era fantastica sulla pelle in un giorno afoso
come quello. Intanto presi la bottiglietta dello shampoo
e iniziai a strofinarmi i capelli. Quei massaggi sulla testa erano davvero
piacevoli e intanto cercavo di non pensare a quello che era successo poco
prima. Era la nostra prima litigata se si poteva chiamare tale,ed era
avvenuta per colpa mia.
Mi sentivo disorientato e non potevo fare a meno di pensare al volto
di Electra..l'avevo ridotta ad uno straccio.
Chiusi gli occhi facendo scorrere l'acqua sul mio corpo.

Electra

Quasi corsi per raggiungere l'albergo, durante il viaggio pensavo davvero che tra noi sarebbe finita lì, e se davvero fosse successo non me lo sarei mai perdonata.
Non potevo perdere la persona più importante, era come se perdessi una grande parte del mio corpo.
Arrivai sotto la finestra della nostra camera, ma le luci delle altre stanze erano accese, meglio entrare dall'entrata, se non volevo farmi scoprire.
Il portiere mi guardò allibito, non mi aveva visto uscire.
Aspettai per cinque minuti l'ascensore che sembrava che non volesse farmi ritornare da Daniel, così decisi di prendere le scale.
Accelerai il passo quando mi avvicinai alla porta, che aprii di scatto.
Daniel?
lo chiamai guardandomi intorno per cercarlo, ma non lo trovavo. Sentivo l'acqua della doccia scorrere, sospirai per il sollievo, non se ne era andato.
Mi sedetti nel bordo del letto e lo aspettai.

Daniel

Poco dopo chiusi l'acqua perchè mi parve di sentire una rumore.
Mi avvolsi in un asciugamano e ne presi un altro per asciugarmi i capelli.
Intanto tronai nella camera da letto,dove seduta sulla punta del letto,
c'era Electra,bellissima.
Dovevo riconoscere che non mi ero mai abituato alla sua bellezza
e per un attimo tutte le mie preoccupazioni svanirono dalla mia mente.
Come potevo avere dei dubbi su un angelo come lei?
Rimasi impalato a fissarla senza emettere alcun suono.