What will i do?

Electra

Che fare, se le cose vanno male?
Il futuro è una cosa incerta, una cosa che non si può controllare e non si può sapere con chiarezza. E' ovvio, non mi sarei mai aspettata di ritrovarmi in un ospedale.
Fissavo il vuoto, seduta sulle sedie, ad aspettare che qualcuno mi venisse a dare notizie di Daniel.
Incredibile, quando avevo fermato la macchina, non era preoccupato per la sua vita, ma del fatto che il suo sangue mi facesse male.
Volevo dirgli che non mi importava di stare male, pur di alleviarli il dolore avrei fatto di tutto, ma lui svenne tra le mie braccia. E senza nessun altro indugio ripartii e raggiunsi l'ospedale.
Quei ricordi che mi affollavano la testa mi facevano male. E i muri bianchi non mi calmavano affatto. Ero troppo nervosa e non riuscivo a smettere di tremare. Da quanto tempo non avevo notizie di Daniel?
Decine di persone mi passarono davanti ignorandomi. E io fissavo la porta della stanzetta, dove il ragazzo si stava forse riprendendo. Che avrei fatto, se lui non avesse più aperto gli occhi?
Avevo già in mente un'idea, raggiungere Volterra e pregando i Volturi di togliermi la vita. Era un'idea malsana, ma non sapevo che altro fare....

Daniel

Riaprii gli occhi e mi ritrovai in un letto di ospedale,guardai il mio braccio a cui era attaccata una flebo.
La testa mi doleva,ma quello che avevo provato durante la mattina,quel dolore atroce,era del tutto scomparso.
Ora ero completamente spossato e la testa mi girava..sentivo un gran vuoto dentro di me,sapevo che solo una persona avrebbe potuto colmarlo.
La cercai con gli occhi,ma non era nella stanza. Aveva forse avuto paura di me ed era scappata?
Comprensibile.Ero spaventato anch'io da ciò che mi era successo.
Volli risollevarmi dal letto,ma stranamente la grande forza che possedevo non fluiva nel mio corpo.
Electra..dov'era? Davvero se n'era andata?

Electra

Ancora osservando le mie mani tremanti, non mi accorsi subito del dottore che stava di fronte a me. Mi alzai di scatto e chiesi
Come sta?
Il dottore mi disse che pochi secondi prima Daniel aveva ripreso i sensi, e mi invitò ad entrare.
Mi avvicinai alla porta e entrai nella stanzetta bianca.
Cercai con impazienza gli occhi azzurri, e non ebbi pace finchè non li trovai.
Stavo scoppiando dalla gioia, così corsi verso il lettino dove Daniel giaceva, con una flebo attaccata al braccio.
Stai bene! Stai bene, grazie al cielo!!
urlai in preda alla felicità.

Daniel

Poco dopo Electra entrò in camera con l'espressione sollevata seguita da un gran sorriso.
Contemplai il suo bellissimo volto e ne rimasi ancora una volta incantato,tutto
quello che era successo quella mattina scomparve dai miei pensieri.
Lei era lì davanti a me e per la prima volta nella mia vita mi sentii a casa.
Si avvicinò e si sedette su una sedia accanto al letto,poi scoppiai a ridere.
Penserai che sia..mm non so..strano?Perchè guarda,
non so neanch'io quello che mi è successo. Mi dispiace averti spaventata!
Dissi tornando improvvisamente serio e abbassando lo sguardo.

Electra

Daniel mi sorrise e in quel momento pensavo che sarei morta per la troppa felicità acquisita in quei pochi secondi.
Quando mi sedetti nella sedia accanto al letto strinsi entrambe le mani di Daniel. Il peggio era passato e ora potevo stare tranquilla.
Penserai che sia..mm non so..strano?Perchè guarda,
non so neanch'io quello che mi è successo. Mi dispiace averti spaventata!
La sua voce in un attimo si era fatta seria, come la sua espressione.
Gli accarezzai i capelli e poi gli baciai la fronte.
Ho davvero temuto il peggio, ma ora l'importante è che tu stia bene.

Daniel

Chiusi gli occhi quando mi baciò la fronte e recuperai tutte le energie perse.
Si ora sto bene..ma..sono sempre stato allergico agli ospedali.. vorrei togliere questi affari.
Dissi guardando male i tubi delle flebo sulle mie braccia.
Electra in quel momento fece una faccia buffissima e scoppiai a ridere.
Dai perchè quella faccia?Che dici,non se ne accorgono se me ne vado,no?
Tanto con la super velocità nessuno se ne sarebbe accorto,il problema sarebbe stato il letto vuoto trovato dagli infiermieri.
Sorisi biricchino.

