Serata tra gli umani

Bella

Il riflesso della luce del lampione sulla mia mano la rendeva ancora più pallida. Mi stupivo sempre di quello strano contrasto, nonostante la mia pelle fosse sempre stata esangue.. infatti pur avendo vissuto per lungo tempo a Phoenix non mi ero mai abbronzata particolarmente.
Chissà, forse era destino che diventassi un vampiro... quel pensiero mi faceva sempre sorridere, avevo sempre creduto che in me ci fosse qualcosa di diverso... e quando avevo conosciuto Edward e la mia vita aveva preso una piega del tutto nuova, in un certo senso ne avevo avuto la conferma!
Lo sconosciuto mi strinse la mano, feci attenzione a non metterci troppa forza visto che ancora mi era difficile riuscire a controllarmi.
Louis... che nome curioso, sicuramente non inglese... mi era già capitato di sentirlo solo una volta.
Ero alle scuole medie e la professoressa di francese ci aveva fatto vedere un film in lingua, dove uno dei protagonisti era un re malvagio e senza cuore che si chiamava proprio Louis.
Beh anche se era un ricordo sciocco, conservavo comunque gelosamente tutto ciò che mi legava alla mia vita umana, non volevo dimenticare nulla.
Ebbene Louis, cosa ti porta qui? Immagino che tu non sia di queste parti... penso che ci saremmo conosciuti prima in tal caso

LOUIS
Quella sua mano così pallida colpi molto la mia attenzione.
La mano sembrava esamine, sembrava quasi non scorrese sangue.
Ma a casusa del buio della sera finora avevo visto bene soltanto la sua mano, il resto del corpo lo vedevo nell'ombra.
noi vampiri abbiamo una buona vista, come il resto dei sensi, e possiamo vedere tranquillamente nel buio, ma l'ombra non mi permeteva di dostinguere bene i suoi lineamenti.
mi guardò e mi fece una domanda.
La sua voce era particolarmente tranquilla, sembrava una ragazza molto educata.
Tornai a guardare davanti di me mentre le rispondevo
Si esatto. Non sono di Forks, sono venuto qui per lavoro.
Sto seguendo un caso....
aspettai qualche istante
sono un investigatore privato
risposi con estrema calma

Louis
Mentre le spiegavo il mio lavoro e il motivo epr cui ero finito a viaggiare verso questo curioso paese lei mi guardava con aria interessata.
A volte mi dava come l'impressione che mi stesse scrutando, mi stesse studiando. Forse avendo capito che ero un vampiro come lei, voleva capire da sola se si poteva fidare di me oppure no.
Questo era fattibile se le sue intenzioni fossero buone...e se invece fosse pericolosa?
Dopo averle parlato ci fu qualche secondo di imbarazzante silenzio.
Io ne approfittai per guardarla con più attenzione mentre in sottofondo si sentiva solo il rumore del vento e delle onde che si andavano ad infrangere sulle apreti del ponte e sulle rocce sottostanti.
Guardandola e annusando l'aria senza farmi notare capii che lei non aveva assolutamente cattive attenzioni....speravo solo di non sbagliarmi.
Alla sua domanda mi appoggiai con le mani alla ringhiera.
All'inizio guardai verso l'orizzonte del mare
sospirai
Da molto.....molto tempo
feci una piccola pausa gustabdomi il suono del vento che alle mie orecchie da vampito risultava molto nitido
Ho visto il mondo cambiare......
poi mi girai verso di lei guardandola negli occhi...ora mi fidavo un po di più
Sono un vampiro dal lontano 1816

Louis
Dopo averle risposto rimasi a contemplare l'oscurità del mare...mi compiacevo delle carezze che il vento faceva sul mio viso
Non credo di aver mai osservato la natura con occhi così consapevoli quando ero un mortale.
Ero troppo preso a pensare a cosa fare della mia vita, studiavo, leggevo. Tutto sembrava molto più importante eprchè ero consapevole che tutto un giorno sarebbe finito. Il tempo era limitato per me e passavo inconsapevolmente la mia esistenza a fissarmi sul mio futuro.
Da quando sono un vampiro il tempo ha tutto un altro sapore.....non c'è più la fine all'orizzonte. Noi vampiri siamo immortali e quindi molte cose che da mortalis embravano indispensabili ora non lo sono più.
Mi girai verso la ragazza e vidi che la mia risposta la portò a pensare...non so a che cosa....il viso tirato era sintomo di frustazione.
Poi culminò in un'esclamazione
Ho detto qualcosa che non va?
chiesi con estrema cordialità temendo di averla ferita in qualche modo

Louis
La guardai meglio e vidi rabbia e sconforto che trapelavano dai suoi occhi
sembrava che qualcosa non andasse....qualcosa di privato e lei evidentemente non aveva voglia di soffermarsi sull'argomento, infatti passo ad un'altra domanda per cambiare discorso.
Sorrisi leggermente e la asseccondai
Mi appoggiai di fianco alla ringiera in modo da poterla guardare senza dover girar il collo, che andando di questo passo ne avrebbe risentito.
Aspettai quqlche secondo prima di risponderle...il tempo per visualizzare i miei primi anni di vita, due secoli fa....
Sbuffai con una mezza risata epnsando alla situazione nella quale nacqui
Sono nato a Parigi.....era appena trascorsa la Rivoluzione Francese
feci un'altra pausa tornando a pensare
risi leggermente
Possiamo dire che non sono nato proprio in un bel contesto

Louis
Mi sorrise prima di rispondermi. Non aveva nulla a che fare con le ragazze moderne, maleducate, fanno le preziose e si sentono sopra gli altri.
Sembrava una ragazza tranquilla, gentile e forse anche un po timida. Si. credo proprio disi, trapelava questa sua leggera insicurezza dal tono pacato con la quale mi parlava. Sembrava quasi avesse il timore di oltrepassare quella soglia di pacatezza della voce.
Forse sono rimsto un uomo antico, dai vechi valori, daltronde sono maturato molti anni fa e allora i valori erano totalmente diversi....io credo fossero migliori.
Di sicuro apprezzavo questo suo modo di fare.
Mi disse come epr confortarmi che non potevamo scegliere quando e dove nascere, ma che soprattutto tutti nascevamo per un certo motivo.
Restai qualche secondo a pensare a questa sua affermazione. Pensai alla mia vita e quella dei vampiri che ho conosciuto nella mia lunga vita.
Si....credo di si.
feci una pasusa tornando a guardare il mare
Ma penso che poi stia ad ognuno di noi scegliere la strada giusta da percorrere...sperando sia quella che ci ha prefissato il destino