Electra

Guardai Daniel stupita. Non ero del tutto convinta che avesse già ripreso le forze, Era pure vero però che un mezzo vampiro era forte come un vampiro qualsiasi.
Iniziò a ridere e il sorriso che aveva di solito un bambino dopo aver combinato qualche marachella. A quella visione non potei non ridere.
Gli accarezzai ancora i capelli, guardandolo con tutto l'affetto che potevo esprimere con lo sguardo.
Va bene, ma poi quando vai a casa non tentare di fare pazzie varie, d'accordo?
dissi. Aprii la porta e guardai fuori per vedere se qualche infermiera era nei paraggi. Sembrava che dovessi portare Daniel fuori da una prigione.
Bene, qui al momento non c'è nessuno.
raggiunsi il lettino aspettando che Daniel chiedesse aiuto.

Daniel

Strappai i tubi delle flebo dalle braccia e mi alzai dal letto,mi sentii improvvisamente sollevato.
Avevo la vestaglia da ospedale e non potevo certo uscire così dalla camera.
E i miei vestiti?
Chiesi a Electra voltando la testa da una parte all'altra per cercarli.
Ehmm tu non sai dove sono finiti vero?
Chiesi alla ragazza che mi guardava divertita.
Ridi ridi,ma non si può fare una fuga decente!
Dissi sbuffando e incrociando le braccia.

Electra

Ridevo guardando la faccia del mio compagno, intento a trovare i vestiti. Era così dolce quando faceva l'imbronciato.
Oh guarda forse si sono volatilizzati.
dissi e lo guardai con sguardo innocente.
Poi mi avvicinai ad un armadietto, lo aprii e lanciai a Daniel i suoi vestiti e gli feci la linguaccia.
Okay, ora sbrigati, se non vuoi che ti trattengano con forza sul letto.
Mi avvicinai alla finestra aprendola e aspettando che il ragazzo si vestisse.

Daniel

Presi letteralmente i vestiti in faccia. Guardai male Electra ma rimasi impalato.
Poi tossii.
Ehm ehm..dovrei..ehmm..cambiarmi,chiaro il concetto?
Le dissi divertito,lei pareva alquanto offesa.
Si si lo so sono un bel ragazzo eccetera..
Scoppiai a ridere vedendo la sua faccia indignata.
Intanto appoggiai i vestiti sul letto e la guardai incrociando le braccia.
Inarcai il sopracciglio e aspettai che dicesse qualcosa.

Electra

Cercai di sembrare più offesa che potevo, guardando la sua reazione.
Aspettava che andassi fuori per cambiarsi.
Io invece rimasi lì a fissarlo con una finta aria indignata, e intanto scoppiò a ridere vedendo la mia faccia.
Iniziai a ridere della sua frase
Quanto modesto che sei!!
In un attimo mi ritrovai davanti a lui, stringendo la sua testa tra le mie mani.
D'accordo, ti aspetto fuori.
Lo baciai delicatamente, mi diressi di nuovo verso la finestra e uscii dalla stanza balzando fuori e atterando delicatamente nel terreno.

Daniel

Lei rimase ferma a guardarmi con aria di sfida.
Però poco dopo si avvicinò e mi baciò sulle labbra..fece due passi insietro e si lanciò verso la finestra.
Mi sporsi e le dissi.
Tsè!E' tutto qui quello che sai fare?
Lei si mise le mani sui fianchi e mi ordinò di darmi una mossa.
Così mi cambiai in un batter d'occhio e saltai dalla finestra atteraando al suo fianco.
Mmm non male...
Dissi baciandola questa volta appassionatamente,lei infatti non se lo aspettava.
Però bacio meglio io!
Dissi inziando a correre.

Electra

Tsè!E' tutto qui quello che sai fare?
Lo fissai, un pochino offesa.
Invece di chiaccherare muoviti!
dissi e intanto perlustrai la zona in modo che nessun umano fosse nei paraggi.
Daniel atterrò poi accanto a me e mi baciò appassionatamente. Quando si allontanò rimasi a fissarlo, infatti non mi aspettavo quel bacio.
Però bacio meglio io!
e sfrecciò via.
Ehi! Aspettami!
e gli corsi dietro, raggiungendolo poco dopo.

Daniel

Sfrecciai tra gli alberi fermandomi poco dopo..avevo comunque
percorso di km nel giro di tre minuti.
Subito al mio fianco si fermò Electra e rimanemmo un po' in silenzio.
Bè cosa ti va di fare?Oggi ho deciso sempre io...
Dissi prendendole la mano e incrociando le mie dita alle sue.
Lei parve rifletterci un po' e intanto diedi una rapida occhiata
intorno a me.
Era un giorno davvero bello,strano per una cittadina come Forks.

Electra

Daniel si fermò poco dopo in mezzo agli alberi. Quando lo saggiunsi mi prese la mano e mi chiese cosa mi andasse di fare in quel momento.
Per me è lo stesso, purchè stiamo insieme.
dissi, guardando le nostre dita intrecciate.
Ci pensai ancora per qualche minuto e poi ruppi il silenzio
Qualche giorno fa sono passata vicino ad una radura... potremmo andare lì.
Appena finii di parlare mi diressi verso la radura.